The Favourite: recensione del film

the-favourite-image-credit_-yorgos-lanthimos-rachel-weisz-olivia-colman-e1532374834538Se ne parla tanto ovunque e alla fine anche io sono andato a vedere questo The Favourite (La favorita il titolo per il mercato italiano) candidato a ben 10 Oscar. Si tratta di un film fatto con un budget relativamente modesto (15 milioni di dollari), diretto dal bravo Yorgos Lanthimos (tra le altre cose ha diretto The Lobster nel 2015) e con tre protagoniste d’eccezione: Rachel Weisz (vista di recente in Disobedience di Sebastián Lelio), Emma Stone (ne ha fatti di film dopo Zombieland uscito dieci anni fa!) e Olivia Colman. E che ne penso di The Favourite?

Non si può negare che sia un film in costume assolutamente insolito ed unico, ma allo stesso tempo non mi è parso avere la forza dei precedenti film del regista greco che, d’altra parte, qui è un mero esecutore e non ha messo mano alla sceneggiatura. Ma qui ho pagato un po’ la mia volontà di andare al cinema senza sapere niente sui film eccetto chi sia il regista: aspettandomi un film di Lanthimos, sono rimasto un po’ deluso dall’assenza della sua mano a livello di scrittura. Ma lasciamo stare queste mie fisse e parliamo del film!

The Favourite si concentra su un breve periodo del regno della regina Anna d’Inghilterra all’inizio del 1700. Il paese è in guerra con gli austriaci e a corte ci sono scontri politici importanti tra i whigs e i tories tra una corsa di papere e una galoppata per i boschi. La regina stessa (Olivia Colman) sembra più interessata ai suoi 17 conigli (uno per ogni figlio che ha perso tra aborti e morti premature) e al proprio stato di salute (una gotta tremenda l’ha fatta soffrire per anni) che non agli affari di corte. E infatti gli affari li segue Lady Marlborough (Rachel Weisz), una potente nobile che ha il polso della situazione e prende tutte le decisioni più importanti, incluso mandare il proprio marito Mark Gatiss (visto nella tragicomica serie Sherlock) al fronte. Ma all’improvviso arriva sua cugina Abigail (Emma Stone) che sconvolgerà questo equilibrio di potere…

Questo film fa bene praticamente tutto. Lanthimos tira fuori inquadrature assurde un po’ ad ogni occasione (tra grandangoli e fish eye sembra a tratti di vedere un film di Terry Gilliam!), probabilmente per sottolineare quanto fosse assurda la vita di palazzo e quanto il governo di un paese fosse in mano a una manica di imbecilli preoccupati per le loro parrucche più che per le persone di cui manipolavano i destini con tasse e guerre. Tutti gli attori e tutte le attrici sono eccezionali, in special modo le tre protagoniste che riescono ad essere molto credibili nei panni di queste nobili settecentesche a tratti perse in situazioni ironiche paradossali e deliberatamente fuori ambientazione. Si pensi per esempio al modernissimo ed anacronistico ballo eseguito con espressioni serissime: impossibile non scoppiare a ridere! La ricostruzione storica è divertente e senza nessuna pretesa di essere totalmente fedele alla realtà. Eppure la trama riesce intelligentemente ad inserirsi in maniera realistica tra le maglie della storia ufficiale, cosa non facile quando si toccano temi come la possibile omosessualità della regina e le lotte di palazzo su cui non possiamo che speculare!

E alla fine, pur dovendo rispettare i canoni imposti da un film d’epoca, Lanthimos riesce a parlare di temi attuali come la follia del potere e la stupidità di coloro che dovrebbero essere illuminati condottieri e che invece non sono altro che bambini che non fanno altro che litigare tra di loro. Insomma, The Favourite merita certamente una visione e offre molti spunti di interesse e discussione. Detto questo, se secondo l’Academy questo è il miglior film uscito nel 2018, almeno secondo il criterio del numero di nomination all’Oscar, credo che l’Academy abbia grossi problemi! Per esempio, il mio film preferito del 2018 non ha ricevuto nemmeno una nomination, che tristezza… Ciao!


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12 risposte a "The Favourite: recensione del film"

  1. Hola. Nn so se hai letto la mia top 5 del mese scorso, ma figura in essa e il riassunto é dissacrante!
    Ho particolarmente apprezzato il gioco di sguardi e le immagini sovrapposte, tipo all’inizio Anna, Sarah e Abigail e alla fine Abigail, Anna e la moltitudine di conigli
    Alla fine ho empatizzato con la regina, il poster riassume perfettamente il film

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  2. L’ho visto un paio di giorni fa, e mi ha spiazzato. Da un lato, come dici tu, sembra un film di Lanthimos solo in parte, dall’altro non mi sembra di aver capito davvero cosa volesse dirmi: sì, c’è sicuramente la critica a un sistema di governo autoreferenziale e chiuso in sé stesso nelle sue idiosincrasie, ma possibile che sia davvero tutto qui? Non lo so.
    Cast eccezionale, tutti gli attori sono stati perfetti. Olivia Coleman mi è piaciuta da matti, ha fato vita a un bellissimo personaggio al di là della realtà storica a cui si può essere ispirata.

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    1. Anche io comunque sono rimasto spiazzato perché pur trovandolo un film assolutamente ben fatto non mi ha comunicato più di tanto. Ma forse la colpa è delle mie aspettative errate!

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      1. Io ne ho scritto stamattina, e credo di averlo capito (forse) man mano che scrivevo. Quantomeno credo di aver trovato un filo d’Arianna in mezzo a tutti quei granadangoli! Di sicuro é un film che richiede una certa riflessione a posteriori, per capire davvero cosa si é visto, non si limita a proporti una storiella che puoi dimenticare una volta uscito dalla sala, e per me questo é sempre un gran merito.

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        1. Ora vado a leggerti! Sicuramente non è un film che si dimentica velocemente, anche se mentre The lobster ce l’ho ancora nella testa chiarissimo nonostante l’abbia visto una volta al cinema qualche anno fa, non so se The favourite mi farà lo stesso effetto.

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