In La cruna dell’ago (Eye of the Needle), la USS Voyager continua sulla sua rotta verso casa quando il buon Harry Kim scopre i segnali inequivocabili dell’esistenza di un vicino wormhole, cioè un cunicolo spazio-temporale che potrebbe accorciare notevolmente il viaggio verso il quadrante Alpha. Tutti sul ponte di comando sono speranzosi, ma quando ci arrivano vicino scoprono che è minuscolo, con un’apertura di pochi centimetri, e quindi sarebbe impossibile per la nave passarci attraverso: peccato, a Janeway sarebbe piaciuto tantissimo entrare in un’altra cosa (dopo questa, questa e questa!). E in ogni caso c’è solo il 25% di possibilità che porti al quadrante d’origine dei nostri eroi: mi domando come abbiano calcolato con tale precisione questa probabilità!
In ogni caso, l’invio di una sonda all’interno del cunicolo porta ad una scoperta sorprendente: non solo il wormhole porta effettivamente al quadrante Alpha, ma c’è qualcuno dall’altra parte! Appena aggiustati i sistemi di comunicazione, si scopre che è uno scienziato romulano (Telek, interpretato da Vaughn Armstrong), non proprio il più amichevole degli interlocutori, ma in fondo è già un miracolo che ci sia qualcuno! E qui l’episodio sviluppa tre sottotrame: una di cui sappiamo già il risultato (spoiler alert: i nostri eroi non riusciranno a tornare a casa alla fine del settimo episodio della prima stagione) e piena di tecnobaggianate con B’Elanna Torres a farla da padrona.
La seconda, già più interessante, in cui i membri dell’equipaggio si interrogano sulla loro situazione, formano delle speranze e le vedono dissolversi davanti ai loro occhi. Su tutto, Janeway deve guadagnarsi la confidenza del diffidente scienziato romulano con lunghi dialoghi davvero ben scritti. Purtroppo Kate Mulgrew non è proprio l’attrice migliore per questo tipo di recitazione (o per qualunque tipo di recitazione, o qualunque cosa che faccia trasparire delle emozioni), ma c’è toccata lei come capitano…
E poi la terza ed ultima sottotrama si rivela essere la migliore: Kes si rende conto che i membri dall’equipaggio trattano malissimo il Dottore, ignorandolo o rispondendogli molto sbrigativamente. Lei se ne stupisce, vedendo nel Dottore un essere vivente a tutti gli effetti, capace pure di imparare e crescere (metaforicamente)! Per la verità, la cosa è talmente simile alla discussione sullo status di Data in The Measure of a Man (nono episodio della seconda stagione di The Next Generation), che è quasi ridondante, ma fa comunque piacere vedere che i due personaggi che attualmente mi piacciono di più (Kes e il Dottore) continuino ad essere sviluppati in maniera interessante quasi in ogni episodio. Inoltre, Robert Picardo aumenta automaticamente la qualità di ogni scena in cui sia inserito.
Insomma, ci sono dei dialoghi davvero ben scritti in questo episodio. Mi piace anche come si vada piano piano formando un’atmosfera familiare sul vascello: alla fine parliamo di una piccola comunità di un centinaio di persone o poco più, quindi è normale che si formino delle dinamiche da piccolo villaggio in cui non ci sono segreti e i pettegolezzi si diffondono velocemente. E in quanto alla risoluzione della storia principale, il twist finale dà un ultimo tocco (un po’ deprimente) alla storia che alla fine la rende memorabile. Bell’episodio! Ciao!
PS: In ogni puntata del podcast The Delta Flyers, Robert Duncan McNeill e Garrett Wang si sforzano di trovare e commentare il messaggio dell’episodio di turno. In questo caso i due hanno pensato che ci fosse un messaggio positivo sul voler fare di tutto per la famiglia, intesa come i propri cari, con Janeway che ha come unico obiettivo il tornare a casa il prima possibile e fa anche leva sull’argomento famiglia quando prova a convincere Telek ad aiutarla.
Episodio precedente: La nebulosa
Episodio successivo: Un testimone insolito
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Te l’avevo detto che era meglio del precedente, no? 😉 E poi con quell’azzeccato twist finale necessario, direi, per evitare di illudere troppo circa un ritorno a casa che per la Voyager non è (ovviamente) ancora dietro l’angolo…
P.S. Dopo il Worf di Michael Dorn, Vaughn Armstrong fu uno dei primi Klingon in assoluto ad apparire in TNG nell’episodio della prima stagione “Heart of Glory” 😉
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Assolutamente! E ho visto che Armstrong è uno dei vari veterani di Star Trek, è passato da tutte le serie più recenti! :–D
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