[Rec]: recensione del film

e3a7ad53rec201Ho finalmente visto quello che viene quasi unanimemente considerato un ottimo film dell’orrore spagnolo: [Rec], film del 2007 di Jaume Balagueró e Paco Plaza (di cui ho visto il recente Verónica che non mi ha impressionato) con Manuela Velasco. E mi è piaciuto! Ecco perché.

Il film appartiene a un paio di filoni cinematografici. Essendo un film di infetti (non di zombie: gli infetti corrono, gli zombie no) sta nel filone dell’ottimo 28 Days Later (2002) di Danny Boyle e del dignitoso 28 Weeks Later (2007) di Juan Carlos Fresnadillo. Allo stesso tempo è anche un cosiddetto found footage film (traducibile come film fatti con del girato trovato), cioè un film presumibilmente registrato su videocamera da chi ha realmente vissuto i fatti, così come The Blair Witch Project (1999) o Diary of the Dead del maestro George Romero, anch’esso uscito nel 2007 proprio come [Rec]. Questo secondo filone ha poi prodotto fin troppa spazzatura, ma sono contento di poter dire che [Rec] non lo è. Ovviamente in alcuni casi delle scene sono un po’ forzate e ti fanno chiedere come sia possibile che il cameraman continui a girare nonostante quello che sta accadendo! Ma un po’ perché nel film il cameraman è, secondo la storia, un vero operatore che lavora per un canale televisivo catalano (la storia si svolge a Barcellona), e un po’ perché i momenti “forzati” non sono tantissimi, direi che l’espediente found footage funziona.

Quindi il film funziona perché si svolge in maniera abbastanza naturale, e anche perché la tensione non cala mai, di momenti spaventosi ce ne sono a bizzeffe (spettacolari le scene al buio girate davvero al buio più completo, diversamente da quelle in Don’t Breathe di Fede Álvarez), e ci sono molti elementi interessanti che ci dànno un’idea di cosa stia succedendo ma senza eccessive spiegazioni che ne appesantirebbero la visione. Diciamo che si intravede un background interessante, ma viene lasciato spazio all’immaginazione dello spettatore.

Che il film abbia funzionato poi lo dimostrano anche i tre seguiti che ha avuto (l’ultimo del 2014) e il remake statunitense (Quarantine, del 2008) di cui riconosco l’esistenza per pura pedanteria, ma che mi rifiuto di vedere per principio. Questa cosa che gli statunitensi non possano vedere un film spagnolo (o coreano, o di qualunque altra parte del mondo che non sia gli Stati Uniti) ma lo debbano rifare mi lascia basito. Ma sto divagando.

Bel film [Rec]. Da vedere, specialmente se siete appassionati di cinema horror, e in special modo del sotto-genere zombie/infetti! Ciao!


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11 risposte a "[Rec]: recensione del film"

    1. Ahahah! I bambini sono pericolosi!

      Non guardare mai Quien puede matar a un niño di Narciso Ibáñez Serrador, allora! O meglio, guardalo perché è bellissimo, ma poi starai lontanissimo dalla nipote! :–D

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