Mars Attacks!: recensione del film

marsattackslistIo credo che un regista debba essere un genio per tirar fuori un gran bel film basandosi semplicemente su una serie di carte illustrate per bambini degli anni Sessanta. E visto che considero Mars Attacks! un gran bel film, avrete capito che per me Tim Burton è un genio. Certo, alcune sue ultime prove un po’ “spente” come Big Eyes (2014) e Dumbo (2019) mi stanno facendo pensare che la sua creatività sia andata scemando con gli anni, ma ogni volta che mi riguardo una delle sue opere migliori mi ricordo del perché amo tanto il cinema!

La trama di Mars Attacks! è quanto di più semplice si possa immaginare. I marziani attaccano la Terra e gli umani tentano di sopravvivere. Fine. Di film così ne abbiamo visti a bizzeffe, non ultimo l’orrido sequel del 2016 del già orrido Independence Day di Roland Emmerich che mi vidi al cinema nel lontano 1996 (ero giovane ed ingenuo!). Ma Mars Attacks! non è il classico film su un’invasione aliena, tutt’altro.

È uno di quei rari esempi di film che si sviluppa toccando più generi, in questo caso fantascienza (o fantasy, come preferite), azione e commedia, e riesce a funzionare perfettamente in ognuno di essi. La trama si sviluppa appoggiandosi su una miriade di personaggi e il cast è a dir poco stellare: Jack Nicholson (alla sua seconda collaborazione con Burton dopo essere stato il Joker nel Batman del 1989), Sarah Jessica Parker, Jack Black, Tom Jones, Danny De Vito (anche lui aveva già lavorato col regista, ma in Batman Returns, Batman – Il ritorno, nel 1992), Pierce Brosnan, Martin Short, Michael J. Fox, Natalie Portman, Rod Steiger… insomma, in quanto ad attori e ad attrici qui non si è badato a spese! E la colonna sonora è manco a dirlo di Danny Elfman, che con Burton fa coppia quasi fissa.

A me il film è sempre piaciuto ma, adesso che mi sono spulciato la serie di carte su cui è basato, all’ultima visione l’ho apprezzato ancora di più. Ci sono scene riprese direttamente dalla serie come quella della mandria infuocata in fuga o del cane vaporizzato, ma a stupire è come il film sia riuscito a catturare lo spirito di quello che era un passatempo per bambini di sessant’anni fa e attualizzarlo per farlo funzionare negli anni Novanta (e tuttora!). La definizione che mi viene in mente è silly, però in senso positivo.

Divertente, spensierato, con una violenza che è da cartone animato ma non così esageratamente ridicola da scadere nello stucchevole. Diciamolo chiaramente: muore un sacco di gente in questa guerra con i piccoli marziani che parlano e si muovono in modo buffo. Eppure si ride e il film intrattiene in modo simpatico dall’inizio alla fine. La scelta di avere un cast immenso aiuta l’imprevedibilità della trama: tutti i personaggi possono scomparire/morire da un minuto all’altro, e alcuni personaggi vengono introdotti a mo’ di sorpresa addirittura nella seconda parte del film, per esempio Tom Jones.

Io vedo Mars Attacks! come un fan ride, un giro al luna park: pieno di colori, con dialoghi scoppiettanti e musiche trascinanti. Lo rivedo sempre volentieri, e trovo un po’ ingiusto che sia considerato come il film peggiore del primo Burton. Tra l’altro se facesse un film così adesso griderei al miracolo! Con Dark Shadows (2012) c’è andato abbastanza vicino, magari uno di questi giorni ci scrivo su… ciao!

PS: per un’analisi super interessante di Mars Attacks! e di Tim Burton tutto, leggasi Nick di Matavitatau qui!


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