Isle of Dogs è l’ultima fatica del regista Wes Anderson, al suo secondo film d’animazione in stop motion dopo Fantastic Mr. Fox del 2009. Tradotto come L’isola dei cani in Italia (perdendo così il gioco di parole del titolo originale, che pronunciato in inglese vuol dire sia L’isola dei cani, sia Io amo i cani), l’ho visto ieri sera al cinema e l’ho trovato molto divertente e allo stesso tempo intelligente. Come si suol dire, buono per grandi e per piccini. Come mai? Mi spiego.
A prima vista Isle of Dogs è semplicemente un film d’animazione fatto estremamente bene in cui un ragazzino di 11 anni si unisce a un gruppo di cinque cani per andare a ritrovare il suo. Poi l’avventura si evolve nel salvataggio dell’intera popolazione canina del Giappone con cui l’importantissima famiglia Kobayashi ha in corso una faida secolare. E questa è la parte avventurosa del film che certamente può piacere ad un pubblico non adulto.
Allo stesso tempo, però, un pubblico adulto non potrà non apprezzare gli svariati omaggi alla cultura giapponese e al suo cinema di cui il film è letteralmente pieno. E questo non soltanto per i temi trattati, che vanno dalla lealtà all’amicizia, ma anche per l’estetica utilizzata, per le scelte di trama, e per le citazioni di film come Shichinin no Samurai (I sette samurai, nella scena dello scontro tra i due gruppi di cani per conquistare del cibo) e Tengoku to Jigoku (Anatomia di un rapimento, per il personaggio del sindaco Kobayashi) di Akira Kurosawa. La stessa scelta di avere come protagonista un undicenne aviatore in un mondo in cui l’inquinamento è un problema ormai endemico è vicina alle opere di Hayao Miyazaki come Porco Rosso e Conan ragazzo del futuro. E che dire dei cani robotici che si scontrano coi cani in carne e ossa, come in Godzilla contro MechaGodzilla nel film del 1973 di Jun Fukuda? Sicuramente la lista di riferimenti potrebbe andare avanti all’infinito, ma mi fermo perché credo di essere stato abbastanza chiaro!
Quindi in Isle of Dogs ci sono avventura ed ironia, ma si parla anche di ambiente, di esperimenti sugli animali, di lealtà tra amici e lealtà tra esseri umani e animali di compagnia. Il senso dell’onore è un altro dei temi, con i cinque cani che aiutano il ragazzino come se fossero dei veri e propri samurai in missione. Quindi da dove viene l’ironia? Per lo più da quanto sia surreale tutto ciò che vediamo. Abbiamo cani che parlano tra loro in inglese pur trovandosi in Giappone, giapponesi che parlano in giapponese, spesso senza nessuna traduzione, gufi che parlano in “gufese”… ed è divertente pensare agli attori dietro alle voci che sentiamo: Bryan Cranston, Edward Norton, Harvey Keitel, Scarlett Johansson, Yoko Ono (il cui personaggio si chiama Yoko Ono), e mille altri! Le situazioni surreali danno luogo ben più di una volta a scene comiche e divertenti.
Insomma: l’animazione è incredibile, le musiche sono spettacolari, la storia è divertente, i temi trattati sono interessanti ed importanti, tutti gli attori fanno uno splendido lavoro di doppiaggio… che aspettate ad andare a vedere questo Isle of Dogs? Ciao!
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su Il buio in sala
- Recensione del film su Divoratori di storie
- Recensione del film di Valerio Caprara
- Recensione del film su Sentieri selvaggi
- Recensione del film su Nuovo cinema Locatelli
- Recensione del film su Gli intoccabili
- Recensione del film di Enrico Giammarco
- Recensione del film su I cinemaniaci
- Recensione del film su Cinema, mon amour
- Recensione del film su Bastardi per la gloria
- Recensione del film su Close up
- Recensione del film su Stanze di cinema
- Recensione del film su Radio libera tutti
- Recensione del film su Quel bastardo giallo
Non ne sapevo nulla di questo film ed è perfetto per i miei pargoli e per me che sono un avido consumatore di anime e appassionato del Giappone. Quindi grazie per avermelo fatto scoprire!
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E’ un piacere sapere di essere stato utile! Spero che ti piaccia!
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Film piaciuto abbastanza, nonostante il finale un po’ freddino che mi ha lasciato un po’ così.
Alla fine Wes Anderson dimostra ancora una volta di essere un vero e proprio maestro, ma in qualche modo, pur avendo apprezzatro tutti i suoi lavori che ho visto, ancora non è scattato l’amore per il suo cinema.
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Io non posso dire di essermi innamorato di questo film, però l’ho trovato ben fatto ed interessante. Ce ne fossero di film così! E mi ha fatto venire voglia di esplorare il cinema di Wes Anderson, cosa che fino ad ora, ammetto, non ho fatto.
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Anch’io ho parlato de “L’isola dei cani” nel mio ultimo post… spero che ti piaccia! 🙂
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Visto, post divertente! Non si capisce però se ti è piaciuto Atomic blonde o no! :–)
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