E quindi sono andato a vedere Verónica, film appena uscito di Paco Plaza, uno dei due registi di quel fenomeno di pubblico e di critica che fu [Rec] (2007). Ho fatto bene? Diciamo che potevo risparmiarmelo, ma dopo un agosto in cui ho visto sì e no un paio di film, avevo voglia di cinema!
Cosa è Verónica? E’ uno di quei film dell’orrore che sostiene/pretende/dichiara di essere basato su fatti reali sulla scia di The Exorcism of Emily Rose (2005) e di vari altri prima e dopo quello: anche The Blair Witch Project del 1999 sosteneva la stessa cosa! E probabilmente questo è uno dei più grossi problemi di Verónica, uno di vari… su, parliamo un po’ di sto film.
La storia del film parte nel luglio del 1991 con una chiamata alla polizia grazie alla quale un ispettore e un paio di agenti arrivano a un appartamento in Madrid completamente sotto sopra. Prima che si possa capire cosa sia successo, facciamo un salto tre giorni indietro per vedere cosa ha portato alla strana situazione nell’appartamento. Seguiamo così la giovane Veronica (una tale Sandra Escacena alla sua prima esperienza da attrice), un’adolescente orfana di padre che si prende cura delle sue due sorelle più piccole e del suo fratellino di sei anni mentre la madre stressatissima lavora tutto il giorno in un bar poco lontano.
Subito arriviamo all’evento che dà inizio alla storia: con un paio di compagne di classe, Veronica fa una seduta spiritica durante un’eclissi totale di sole in cui succedono cose strane (paranormali!) e da cui ne esce perdendo conoscenza. Da lì in avanti pare che uno spirito maligno la accompagni e faccia cose strane in casa, principalmente ferire i fratellini in quelli che sembrano incidenti domestici. Addirittura in alcune scene vediamo una specie di ombra, e in alcuni casi un vero e proprio umanoide oscuro, muoversi per la casa e danneggiare e dare fuoco a vari oggetti. La cosa si intensificherà fino ad una seconda seduta spiritica, stavolta con le due sorelline, per provare a scacciare lo spirito maligno, poco prima della famosa chiamata alla polizia. Soltanto allora capiremo come va a finire la storia, riallacciandoci così al principio del film.
E perché Verónica non mi è sembrato un film ben fatto? Per vari motivi. Prima di tutto, mentre la povera Escacena offre una prestazione convincente, gli altri tre bimbi non sono affatto bravi, e la cosa dopo un po’ si fa pesante. Secondo, il film è noioso e non riesce quasi mai a creare una reale tensione, imperdonabile per un film dell’orrore di questo tipo. Terzo, in alcuni punti il film ha delle cadute di stile abbastanza notevoli in quanto a fotografia e scenografie (sembra che in alcune scene di interni abbiano provato a fare delle cose strane con le luci con risultati tutt’altro che ottimali). E quarto, e più importante di tutto il resto, se vuoi fare un film “basato su fatti reali” puoi sì mostrarmi cose surreali attraverso gli occhi dei protagonisti della storia (che ne sono toccati, emozionati, e quindi suggestionati), ma non attraverso gli occhi dei testimoni oggettivi (in questo caso, l’ispettore di polizia)!
Mi spiego. Se mi avessero venduto il film come la storia della povera Veronica che, suggestionata dalla seduta spiritica e stressata dalla sua pesante situazione familiare, si ritrova ad interpretare la parte di uno spirito maligno arrivando a ferire i suoi fratellini discendendo in una spirale di follia e violenza fino ad un finale nefasto… non avrei avuto nulla da ridire. Mi puoi mostrare mostri e episodi paranormali e capisco che è la sua mente malata che li vede così, ma in realtà è lei stessa a causarli in modi del tutto normali (cosa che tra l’altro lei stessa capisce proprio poco prima della fine!). Un po’ in stile El labirinto del fauno di Del Toro (2006): tutti gli essere surreali li vediamo attraverso gli occhi della bambina, mai attraverso quelli degli adulti, ed è per questo che il film funziona su tutti e due i piani, il reale ed il surreale!
Ma se vedo cose irreali e incredibili con gli occhi dell’ispettore di polizia, cade tutto il castello di carte costruito con il “basato su fatti reali”! In questo modo non funziona niente della storia, diventa un pasticcio in cui bisogna credere agli spiriti che fanno levitare la gente e alle suore cieche che dicono di vedere i mostri e che provano degli inefficaci esorcismi, nonostante per quasi tutto il film gli episodi siano interpretabili come incidenti domestici causati da persone normali! Il film avrebbe potuto funzionare, ma di certo non così.
Tra l’altro, leggendo del caso che ha ispirato il regista (“expediente Vallecas“, per i più curiosi), è facile vedere come una spiegazione alternativa agli spiriti maligni fosse facile da trovare nei problemi psicologici della madre (secondo il rapporto di uno psicologo che lavorò sul caso) e in possibili problemi di epilessia di Veronica. Troppo terra terra? Lì stava all’abilità del regista presentare una storia semplice usando i due piani narrativi della realtà e della surrealtà, così come fatto dal già citato Del Toro (o da Bayona in Un monstruo viene a verme, del 2016). Ma no, niente da fare: questo Verónica di Paco Plaza non convince per niente.
E quindi non si salva proprio nulla? No, qualcosa si salva. Le musiche sono belle, sia nell’uso degli Héroes del Silencio di cui Veronica è appassionata, sia nelle parti di colonna sonora originale. C’è una bella citazione di quel bellissimo film che è ¿Quién puede matar a un niño? di Narciso Ibáñez Serrador (1976). Ci sono dei bei match-cut, cioè delle transizioni in cui la fine di una scena si sposa con l’inizio della seguente sia come continuità che come contrasto (uno per tutti, il sound bridge del grido fuori campo sentito dall’ispettore di polizia che si allaccia alla bocca di Veronica spalancata in uno sbadiglio all’inizio della scena seguente – stesso match-cut usato da Spielberg in The Lost World con lo sbadiglio di Jeff Goldblum!). E… basta. Peccato, speravo in qualcosa di meglio. Ciao!
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su Non aprite questo blog
- Recensione del film su I 400 calci
- Recensione del film su Il labirinto del diavolo
- Recensione del film su Serie TV blog
- Recensione del film su Cinema estremo
- Recensione del film su Il buio in sala
- Recensione del film su Il bollalmanacco di cinema
- Recensione del film su Cinefatti
- Recensione del film su Non c’è paragone
- Recensione del film su In central perk
L’ha ripubblicato su e ha commentato:
Vidi questo film due anni fa quando uscì nei cinema in Spagna, ma qualche mese fa ho notato parecchie visite alla recensione che scrissi, probabilmente in concomitanza con l’uscita in Italia… La ribloggo in questa metà di agosto!
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Ho visto l’Esorcismo di Emily Rose due giorni fa. Non penso che vedrò questo, dopo questa recensione.
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Effettivamente non abuserei di questo genere di film teoricamente basati su fatti reali…
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di cui Veronica è appassionata
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