Star Trek: Voyager – S02E01, Una nuova Terra

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Che modo orribile di cominciare la seconda stagione (tra l’altro dopo un finale di prima stagione abbastanza fiacco)! Non riesco ad immaginare a chi sia sembrata una buona idea partire con questo episodio che non ha né capo né coda, qui non funziona proprio niente! La buona notizia è che da qui in avanti le cose non possono che migliorare…

In Una nuova Terra (The 37’s il titolo originale) la USS Voyager si imbatte… sì, nel furgoncino Ford degli anni 30 che vedete riprodotto nell’immagine. Che, niente, fluttua nello spazio con tanto di polvere e letame, immune alle temperature glaciali tipiche del posto (che pare arrivino a -270 gradi centigradi, almeno qui da noi nel quadrante Alpha). Senza considerare che le possibilità di imbattersi in tale veicolo alla deriva nello spazio erano infinitesimali, Paris come se nulla fosse riesce a metterlo in moto! 400 anni nello spazio ma la batteria è in condizioni ottimali, a quei tempi le cose le costruivano bene! E poi via, si accende la radio e si capta un SOS proveniente da un pianeta distante migliaia e migliaia di km… giuro che non me lo sto inventando, è davvero così. Non torna niente in questo episodio.

Ma anche passando sopra questa trama assolutamente incongruente, eccoci arrivare a un pianeta dove troviamo in stasi criogenica un po’ di persone della Terra del 1937. Una volta riportate in vita, assistiamo al solito siparietto della gente disorientata che abbiamo già visto per esempio in La zona neutrale, prima stagione di The Next Generation. E dopo scopriamo un insediamento di 100mila umani (guidati da un personaggio interpretato dall’attore veterano John Rubinstein) discendenti da 300 persone rapite da degli alieni, i Briori, 400 anni prima e che riuscirono a ribellarsi e a fondare una civiltà. Quindi, dico io, questi Briori hanno, o almeno avevano, una tecnologia capace di trasportare persone e veicoli da un quadrante all’altro della Galassia! Ma Janeway a questo non pensa, non fa nemmeno una domanda a Neelix tipo “Ma… non è che conosci una razza chiamata Briori?“. Niente di niente, la cosa si perde nel vuoto (sono pronto a chiedere scusa nel caso l’argomento salti fuori durante la stagione, naturalmente!).

Anche il fatto che uno degli umani risvegliati sia la famosa Amelia Earhart (interpretata da Sharon Lawrence), un’aviatrice scomparsa durante una trasvolata atlantica, nasce e muore lì, non dà adito a nessuno sviluppo interessante della storia. Sembra quasi una puntata uscita dritta dritta dalla serie originale. In effetti mi ha ricordato molto Miri, ottavo episodio della prima stagione di Star Trek: The Original Series, ma solo per l’uso ingiustificato e gratuito di elementi provenienti dalla Terra del ventesimo secolo buttati lì senza uno scopo.

E poi tutto l’episodio arriva al climax con la domanda: quanti dell’equipaggio decideranno di restare in questo pianeta sperduto nel quadrante Delta invece di continuare il viaggio verso casa? Naturalmente la risposta si può facilmente prevedere, ma Janeway e Chakotay si preoccupano tantissimo, la musica si fa intensa e drammatica…. e alla fine gli unici che rimangono sono gli umani del 1937 risvegliati dal sonno criogenico. Tanti saluti alla Earhart. E tanti saluti a questo episodio, meglio dimenticarselo! Ciao!

PS: ma poi che bisogno c’era di atterrare con tutta la Voyager? Era solo per far vedere l’effetto speciale dei due piedini d’atterraggio? Tra l’altro m’è sembrato un po’ ridicolo che l’intera nave possa reggersi su quei due cosi…

PPS: ho letto che questo episodio era stato prodotto con quelli della prima stagione, e forse per questo è stato il primo mandato in onda. Continuo a pensare che sia stato un errore, un passo falso, ma sono sicuro che la qualità delle storie migliorerà!

PPS: Mi sento totalmente in sintonia col podcast The Delta Flyers in cui Robert Duncan McNeill ha evidenziato la mediocrità di questo episodio nonostante avesse addirittura un ricordo positivo dei momenti in cui ci lavorò come attore. Puntata, quella del podcast dedicata a questo episodio della serie, davvero divertente: tra le mille cose dette, ho trovato buffo questo rimando ad un video di YouTube con la classifica dei vari personaggi a seconda del tempo passato sullo schermo da cui Tom Paris non esce benissimo (lo trovate qui). E poi sia Wang che McNeill hanno promesso storie succulente per future puntate: il primo sui suoi problemi con la produzione che quasi lo fecero licenziare, e il secondo sul suo litigio con James L. Conway, regista di The 37’s, avvenuto in un episodio successivo!


Episodio precedente: Uno strappo alla regola

Episodio successivo: Iniziazioni


10 risposte a "Star Trek: Voyager – S02E01, Una nuova Terra"

  1. E, infatti, quest’episodio sarebbe stato un tantino più giustificabile verso la fine della prima stagione (sempre per via del rodaggio di cui parlavo) per la quale era stato originariamente prodotto, anziché all’inizio della seconda: qui, in sostanza, si “gioca” sul tema dell’abduction tentando frettolosamente di adattarlo alle vicissitudini della Voyager in una storia riempitiva poco attenta ai dettagli e incapace di lasciare il segno, scritta tra l’altro da chi l’universo Trek avrebbe dovuto conoscerlo bene (Jeri Taylor e Brannon Braga, non esattamente due persone qualunque)…
    P.S. Ad interpretare Fred Noonan qui c’era il povero David Graf, l’indimenticabile Eugene Tackleberry in Scuola di polizia 😉

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    1. Assolutamente d’accordo con te! Chissà perché fu fatta questa scelta di “rimandare” quattro episodi alla seconda stagione…

      E per quanto riguarda David Graf, è divertentissimo ogni volta vedere quale attore o attrice sia passato o passata da Star Trek! Sono tantissimi! :–D

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