Disclaimer
Outer Rim è una serie di fugaci post sull’universo espanso di Star Wars in cui proverò a parlarvi dei prodotti canonici che gravitano attorno alle serie e ai film del brand. I post verranno fatti nella più completa anarchia senza seguire un preciso schema temporale o logico, semplicemente leggo qualcosa e ve ne parlo.
Fine disclaimer
Dark Disciple

Spoilero un pochino.
Dark Disciple è un romanzo su Asajj Ventress che nasce dalla penna di Christie Golden che adatta al formato puramente narrativo una sceneggiatura che doveva far parte della serie televisiva di animazione The Clone Wars. Questo materiale in origine fu scritto da Katie Lucas, figlia adottiva di George Lucas, che ha scritto e curato altre bellissime sceneggiature per la serie animata. Tra le tante cito l’arco narrativo di Darth Maul e Savage, tra i più belli della serie. Questa sua competenza sul mondo di Star Wars unita alla penna della Golden dànno vita a Dark Disciple, romanzo di circa trecentocinquanta pagine che chiude le vicende di Asajj Ventress, uno dei personaggi più amati della serie.
Il romanzo fa parte di quelle storie racchiuse in The Clone Wars Legacy, cioè tutto quello che la serie animata ha generato dopo la sua chiusura.
Il consiglio Jedi e la Repubblica sono preoccupati dal terrore e dalla distruzione che il Conte Dooku e il suo esercito separatista stanno portando nella galassia. Il consiglio dei Jedi, inoltre, rendendosi conto che la guerra si sta dilungando troppo e che i costi per sostenerla sono enormi, escogita un modo per porvi fine il più in fretta possibile: assassinare Dooku. Questa linea di condotta insolita per i Jedi richiede un esecutore insolito, un Jedi sopra le righe, qualcuno che non abbia paura di sporcarsi le mani e che fino ad ora abbia agito sul limite della condotta dell’ordine. Il suo nome è Quinlan Vos, già apparso in una puntata di The Clone Wars e nominato più volte nel corso della serie.
Vos è un Jedi diverso dagli altri, in qualche modo più vicino ad Anakin che al resto dell’ordine, ma comunque unico. La personalità singolare di Vos, che non si perita ad agire nell’ombra, che non esita davanti alle situazione ambigue, che non si tira indietro se c’è da fare un lavoro sporco e che al contrario degli altri suoi compagni è libero e selvaggio, lo rendono perfetto per questo lavoro. Però per fronteggiare un signore dei Sith, per combatterlo, per sorprendere il leone nella sua tana, serve anche qualcuno che conosca bene la preda, qualcuno che sappia le sue abitudini e il suo modo di fare, qualcuno che in passato era stato legato a Dooku.
Asajj Ventress. Un tempo apprendista e generale di Dooku, Ventress venne tradita dal suo maestro sotto ordine di Darth Sidious, che ordinò di ucciderla pensando che questa potesse eguagliare o addirittura superare la forza dei signori dei Sith (arco narrativo di The Clone Wars – Stagione 3 – Nightsisters / Monster / Witches Of The Mist). Vos e Ventress impareranno a conoscersi, a fidarsi l’uno dell’altra, a lavorare come una squadra addirittura mettendo da parte la loro differente visione della Forza. Inutile dire che i due si innamoreranno e che Vos, addestrato da Ventress al Lato Oscuro della Forza, cadrà vittima di questo potere perdendo il senno e con esso l’amore, gli amici e la fiducia dell’ordine.
Dark Disciple è un romanzo interessante perché esplora una questione che mi sta molto a cuore e che purtroppo i film della trilogia prequel non sono riusciti minimamente a veicolare: il dogma cieco e assolutista dei Jedi li rende impotenti davanti al Lato Oscuro.
I Jedi nascono come paladini della pace, sono dei diplomatici portatori di uguaglianza e serenità nella galassia. Questo loro rapporto con la Forza li rese violenti e spietati verso i Sith che invece si rapportavano ad essa in modo molto più sentimentale, emotivo. Questo si evince dalle molteplici storie e leggende sullo sterminio dei Sith che vennero uccisi sul loro pianeta natale, Korriban o Moraband è uguale, ha due nomi (si evince quindi che i Sith fossero una razza nativa di un pianeta? Non lo so ancora). Possiamo apprendere di queste leggende nella puntata Sacrifice della Stagione 6 di The Clone Wars e nel fumetto Darth Maul.
Lo sterminio dei Sith per mano dei Jedi mette i due ordini sul solito piano, l’intolleranza. Questo comportamento porta i Jedi a dogmatizzare il Lato Oscuro della Forza perdendo di vista cosa fosse in origine. Questo indebolisce la capacità dei Jedi di interagire con il Lato Oscuro per due semplici ragioni:
- I Jedi non esplorano il Lato Oscuro cancellandolo completamente dai loro insegnamenti. Lo ritengono pericoloso e impuro, non sanno come utilizzarlo né come arginarlo.
- I Jedi tornano a sapere dell’esistenza dei Sith solo dopo che Darth Maul si è palesato alla fine del film The Phantom Menace. Quindi la maggior parte di loro non sa nemmeno come è fatto un Sith, figurati se può combatterlo.
In Dark Disciple questa questione è analizzata benissimo dai personaggi di Vos e Ventress che devono imparare a controllare il Lato Oscuro per poterlo fronteggiare, altrimenti non avrebbero nessuna speranza contro Dooku. Questo Ventress lo sa, essendo una Sith, e insegna a Vos come usare questo nuovo potere senza caderne vittima. Quando Vos non riesce a controllarlo e viene soggiogato da Dooku l’unica che percepisce la gravità del problema è Ventress che tenta di avvertire i Jedi ignari del fatto che Vos nasconda un odio primordiale nel suo animo.
I Jedi non vedono il cambio di Vos, anche se questo per Ventress è palese come il giorno e la notte. Solo dopo che Vos svela il suo Lato Oscuro i Jedi realizzano la loro cecità davanti all’oscurità della Forza e ammettono i loro limiti. Cosa che Yoda ha fatto anche alla fine di The Clone Wars nella puntata della Sesta Stagione Sacrifice.
Abbiamo quindi una doppia ammissione di colpa. I Jedi non sanno prevedere il Lato Oscuro, ecco perché nelle guerre dei cloni sbagliano innumerevoli volte.
- Anakin distruggerà tutti i Jedi.
- I Cloni ottenuti con leggerezza e senza sforzo si rivolteranno poi contro i Jedi.
- Mandare Vos contro Dooku segnerà per sempre il destino del povero Cavaliere Jedi.
Dark Disciple mette sul piatto anche un altra spinosa questione: l’ambiguità Jedi.
I Jedi, chiusi nei loro dogmi, spesso tradiscono questi preconcetti per nascondere delle piccole capatine nel Lato Oscuro coscientemente approvate dal consiglio. Alla fine delle puntate della Sesta Stagione di The Clone Wars in cui Yoda apprende che i cloni sono stati commissionati da qualcuno che poteva essere corrotto dal Lato Oscuro (Sifo Dyas) i Jedi decidono di nascondere questo loro imperdonabile errore alla Repubblica per paura di perdere il sostegno politico e del popolo. In Dark Disciple succede una cosa simile, infatti i Jedi decidono di tenere nascosto il loro tentativo di assassinio ai danni di Dooku per paura dell’opinione pubblica. Entrambe le cose porteranno solo grossi guai. Riprova dell’incompetenza Jedi nel gestire il Lato Oscuro della Forza e le decisioni prese in esso.
Dark Disciple approfondisce questi lati grigi della trilogia prequel che Lucas non aveva minimamente saputo veicolare con i suoi film. Certo, mi potete dire: Ale, ma tutta questa roba è postuma ai film, quindi i lungometraggi comunque rimangono delle cazzate scritte male da Lucas che non aveva previsto nemmeno mezza parte di tutti questi convoluti casini di trama.
E su questo siamo d’accordo. Però proviamo a vedere quello che hanno fatto con l’universo espanso scordandoci per un momento della linea temporale di uscita dei prodotti di Star Wars. Liberiamo la mente. Prendiamo The Phantom Menace, Attack Of The Clones e The Revenge Of The Sith come dei tasselli inseriti in questo grande piano narrativo, come delle puntatone di The Clone Wars o dei romanzi propedeutici al resto. Ecco. Vediamo questo grande disegno e ammettiamo che il lavoro di chi ha tappato i buchi di sceneggiatura dei film è stato fenomenale portando ad una amalgama omogenea di prodotti e storie che alla fine creano un quadro generale obiettivamente affascinante.
Dark Disciple fa parte di questo grande mondo, è un tassello importante in questa affascinante storia ricca di personaggi e colpi di scena. Infine possiamo dire che il romanzo di Christie Golden tocca le note giuste incuriosendo il lettore e approfondendo certe tematiche care alla saga dei prequel. Certo, non ci troviamo davanti ad un capolavoro della letteratura e se devo essere sincero il romanzo poteva essere di qualche pagina più corto e leggermente meno prevedibile in certi punti, però Dark Disciple è una bella fiaba della buona notte calata nell’universo di Star Wars. Lo apprezzerete sicuramente se siete fan e soprattutto se avete visto ed amato The Clone Wars di cui il libro è una perfetta appendice di chiusura che riesce a dipingere i personaggi visti nella serie con precisione e garbo, toccando tutti i punti salienti di quello che è sempre stato Star Wars: azione, misticismo e romanticismo.
Addio!
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