Ho adorato Get Out (2017) e sono andato al cinema a vedere Us (Noi, per il mercato italiano) con aspettative molto alte. Ho fatto male. Non è che sia un brutto film, i brutti film sono altri, ma non è nemmeno particolarmente bello e mi è risultato un po’ confuso e derivativo. Peccato. E ora andatevene da qui se volete evitare spoiler perché è inevitabile farne per parlare di questo Us, il secondo film diretto (e scritto e prodotto) da Jordan Peele con protagonisti Lupita Nyong’o (premio Oscar per 12 Years a Slave, 12 anni di schiavitù, del 2013), Winston Duke e i giovani Shahadi Wright Joseph e Evan Alex.
Us mi è parso un confuso mix di film molto belli che va oltre l’omaggio e sconfina nella scopiazzatura evidente. Voluta, ma troppo evidente. Us è per un terzo Funny Games di Haneke (l’originale è del 1997, il remake fatto dallo stesso regista è invece del 2007), per un terzo The Invasion of the Body Snatchers (L’invasione degli ultracorpi, l’originale è del 1956), e per un terzo, visto il twist finale, They Live (Essi vivono, 1987).
La parte Funny Games la definirei addirittura spudorata: la famiglia benestante arriva alla casa al mare per le vacanze, subisce un attacco in casa, ha una piccola barca, gli attaccanti usano guanti da golf, il padre viene ferito ad una gamba, c’è un dialogo con la famiglia sul divano, hanno dei vicini sulla riva del lago/fiume… devo continuare? Questa parte dura talmente tanto che non ho ben capito cosa abbia voluto fare Peele, che pur dando un finale diverso alla situazione del film di Haneke, l’ha ricreata sin nei minimi dettagli. Sono rimasto un po’ basito e ammetto che tale ripetitività mi ha un po’ annoiato.
La parte Invasion of the Body Snatchers risulta anch’essa lampante quando il film cambia marcia e dà un più ampio respiro a Jordan Peele’s Funny Games. Il tema dell’invasione sviscerato da innumerevoli film dell’era della Guerra Fredda viene ripreso qui senza grossi rimaneggiamenti e il fatto che le creature emettano suoni semplici invece di parlare mi ha ricordato tantissimo Donald Sutherland nella scena finale del remake del 1978 di Invasion.
Infine, They Live: una delle creature vive tra noi umani da molti anni, parla come noi, si comporta come noi, e nessuno se n’è mai accorto! Un po’ come nel film di John Carpenter, dove gli alieni erano indistinguibili dagli umani se non con speciali occhiali da sole!
Ma si sa, nel cinema (e nella letteratura, e nella mitologia…), le storie sono sempre le stesse, che c’è di male? Niente, in linea di principio. Ma qui la storia è confusa. Peele si perde a ricreare film già visti e nel frattempo non riesce a dare un senso logico alla trama che arriva inspiegata ed inspiegabile ad un punto in cui il regista si vede obbligato ad un monologo-spiegone di tre o quattro minuti che, per giunta, non riesce a spiegare niente! I doppioni, i sotterranei, i conigli, Dio… una zuppa di concetti slegati tra di loro. Una vera delusione.
Quindi non c’è proprio niente di meritevole in Us? No, no, comunque stiamo parlando di un regista bravo! La messa in scena è tanta roba, la macchina da presa è usata benissimo, l’umorismo ancora una volta c’è e funziona (stavolta il comic relief è il personaggio del padre), la colonna sonora è splendida e le canzoni pop che si sentono sono usate benissimo (per esempio, Fuck tha police!), e il prologo è strepitoso, per me la parte migliore del film. E poi sì, il tema del nostro io oscuro, del fatto che tutto ciò che facciamo ha un lato negativo, che il nostro benessere lo paga in sofferenza qualcun’altro… è intrigante, ma non credo che il film riesca a trattarlo degnamente. Per dire, il tema mi intriga talmente tanto che sono fan sfegatato di un brand che l’ha sviscerato in lungo e in largo. E sì, naturalmente sto parlando di Star Trek! Dal mirror universe presente in ogni incarnazione di Star Trek ai vari doppioni apparsi qua e là (per fare un paio di esempi si pensi al doppione di Kirk in Il duplicato, Data e Lore e William e Thomas Riker in The Next Generation…).
Ma sto divagando. Per me, purtroppo, Us è una mezza occasione sprecata e spero che alla prossima avventuta Jordan Peele torni ai livelli altissimi raggiunti col suo primo film, Get Out. Ciao!
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su Cinefatti
- Recensione del film su La scimmia pensa
- Recensione del film su Quinlan.it
- Recensione del film su Pezze critiche
- Recensione del film su Per un pugno di film
- Recensione del film su dikotomiko
- Recensione del film su Movie digger
- Recensione del film su Nuovo cinema Locatelli
- Recensione del film su I 400 calci
- Recensione del film su Stranger films Ita
- Recensione del film su Il giorno degli zombi
- Recensione del film su Stanze di cinema
- Recensione del film su Monster movie Italia
- Recensione del film su Chest of tales
- Recensione del film su Dark side cinema
Interessante articolo. Anora non ho visto il film (spero di vederlo il prima possibile ed evitando quei ragazzini che al cinema vanno a vedere gli horror solo per fare casino). Appena lo vedo mi piacerebbe scriverci qualcosa…
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Ed io sono curioso di sapere cosa ne penserai! Merita la visione, è un film ben fatto, pur se con dei problemi (secondo me)!
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Quindi peele è un quentim Tarantino venuto male? 🤣🤣🤣
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Più che Tarantino ci vedo Hitchcock che spinge sullo horror, se proprio devo associarlo ad un altro regista! :–)
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l’ho visto al cinema allo spettacolo di mezzanotte, sto pnsando se condensare le idee per un commento dei miei tra un mesetto
io consiglio la visione, tra le citazioni io ci ho visto L’alba dei morti viventi ed è vero: la scena migliore è quella della bambina. ma io avrei tolto alcune scene del finale perke lo spiegone nn ha senso se correlato poi alla scoperta finale
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Si, lo spiegone l’ho trovato davvero di troppo… Peele è parecchio bravo, ma qui secondo me s’è perso un po’ in una storia poco convincente.
Quando ne scriverai sarò curioso di leggere i tuoi pensieri! :–)
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merci!
in effetti il finale mi ha un po’ deluso
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