Legend: recensione del film

screenshot-lrg-14Legend è un film del 1985 diretto da Ridley Scott che arrivava da un trittico niente male composto da The Duelists (I duellanti, 1977), Alien (1979) e Blade Runner (1982), scusate se è poco (Nick ha scritto un gran pezzo su Ridley Scott qui). I protagonisti sono un giovanissimo Tom Cruise e Mia Sara, e l’antagonista è il grandissimo Tim Curry, il perfetto Lord of darkness! Le musiche sono di Jerry Goldsmith, nella versione statunitense dei Tangerine Dream, e gli effetti speciali sono di Rob Bottin che aveva appena lavorato a quel capolavoro di John Carpenter’s The Thing (La cosa, 1982). Gli ingredienti per un gran film ci sono tutti. Ma…

Legend non è un gran film, purtroppo. Nonostante tecnicamente ci sia ben poco da criticare e visualmente sia spettacolare, il film risulta noioso, con una trama striminzita e prevedibile e con un mondo fantasy che non riesce a sviluppare a pieno. La storia è la più classica delle fiabe: la principessa Lili (Mia Sara) è nel bosco col suo amico folletto Jack (Tom Cruise) e per voler toccare uno dei due ultimi unicorni sulla Terra permette agli scagnozzi di Darkness (Tim Curry) di ucciderne uno. Cominceranno così un’avventura per sconfiggere il cattivo e salvare il mondo, e alla fine ci riusciranno.

Ok, sulla trama c’è poco altro da dire. Ma il problema non è (solo) la trama, tutt’altro! Per un film che dovrebbe risultare epico, abbiamo la sensazione che nel mondo di Lili vivano in tutto una famiglia nella foresta, quattro creature del bosco, Darkness e una mezza dozzina di suoi scagnozzi. Non si ha mai la sensazione di un’avventura epica per salvare il mondo intero, rimane tutto molto limitato. E il fatto che il ritmo sia lentissimo non aiuta lo spettatore a sentire un’epicità che, per esempio, Peter Jackson riesce a dare ai suoi Lord of the Rings (Il signore degli anelli, 2001-2003).

Poi Tom Cruise e Mia Sara non ci offrono la perfomance della vita, per usare un eufemismo. Al contrario, le creature come Darkness, Meg (Robert Picardo, un volto noto di Star Trek) e Blix (Alice Playten) sono fantastiche, aiutate da un comparto di effetti speciali davvero straordinario. E alla fine questo rimane di Legend: una serie di immagini bellissime, un sacco di brillantina e di bolle di sapone, alberi di plastica colorata e la voce profondissima di Tim Curry. Ne consiglio quindi la visione ma più per il suo valore di cult movie che per altre ragioni. Ciao!

PS: il buon Oliver Harper ha fatto una retrospettiva su Legend molto interessante e piena di informazioni, la potete vedere qui.


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6 risposte a "Legend: recensione del film"

  1. Io quando riguardo Scott riguardo anche questo, perché mi diverte, però ammetto che l’ho sempre trovato una gran buffonata. Mi pare un calderone di eventi improbabili, anche per un fantasy, appicciati assieme. E per quanto le scenografie siano ricercate e di sicuro curate io le ho sempre trovate esagerate e pacchiane, soprattutto in certi punti. Mi diverte, ma perché lo prendo in giro. Per me uno dei suoi peggio a mani basse.

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    1. Ammetto che guardandolo (con due amici) abbiamo riso abbastanza quando apparivano milioni di bolle di sapone o quando la brillantina dominava troppo la scena… ma i pupazzi e i costumi sono una roba esagerata. Peccato, ora sono curioso di sapere cosa sarebbe potuto venir fuori dal primo copione che, secondo l’articolo di Nick, si dice fosse una roba spettacolare!

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