Eh no, stavolta per me la cosa non ha funzionato: un bell’episodio di Star Trek: The Next Generation come A Matter of Perspective (terza stagione, quattordicesimo episodio, titolo italiano: Punti di vista) mal si presta a un twist alla Voyager, e alla fine questo Un testimone insolito (Ex Post Facto il titolo originale) risulta essere semplicemente un remake senza molta energia del bell’episodio di TNG, ma con Paris al posto di Riker (avevamo scritto nella recensione del primo episodio che in effetti i due personaggi avevano lo stesso tratto di dongiovanni).
Ma partiamo dalla trama: Harry Kim torna sulla USS Voyager dopo una missione sul pianeta Banea e racconta che Paris, che era con lui, è stato condannato per omicidio. La pena è tremenda: deve rivivere gli ultimi momenti di vita della sua vittima ogni 14 ore, una pena inflitta grazie ad un’operazione al cervello (un’idea molto simile verrà poi ripresa nello strepitoso episodio Hard Time di Deep Space 9). E naturalmente noi già sappiamo che Paris non ha ucciso il Professor Ren (Ray Reinhardt), un fisico con cui i due membri dell’equipaggio della Voyager dovevano lavorare, ci mancherebbe altro! E non appena incontriamo la bella moglie della vittima, Lidell (Robin McKee), non ci sono dubbi sulla responsabilità della bionda nella tragedia.
Quindi cosa ci offre l’episodio? Un’indagine di cui conosciamo già l’esito, una rivelazione finale che include un po’ di sterile geopolitica locale di cui ci scorderemo dopo cinque minuti, un po’ d’azione poco entusiasmante con Chakotay al comando contro delle navi Numiri (vedasi la geopolitica di cui sopra)… ma fortunatamente anche un Tuvok in grande spolvero (Tim Russ è proprio bravo!) alla ricerca delle prove per provare l’innocenza di Paris. Il vulcaniano è senza ombra di dubbio la parte migliore dell’episodio, anche se il suo trucco finale per dimostrare la sua tesi risulta abbastanza ridicolo. E mi ha fatto ridere scoprire appena prima di scrivere questa recensione che il titolo italiano dell’episodio pone l’accento proprio sul trucco di Tuvok, per me una delle idee più brutte dell’episodio. Il cane… beh, direi che è meglio mettersi questo episodio alle spalle e andare a warp 9 verso il prossimo! Ciao!
PS: il regista di questo episodio è LeVar Burton, cioè niente meno che Geordi LaForge!
PPS: Nella puntata del podcast The Delta Flyers dedicata a questo episodio, Robert Duncan McNeill e Garrett Wang lodano il tentativo di omaggiare il cinema noir anni 40 e 50 evidente nel copione scritto dal compianto Michael Piller. Anche loro due però riconoscono che l’episodio non sia tra i migliori…
Episodio precedente: La cruna dell’ago
Episodio successivo: Post mortem
Di nuovo un classico episodio di rodaggio, che si mantiene in bilico tra il recente passato (TNG, appunto, come hai notato) e un ancora incerto futuro…
P.S. Riguardo alle “criticità” della serie ti segnalo il link a questa bella intervista a Robert “Chakotay” Beltran, con l’avvertenza che -in quanto neofita- potresti trovarci anche alcuni spoiler… a te la scelta! 😉
https://www.tgtrek.com/2017/07/beltran-voyager-ha-sofferto-leccesso-di.html
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Grazie della segnalazione! Normalmente provo ad evitare gli spoiler al massimo, quindi me la segno e la ricerco successivamente! :–)
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