Ah, gli anni 80. Quanta nostalgia! Viviamo perennemente nell’era della nostalgia per gli anni 80, in un assurdo in cui anche gente che non li ha vissuti ne prova nostalgia. Ma non siamo qui per fare polemica. Siamo qui per parlare di un paio di film che uscirono per una serie di circostanze strane ed ebbero un successo incredibile. Sì perché nei primi anni 80 un certo Paul Hogan divenne famoso prima nella TV australiana per una sorta di reality show dell’epoca e poi anche in quella statunitense grazie a un paio di pubblicità di sigarette e birra australiane. E da lì a fare un film che altro non era che una gigantesca pubblicità per andare in vacanza in Australia (in un periodo in cui i costi dei biglietti aerei si stavano abbassando e il cambio dollaro americano – dollaro australiano era favorevole) il passo fu breve… ma come sono invecchiati i due Crocodile Dundee?
Crocodile Dundee (1986)
Crocodile Dundee (titolo per l’Italia: Mr. Crocodile Dundee) è una commedia diretta (male) da Peter Faiman e con protagonisti Paul Hogan e Linda Kozlowski, che sarebbe diventata sua moglia di lì a poco. Diciamo subito che è abbastanza chiaro che il film non ha grosse pretese: si tratta della classica commedia che si basa sull’espediente pesce fuor d’acqua per tentare di strappare qualche risata allo spettatore. Una giornalista statunitense (la Kozlowski) va in Australia ad intervistare un personaggio, Crocodile Dundee (Hogan), che si dice sia sopravvissuto ad un attacco di un coccodrillo. Nasce l’amore e i due vanno insieme a New York. Nella prima parte il pesce fuor d’acqua è la reporter della grande città che si trova nella selvaggia natura australiana, mentre nella seconda parte i ruoli si invertono con Crocodile Dundee che non sa come comportarsi a New York.
Ecco… è tutto qui. Da bambino ho visto più volte questo film che la TV italiana per ragioni oscure mandava a più non posso e ne avevo un ricordo positivo. Nel riguardarlo a freddo dopo tanti anni è facile capire che l’effetto nostalgia non è sufficiente a farmelo piacere. Intendiamoci: non è un film così pessimo e qualche sorriso me lo ha fatto fare. Però ha una trama talmente striminzita e una regia televisiva talmente pessima che a stento riescono a brillare le scene dei meravigliosi paesaggi australiani! E sono dei paesaggi DAVVERO meravigliosi: il film fu girato nel Kakadu National Park nel nord dell’Australia, adesso meta turistica rinomata mentre al tempo era un posto praticamente sconosciuto.
La cosa incredibile è che il film ebbe un successo STREPITOSO. A fronte di un budget di nemmeno 9 milioni di dollari, ne incassò 360 in tutto il mondo. E quindi due anni dopo ecco inevitabile il seguito!
Crocodile Dundee II (1988)
Crocodile Dundee II si sposta verso la commedia d’azione che non arriva ad essere un vero e proprio thriller. Con gli stessi protagonisti ma con un regista migliore (John Cornell, già produttore del primo Crocodile Dundee), è un film oggettivamente superiore al primo ma… peggiore. Mi spiego: tecnicamente è fatto meglio, girato meglio, e ha una trama un po’ più interessante, ma alla fine risulta molto prevedibile ed abbastanza noioso. In questo caso partiamo da New York dove Paul Hogan e Linda Kozlowski convivono da sei mesi dalla fine del primo film, quando i due si trovano loro malgrado coinvolti con dei signori della droga latinoamericani. A Crocodile Dundee toccherà salvare la sua amata presa in ostaggio, e poi entrambi andranno in Australia per sfuggire alla vendetta dei criminali a cui hanno messo i bastoni tra le ruote.
Le poche scene comiche sono tutte relegate alla prima parte del film e fanno più ridere di quelle del primo film (Dundee con l’incantatore di serpenti e con l’aspirante suicida su tutte), mentre dopo prende il sopravvento la natura thriller/azione che a dirla tutta è decisamente fiacca. Di buono c’è un budget più alto che si nota nella superiore fattura tecnica di questo seguito, e stavolta l’outback australiano riesce a brillare sullo schermo in tutta la sua bellezza.
Anche questo film fu un successo: per 14 milioni di dollari spesi, ne incassò quasi 10 volte tanti worldwide. Dopo, Paul Hogan si dette ad altri progetti, e soprattutto si spese molto per evadere le tasse sui guadagni legati a questi due film, una storia finita soltanto di recente e non particolarmente bene per il nostro Crocodile Dundee. Ciao!
PS: per completezza vi segnalo che nel 2001 uscì un tardivo seguito, Crocodile Dundee in Los Angeles per la regia di S. Wincer, unanimemente giudicato pessimo da pubblico e critica. Non l’ho visto né voglio vederlo, ma ne ha scritto Lucius de Il Zinefilo qui!
Link esterni:
- Trailer del primo film su Youtube
- La pagina del primo film su Internet Movie DataBase
- Recensione del primo film su Il Zinefilo
- Recensione del primo film su White Russian cinema
- Trailer del secondo film su Youtube
- La pagina del secondo film su Internet Movie DataBase
- Recensione del secondo film su Il Zinefilo
vero, sto film lo davano sempre in tv…
anch’io l’avrò visto decine di volte e la scena in cui lui scopre la funzione del bidet mi fa ancora ridere solo a ricordarla… 😀 😀
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Anche io ho bei ricordi associati al film, vederlo a freddo mi ha fatto un effetto strano, lo ammetto!
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