The Fog (Fog per l’Italia) è il terzo film di John Carpenter, uscito due anni dopo il suo più grande successo: Halloween (1978). E nonostante il genere sia lo stesso (horror/thriller), il regista americano non avrebbe potuto fare un film più diverso. In altre parole: chiunque si sarebbe limitato a riproporre la stessa formula vincente per fare dei facili guadagni… ma non John Carpenter, che infatti rifiutò di dirigere Halloween II (uscito poi nel 1981 per la regia di Rick Rosenthal).
E quindi cosa ci propone Carpenter col suo The Fog? Un film di assoluta atmosfera in cui le storie di svariati personaggi si intrecciano per svelare poco a poco una trama praticamente quasi fantasy. A 38 anni dall’uscita nelle sale mi permetto di fare un po’ di spoiler in questa mia recensione, mi perdonerete…
San Antonio Bay è un piccolo villaggio di pescatori sulla costa della California ed è in fermento per i festeggiamenti dei 100 anni dalla sua nascita. Seguiamo quindi la bellissima Janet Leigh (proprio lei, quella di Psycho del 1960!) tutta indaffarata con la sua assistente personale Nancy Kyes (già vista in Assault on Precinct 13, Distretto 13: Le brigate della morte, 1976) nella preparazione della festa. Allo stesso tempo vediamo anche altri abitanti di San Antonio Bay: Tom Atkins che dà un passaggio (e si porta a casa) la bella autostoppista Jamie Lee Curtis, Adrienne Barbeau che lavora alla radio del paese e vive con il suo figlioletto di sette anni Andy,e il prete alcolizzato interpretato da Hal Holbrook. Curiosità: il giovane baffuto che pulisce la chiesa all’inizio del film è il giovanissimo John Carpenter.
Tutto sembra normale… macché. Si cominciano a verificare eventi paranormali in città, eventi che cominciano a far luce su una storia inquietante quando il piccolo Andy vede una moneta d’oro luccicare in spiaggia, ma all’avvicinarsi si ritrova con in mano un pezzo di legno appartenente ad un antico vascello, l’Elizabeth Dane… E poi comincia a scorrere il sangue. Tre pescatori si ritrovano all’improvviso circondati da una strana nebbia e uno dopo l’altro vengono massacrati da quelli che sembrano fantasmi di marinai o zombie. Poco a poco la tensione sale, accadono cose sempre più preoccupanti, fino ad arrivare ad un finale meraviglioso in cui i protagonisti della vicenda si ritroveranno nella chiesa sulla collina a scoprire la verità e a lottare per la propria sopravvivenza contro Blake e la sua ciurma.
Che dire di The Fog? L’ho sempre considerato tra i miei preferiti di John Carpenter (a proposito, ma ve l’ho detto che l’ho conosciuto???) ed è uno di quelli che ho riguardato più volte. La colonna sonora è splendida, col suo mix di sintetizzatori e pianoforte. gli effetti speciali della nebbia sono ben fatti e i fantasmi fanno paura per davvero. Gli attori sono tanti e con una gran chimica tra di loro. La tensione è palpabile tutto il tempo e non è mai facile capire chi sia destinato a una morte prematura e chi a sopravvivere. Il film non paga affatto il suo basso budget in termini di qualità delle immagini grazie alla bravura di Carpenter dietro la macchina da presa, ad una fotografia fantastica, e all’uso del formato anamorfico 2.35:1 (in altre parole, a schermo largo) che tutto sembra meno che fatto per un low budget horror!
E poi ho sempre trovato la storia molto affascinante: Blake che torna dopo 100 anni per vendicarsi sui fondatori di San Antonio Bay che lo tradirono per rubargli l’oro (con modalità simili a quelle di un evento che accadde realmente nell’Ottocento vicino a Goleta in California), una storia che nella sua versione “innocente” è raccontata da John Houseman nella fantastica scena iniziale in cui fa una paura matta ai bimbi raccolti intorno al falò di mezzanotte.
Insomma, grandissimo film da vedere e rivedere (come al solito quando si tratta di John Carpenter). State alla larga dal remake del 2005 e godetevi l’originale del 1980! Ciao!
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su Non aprite questo blog
- Recensione del film su Cinema estremo
- Recensione del film su La tela nera
- Recensione del film su La bara volante
- Recensione del film su Sentieri selvaggi
- Recensione del film su L’ipercubo
- Recensione del film su Storia dei film
- Recensione del film su My mad dreams
- Recensione del film su Cobra verde recensioni
Assolutamente d’accordo con la tua recensione.
Altro che pirati dei Caraibi, the fog uber alles!!👏👏
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Ahahah! Grazie mille! Effettivamente la ciurma di Blake è praticamente una ciurma pirata, anche se teoricamente erano solo dei poveri malati di lebbra… :–)
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Assolutamente l’originale. Vade retro il remake! E non sono un “purista” della premiata ditta Anticaglia e Petrella.
Ancora oggi mi sale l’ansia nella scene in cui c’è la nebbia. Pensa che una volta fui colto in mare mentre lo solcavo in windsurf da un banco di nebbia che calò improvvisamente (un evento unico che non mi è più capitato). Fermo in mezzo al mare, bloccato dall’improvvisa bonaccia, seduto a cavalcioni sulla tavola mi salì un’ansia assurda. Avevo già visto e rivisto questo film. Mi assalì un balzano dubbio: ma se la storia di The Fog fosse vera?
L’assurdità del mio pensiero era coerente con l’assurdità della situazione: un evento atmosferico così improvviso e in un luogo a quell’ora sempre battuto dal vento.
Questo è l’horror che io amo.
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Lo amo anche io! Gran bell’aneddoto quello del banco di nebbia improvviso, anche io avrei avuto una bella paura fossi stato in te! :–D
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E’ anche per me uno dei suoi preferiti, anche se me ne mancano alcuni, che tuttavia recupererò presto 😉
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Carpenter è una garanzia per quanto mi riguarda! :–)
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The fog è un film molto diverso da Halloween per tantissimi motiv, alcuni dei quali anche molto evidenti, ma hanno una caratteristica in comune interessante: l’attesa. Nella parte centrale di entrambe le pellicole sai che il peggio sta arrivando, Carpenter ti prepara a questo evento e in questi punti la tensione sale alla stelle. Carpenter nel creare la tensione è veramente un maestro. Ottima recensione!
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Grazie mille! Eh si, Carpenter le cose le faceva bene per davvero! Credo che al tempo deluse perché tutti volevano un altro Halloween ma lui andò per la sua strada, come ha sempre fatto tutta la sua vita in realtà!
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Esatto. Lui con Halloween aveva chiuso anche se gli hanno costretto a scrivere il secondo. Carpenter è sempre stato uno spirito libero e caotico.
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Ganzo quando parla di Halloween 2 perché ammette senza problemi di aver fatto un brutto lavoro nello scrivere la sceneggiatura. L’errore più grande, secondo lui, fu cominciare la storia immediatamente dopo la fine del primo film, quindi non c’era già molto da dire. Effettivamente…
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Se non sbaglio infatti voleva che la storia fosse ambientata qualche anno dopo con Laurie che si era trasferita in un appartamento. Carpenter almeno è sempre stato sincero per quanto riguarda gli errori che ha commesso.
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Sempre schietto e diretto, infatti le sue interviste sono molto molto interessanti. In Halloween 3 fecero una cosa ancora più anarchica, raccontando un’altra storia, senza Michael. Non piacque, e la saga è quella che conosciamo…
Alla fine l’ultimo Halloween (quello con la colonna sonora di John Carpenter) è un po’ il seguito che aveva in mente: sono passati anni e Laurie è lì che aspetta il ritorno di Michael!
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E pensare che Halloween 3 è anche un ottimo film a mio avviso. Lo sai che io per il mese di ottobre ho intenzione di parlare solo della saga di Halloween? Voglio fare articoli su tutti i film della saga (o almeno fino a quando non finisce il mese). Quindi adesso me li riguarderò tutti. Già, anche quelli terrificanti come Resurrection o io sesto (che poi non ho mai visto la producer’s cut e ne sono molto incuriosito).
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Eh, quella saga di film terrificanti (non nel senso che fanno paura) ne ha parecchi, purtroppo…! Sono d’accordo su Season of the Witch, sarebbe stato interessante vedere una saga creata sulla base di storie diverse ma accomunate dal periodo (Halloween, appunto), invece che sull’uso ripetuto del solito Michael Myers…
Ti leggerò con interesse!
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Grazie mille! Sappi comunque che certi episodi della saga, nonostante sappia molto bene che sono scadenti, li apprezzo comunque. Non so bene il perché, o forse lo so, ma è così. Sappi comunque che sarò molto oggettivo e cercherò di approfondire al meglio tutti quanti i film.
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Ottimo! Io ho recensito solo il primo, volevo scrivere del suo tardivo seguito ma alla fine non l’ho fatto… Magari per questo Halloween lo faccio! :–)
Comunque i guilty pleasure esistono per un motivo! Anche film oggettivamente brutti possono piacere! :–D
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Sempre ritenuto una stupidata di film: intanto, perché Blake aspetta 100 anni per vendicarsi ?
Perché questi spettri, a volte riescono a passare sotto le porte diventando fumo , e altre volte devono sfondarle ad accettate per passare ?
Il ritmo lento affossa definitivamente una sceneggiatura già debole e inconsistente di suo .
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Blake voleva festeggiare l’anniversario pure lui! Sì, ci sono delle inconsistenze in come si comportano i fantasmi, a volte inarrestabili macchine di morte e a volte lenti e goffi. Credo che almeno in parte la cosa sia dovuta ad alcuni reshoot chiesti dalla produzione per aumentare la violenza sullo schermo, ma più in generale non credo che Carpenter si sia mai posto problemi di continuity con entità non esistenti come i fantasmi di questo film…
Che dire? Capisco le tue critiche, ma per me continua ad essere un filmone, il ritmo lento che accelera sul finale mi convince sempre tutte le volte che lo rivedo! :–)
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