Murder on the Orient Express: recensione del film

murder_on_the_orient_express_ukquad-1Premessa importante: sto per parlare del Murder on the Orient Express (Assassinio sull’Orient Express) girato nel 1974 da Sidney Lumet (quello di 12 Angry Men, La parola ai giurati, 1957, e Dog Day Afternoon, Quel pomeriggio di un giorno da cani, del 1975, per dirne un paio) con nel cast Albert Finney come Poirot e un elenco infinito di superstar (anche se la maggior parte ormai di una certa età) tra cui Sean Connery, Lauren Bacall, Ingrid Bergman, Vanessa Redgrave, Anthony Perkins (che pure qui come in Psycho è un insicuro e si traveste da donna!), Richard Widmark, e vari altri.

E il regista e il cast sono proprio gli elementi di interesse di questo film! Sidney Lumet ne fa di tutti i colori per non annoiarsi. Costretto a girare su un treno, si inventa inquadrature in posizioni impossibili, mette la telecamera attaccata alle ruote del treno, la fa volare su un elicottero, la piazza al livello di una tazza di tè nel vagone ristorante… e nell’infinita serie di interrogatori dei vari sospettati non si limita all’usuale campo-controcampo! Per esempio, il dialogo di Poirot con Ingrid Bergman è un piano sequenza di cinque minuti (interrotto un po’ bruscamente, a dirla tutta).

E gli attori sono una gioia da guardare ed ascoltare. Sean Connery, il più famoso di tutti all’epoca grazie ai suoi vari James Bond, gigioneggia col suo accento scozzese. Lauren Bacall si gode il suo ruolo di regista di tutti gli eventi. Anthony Perkins ha un carisma eccezionale e fa una parte ritagliata praticamente su di lui. Richard Widmark, che prese parte al film per poter conoscere tutte le dive e i divi del cast, è il perfetto statunitense arricchito e di estrazione popolare. E potrei continuare!

Per quanto riguarda la storia… che c’è da dire? Chi non la conosce? Può piacere o non piacere, e forse è una delle trame più convolute nella bibliografia di Agatha Christie, ma almeno possiamo dire che Lumet prova a tendere una mano al pubblico con un’introduzione che ci mostra i tragici fatti legati al rapimento di Daisy Armstrong, rapimento che si rivelerà fondamentale nella risoluzione del mistero. Molto più di quanto non faccia la Christie nel suo romanzo!

Insomma, secondo me l’interesse per questo film va oltre la trama ed è alto grazie a regia e attori, davvero strepitosi. Sono due ore o giù di lì, inevitabili quando si devono gestire dodici personaggi e tutti di una certa caratura! Se potete, recuperatelo e dategli una chance! Ciao!


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4 risposte a "Murder on the Orient Express: recensione del film"

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