On the Milky Road: recensione del film

on_the_milky_road-online1Sono andato a vedere On the Milky Road, l’ultimo film di Emir Kusturica (del 2016, ma arrivato adesso in una sala a me vicina). All’uscita dal cinema, mi sono chiesto perché fossi andato a vederlo. Presto detto: Kusturica è quello di Underground, del 1995, che nonostante non si basasse su un’idea particolarmente originale (la stessa di The Penultimate Truth, La penultima verità, di Philip K. Dick del 1964, per dire), era un film divertente e allo stesso tempo che faceva riflettere sulla stupidità della guerra. Kusturica è quello di Black Cat, White Cat (Gatto nero, gatto bianco, 1998), grottesco affresco sui gitani e sui matrimoni arrangiati. Kusturica è quello di Time of the Gypsies (Il tempo dei gitani, 1988), surreale storia di un gitano con poteri cinetici…

Ed ecco quindi il primo dei numerosi problemi di On the Milky Road: tutte le tematiche affrontate sanno di già visto. Guerra in Serbia: già  vista. Personaggi surreali e sopra le righe: già visti. Situazioni esagerate e fantasiose: già viste. Matrimoni arrangiati in cui gli sposi vogliono tutt’altro: già visti. E l’elenco potrebbe continuare. Ma il punto è che ci sono moltissimi altri problemi che rendono questo film difficile da apprezzare. Comincio? Sappiate che gli spoiler saranno inevitabili, ma potreste anche fregarvene visto che la storia non ha praticamente un ruolo in questo film.

Kusturica ci riporta nell’ex-Yugoslavia durante la guerra della prima metà degli anni 90, in un villaggio assediato dove come sempre nei suoi film gli assediati vivono come se nulla fosse. Lì incontriamo lo stesso Kusturica, protagonista del film, che fa la parte di un tizio taciturno con un passato tragico (c’è una scena apposta in cui dei soldati ce lo spiegano parlando tra loro ma in realtà raccontandolo a noi spettatori: non lo capiamo grazie a quello che avviene sullo schermo o alle doti di attore di Kusturica che sono, purtroppo, nulle) che porta il latte da un villaggio all’altro. In uno di questi viaggi passa da una fattoria dove c’è la sua promessa sposa, una bella ed esuberante Sloboda Micalovic, e si innamora della promessa sposa del fratello di lei, Monica Bellucci.

Solo scrivendo questo, che non è che l’inizio del film, mi sovvengono tante di quelle cose da dire… La prima: i due attori protagonisti, la Bellucci e Kusturica, sono pessimi. Lei ha delle espressioni da pubblicità dei biscotti quasi tutto il tempo (poverina, si è anche impegnata, che recitare in serbo non deve essere facile!), e lui ha la stessa espressione di legno tutto il film. Gli altri attori hanno tutti ruoli sopra le righe, quindi è pure difficile giudicarne la performance.

La seconda: gli effetti speciali. Ci sono tantissimi (anche se non se ne capisce il motivo) effetti speciali orribili in computer grafica da due soldi che riuscivo a stento a guardare e che ogni volta riuscivano a distogliere la mia attenzione dalla storia o dai dialoghi (e già che ci sono: la terza cosa è la sceneggiatura, davvero povera e con dialoghi a dir poco mosci e poco interessanti). Per esempio, nella fattoria di cui sopra c’è un enorme orologio in cui tutti si fanno male alla mano con gli ingranaggi in delle scene a metà tra lo stupido e il banale e animate che nemmeno il peggior cartone di Cartoon Network dei primi anni 2000.

La quarta: noi dobbiamo credere in una storia d’amore tra Kusturica e la Bellucci che non ha nessuna giustificazione in quello che succede sullo schermo. Non c’è nessuna chimica tra i due, e non c’è nessunissima scena che giustifichi una loro relazione! Niente! Si guardano una volta, e via, innamoratissimi. E andiamo verso la quinta cosa: nessuno dei personaggi ha uno straccio di motivazione, tutti agiscono in maniera completamente casuale. Dopo un po’, sfianca (dove “un po’” è una mezz’ora, direi io).

Ma torniamo alla trama. A un certo punto c’è una tregua, torna il fratello della Micalovic, e sembra si proceda coi matrimoni… ma si scopre il passato della Bellucci, con un generale inglese che la vuole morta, e il film parte completamente per la tangente. Arrivano tre soldati di nero vestiti che uccidono a sangue freddo TUTTI i personaggi del film tranne i nostri due protagonisti. Uccidono a fucilate in testa o bruciando vivi TUTTI. Questo succede a metà del film. Sono rimasto a bocca aperta. Ok, non erano personaggi interessanti, non avevano motivazione… ma tutti morti? Tutti tutti? Sì. Così possiamo concentrarci sulla rocambolesca fuga dei due innamorati che finisce… non ve lo dico.

Per concludere: questo film ha poche idee e confuse, per lo più riciclate, le sviluppa male, è scritto male, è diretto male (nel senso della direzione degli attori)… il che mi dà l’impressione che Kusturica abbia voluto esagerare facendo il regista, lo sceneggiatore, e pure l’attore principale! Non ne è uscito un buon prodotto. Non solo è un film spezzettato e difficile da seguire, con scene poco interessanti e dialoghi insulsi, ma ci sono molte scene che non hanno senso rispetto a quelle che le precedono. Un esempio: sparano a uno dei due contenitori del latte portati dall’asino di Kusturica, contenitore che si buca e perde tutto il latte. Poi Kusturica arriva al villaggio e c’è latte in tutti e due i contenitori. Era così difficile pensare un po’ alla continuity?. Secondo esempio: nella festa pre-matrimoniale la Micalovic trova la Bellucci e Kusturica che amoreggiano, allora infuriata comincia a lottare contro la Bellucci, la porta fino al fratello (che la dovrebbe sposare) per farla punire e… niente, smettono di lottare e la festa continua. WTF? Terzo esempio: i due cattivi sono su una barca, la barca affonda con loro dentro e, scena immediatamente successiva, i due cattivi continuano a correre dietro ai nostri protagonisti come se nulla fosse accaduto. Che? Che sta succedendo? Smetto, ma ci sono mille altri esempi di sloppy editing + sloppy writing.

Ma ci sono delle cose positive? Sì, per esempio è interessante l’idea della natura, gli animali in particolare (ma il serpente… il serpente è tremendo, sembra Kaa de Il Libro della giungla della Disney, provavo vergogna per l’attore che doveva interagirci ogni volta che era sullo schermo), che aiuta i personaggi positivi e pacifici in un mondo devastato dalla guerra. Sono fatte bene le poche scene di guerra con le esplosioni fatte in modo pratico e non aggiunte in digitale. Sono belle le musiche (di Stribor Kusturica, almeno una cosa l’ha fatta fare a qualcun’altro: al figlio). E’ interessante la metafora del bianco della via lattea che si confonde col latte e con le pietre bianche, concetto che si mescola bene con le scene fiabesche (che però si mescolano molto male con le scene crudissime degli omicidi che a volte le accompagnano!)… ma è davvero poco. Non consiglio la visione di On the Milky Road, direi che è molto meglio riguardarsi la roba di venti anni fa di Kusturica! Ciao!


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