Star Trek: Voyager – S02E12, Resistenza

bb3d15818a62067e6e85765f6e69693eIn Resistance (finalmente un titolo finalmente a modino: Resistenza), siamo catapultati in un pianeta dove troviamo Janeway, Tuvok, Torres e Neelix travestiti da locali tramando qualcosa in un mercato. Neelix è riuscito ad ottenere una sostanza apparentemente utile ma, quando si riunisce con gli altri, delle guardie Mokra dalle nere uniformi li attaccano e il Talaxian è proprio l’unico a poter tornare a bordo della USS Voyager. E meno male, perché scopriamo che senza quella sostanza la nave avrebbe perso per sempre la capacità curvatura! Un po’ forte come premessa, ma ok, almeno sappiamo il perché dei rischi presi nello scendere sul pianeta.

Il problema è che Tuvok e B’Elanna Torres sono fatti prigionieri, mentre Janeway, ferita, è stata salvata da un mezzo pazzo, Caylem (interpretato dal premio Oscar Joel Grey), che le parla come se fosse sua figlia. Quindi per il resto dell’episodio assistiamo ai tentativi di Chakotay di ritrovare i membri dell’equipaggio scomparsi (naturalmente il teletrasporto non funziona, stavolta a causa di una barriera di sicurezza, ci mancherebbe altro) e a quelli degli scomparsi di fuggire dal pianeta.

Sulla carta, è un buon episodio. Purtroppo una trama più che prevedibile, dei dialoghi abbozzati, una regia mediocre e a tratti confusionaria (nonostante il regista sia Winrich Kolbe, un veterano di Star Trek), e l’interpretazione di Grey che ho trovato troppo sopra le righe mi hanno lasciato abbastanza indifferente alla storia, di cui avevo capito il finale prima della sigla iniziale. La cosa più bella dell’intero episodio per me è stata l’interpretazione di Alan Scarfe, qui nei panni del cattivissimo comandante dei Mokra chiamato Augris: la sua voce profonda fa davvero paura e le scene con lui protagonista sono di gran lunga le migliori dell’episodio.

Peccato, perché si vede che qui c’era stato un investimento notevole, sia per quanto riguarda la guest star principale, sia per quanto riguarda i set e il numero di comparse. E per una volta la Mulgrew mi aveva convinto con la sua interpretazione! Anche se in realtà non sarebbe dovuta nemmeno esserci sul pianeta, visto che il capitano deve stare sulla nave e il primo ufficiale, in questo caso Chakotay, deve guidare gli away team…. ma ok, qui sto entrando in dettagli un po’ troppo nerd. E poi la storia non avrebbe funzionato con Chakotay, serviva una donna per fare da figlia di Caylem! Ciao!

PS: Ma perché adesso Janeway fa affari con dei nativi mentre in Fattori primari si negava con tutta sé stessa a farlo?

PPS: E perché le guardie Mokra indossano dei caschi ma vengono comunque stordite da dei pugni in faccia? A cosa servono i caschi, quindi? Ok, è un dettaglio, ma è così difficile pensarci? Sembra (ed è) ridicolo!

PPPS: Come me, anche gli altri ascoltatori del podcast The Delta Flyers si sono accorti che Robert Duncan McNeill è diventato troppo buono nei suoi giudizi ultimamente… qui loda tantissimo Joel Grey, e lo capisco, ma Garrett Wang è molto più onesto nell’ammettere che Resistenza non è una grande puntata…


Episodio precedente: Intrighi

Episodio successivo: Prototipo

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7 risposte a "Star Trek: Voyager – S02E12, Resistenza"

  1. Sì, un episodio che in effetti funziona meglio su carta che non per come è stato messo in scena… con il prossimo, diretto da Jonathan Frakes, le cose forse andranno un po’ meglio di così 😉
    Riguardo ad Alan Scarfe, trovo che i suoi personaggi negativi siano sempre efficaci. In particolare, lo ricordo nella serie sui viaggi temporali Seven Days (quasi contemporanea a Voyager e, come questa, trasmessa anche da noi) dove interpretava il buon dr. Talmage, capo del progetto “temporale”: in un episodio che è un indiretto omaggio sia a Doctor Who che alla TOS (scoprirai poi l’episodio in questione) un incidente di viaggio causa l’arrivo del crononauta in una realtà alternativa popolata da versioni malvagie e militariste di tutte le persone da lui conosciute, compreso quindi un malefico Scarfe/Talmage…
    PS: Si vede che pure Janeway comincia ad esser memore di un certo James T. Kirk che infrangeva le regole quando riteneva di doverlo fare, in barba ai regolamenti 😉
    PPS: I caschi? Sarà stata una partita di attrezzi di scena difettosa che non garantiva nessuna protezione dai pugni… “Non preoccupatevi di colpire forte, tanto portano i caschi! Motore… Azione!” E, mancando tempo e soldi per rifare bene la scena (con le guardie che incassavano i colpi rimanendo in piedi), alla fine l’han lasciata così com’era XD XD

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    1. Si, Janeway sta diventando meno severa o almeno un po’ più flessibile, come il quadrante Delta sembra richiedere per la sopravvivenza! E Scarfe davvero impressionante, peccato che l’unico film un po’ più famoso che abbia fatto sia Lethal weapon 3, ha lavorato più per la TV che altro.

      Sti caschi difettosi sono davvero ridicoli!!! X–D

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  2. Peccato che l’episodio sia risultato non memorabile, come minimo, perché è l’unica volta che viene chiesta una consulenza a Michael Jan Friedman, prolifico autore che ha scritto secchiate e secchiate di romanzi di Star Trek, ed era ora partecipasse un po’ anche alle serie. Peccato che nessuno lo chiamerà più. (Nel 2005 ha scritto pure un romanzo originale di Alien: la diretta continuazione del quarto film, con Ripley 8, la ginoide Call e il pirata Johner impegnati in una missione spaziale dopo essere caduti sulla Terra con la Betty! Peccato sia un romanzo noiosissimo: diciamo che Friedman ha idee buone ma che poi finiscono male.)
    Appena ho visto i poliziotti oppressori di nero vestiti con i caschi in testa, ho alzato l’indice verso lo schermo e come un baccellone ho iniziato a gridare: «L’uomo che fuggì dal futuro!!!!” Allisciarsi Lucas fa sempre bene, nel mondo dell’intrattenimento 😛

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    1. Dici che era un omaggio a Lucas? Tra l’altro quel film ha un cast allucinante: Donald Pleasance, Robert Duvall…! Pure il povero Sid Haig giovanissimo! :–)

      Eh sì, un po’ poco riuscito questo episodio purtroppo. Mi dispiace per Friedman, ma almeno qui non ha dimostrato occhio per scrivere episodi televisivi, o almeno il suo contributo non è bastato a farne uno bello!

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