Ray Bradbury – Shadow Show (recensione del libro)

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Ray Bradbury – Shadow Show è un libro contenente nove storie scritte ed illustrate da autori diversi per omaggiare il grande autore Ray Bradbury (Farenheit 451, Martian Chronicles…) a cinque anni dalla sua morte. Il libro è uscito nel 2018 in un’edizione con copertina rigida molto accattivante e vi hanno contribuito vari autori tra cui spicca il nome del grandissimo Neil Gaiman (Good Omens, American Gods, Coraline…).

Ogni storia prende spunto dalla vita di Bradbury stesso o da una o più delle sue opere che, essendo numerosissime, offrono non poche idee al nostro gruppo di autori! Potreo scrivere brevemente di ognuna delle nove storie, ma penso sia meglio fare un discorso più generico. Se quello che leggerete vi incuriosirà, cercate Shadow Show in libreria! Preciso che (purtroppo) l’ho letto tradotto in italiano, quindi non ho avuto il piacere di godermelo nell’originale versione inglese.

Che dire di questo libro, che alla fine possiamo considerare una graphic novel? Che è davvero una bella lettura, specialmente se conoscete le opere di Bradbury. Avendo io letto solamente i suoi due libri più famosi (menzionati sopra), ammetto di aver dovuto fare delle googolate per capire alcuni dei riferimenti per me più oscuri. Ho così scoperto del suo Dinosaur Tales e capito l’ispirazione per il primo racconto del libro, La riva del lago Champlain (Joe Hill), e anche per un passaggio dell’inquietante storia di Neil Gaiman, L’uomo che dimenticò Ray Bradbury.

Ma non credo sia troppo importante cogliere l’origine delle storie di questo libro. La cosa che più mi è piaciuta è capire come tutti questi autori siano affascinati dal genio di Bradbury, dalla sua fantasia e dalla sua capacità di scrivere delle cose più diverse. Insomma, mi sono lasciato trascinare dal loro amore verso le sue opere. Interessanti anche le postfazioni che spiegano cone siano nate le idee per i racconti e alcuni aneddoti sulla vita proprio di Bradbury.

Insomma, proprio un bel libro! La cosa che mi è piaciuta meno è la storia di chiusura (Intuizione, di Alice Hoffman), che ho trovato poco affascinante e pure mal scritta (ma forse è un problema di traduzione? Forse in inglese i protagonisti parlavano un inglese colloquiale che la traduttrice Gloria Greco ha provato a ricreare?). Un peccato che il libro si chiuda con la storia per me più debole.

Ma è un dettaglio! E, per la cronaca, la mia storia preferita di Ray Bradbury – Shadow Show è Chi bussa? di Dave Eggers! Ciao!

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5 risposte a "Ray Bradbury – Shadow Show (recensione del libro)"

  1. L’ho visto in libreria ma, appunto, volevo aspettare di saperne di più su Bradbury prima di comprarlo e leggerlo. Certo che l’elenco degli autori coinvolti è particolarmente gustosa: sia Neil Gaiman che Dave Eggers sono due scrittori che adoro!

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  2. Ogni volta che cerco un libro di Bradbury mi imbatto in questo libro. Conosco gli scrittori che vi hanno partecipato, anche se non ho mai letto nessuna delle loro opere. Però se dici che ci sono citazioni riguardanti Bradbury, potrei andarci a nozze. Se hai letto solo Fahrenheit 451 e Cronache marziane ti consiglio di leggere anche i racconti contenuti nelle sue numerose raccolte, come “L’uomo illustrato”, “Viaggiatore del tempo”, e, se vuoi conoscere il suo lato noir “Omicidi d’annata”. Sono racconti che sprigionano il suo amore ed entusiasmo per la scrittura e il cinema.

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