Star Trek: TOS – S01E15, Licenza di sbarco

mccoy_shore_leaveDoveva succedere, lo so. D’altronde se anche nelle altre serie di Star Trek che conosco ci sono molti episodi “fatti per ridere”, è chiaro che sia una tradizione nata con La serie classica. E quindi eccoci col primo episodio non serio (Il filtro di Venere almeno aveva un tema da sviluppare, pur se in maniera goffa), il numero quindici, Licenza di sbarco (traduzione fedele del titolo originale Shore Leave). Io soffro con questi episodi, odio profondamente quelli con Lwaxana Troi in The Next Generation, mal sopporto gli episodi Ferengi in Deep Space Nine, mentre le prime due stagioni di Voyager (le uniche che ho visto, per adesso) fortunatamente per adesso sono rimaste prive di episodi scazzoni. Meno male.

Io ho trovato Licenza di sbarco abbastanza tremendo. Ne capisco l’obiettivo, ne capisco le ragioni, ho capito dove andasse a parare abbastanza in fretta (all’apparizione del Bianconiglio, diciamo). E comunque ho sofferto per arrivare alla fine. Per me in un episodio così non funziona niente: i personaggi si comportano come degli stupidi (per esempio, Sulu che trova una pistola terrestre su un pianeta lontanissimo e semplicemente decide di provarla, senza farsi nessuna domanda), le situazioni non portano a niente, l’intera trama è fine a sé stessa e non lascia nessun segno.

Però mi rendo conto che erano gli anni Sessanta e che venivamo da quattordici episodi tutti scritti seriamente, con temi di fantascienza che a volte toccavano il genere horror (Miri) e a volte quello d’azione (La navicella invisibile). Per conquistare un’altra fetta di pubblico forse Roddenberry o i produttori hanno pensato che un po’ di umorismo, anzi, molto umorismo fosse la via da seguire. Per me funziona meglio l’umorismo a piccole dosi, così come visto in ottimi dialoghi tra Spock e McCoy in alcuni episodi precedenti, per dire. Ma un intero episodio pieno di situazioni assurde con il bullo che tormenta Kirk, McCoy tutto contento che trova le accompagnatrici mezze nude, Sulu che spara agli alberi, l’aiutante Barrows (una splendida Emily Banks) che sostiene che tutte le donne vogliono un Don Giovanni (olé, un po’ di sessismo non manca mai)… pesante. Molto pesante.

Insomma, sono certo che questo Licenza di sbarco non me lo riguarderò mai. Ne comprendo l’esistenza più di quanto non comprenda quella degli episodi Ferengi in DS9, davvero insopportabili ed ingiustificabili, ma comunque non è la mia tazza da tè, per usare un detto inglese. Ciao!


Episodio precedente: La navicella invisibile

Episodio successivo: La Galileo

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16 risposte a "Star Trek: TOS – S01E15, Licenza di sbarco"

  1. Episodio del tutto “disimpegnato” che passa e va senza lasciare tracce di sé (nonostante l’idea di un pianeta per certi versi assimilabile a Risa, in una sorta di versione ben più avanzata) nella serie, da me personalmente preferito a “Il filtro di Venere”… e no, di sicuro gli episodi Ferengi di DS9 non può batterli nemmeno lui! ;D
    P.S. A volte ci dimentichiamo di quanto stiamo guardando questi episodi con occhi “contemporanei” (comunque pure qui Roddenberry dovette lottare contro il tempo, cercando di riscrivere alla bell’e meglio la storia praticamente in corso d’opera. E pensare che lo spunto originale proveniva nientemeno che da Theodore Sturgeon)… 😉

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    1. Non sapevo che l’idea originale venisse da Sturgeon!

      E sì, siamo un po’ al livello di Risa di TNG, e naturalmente mi vengono in mente solo episodi orribili ambientati su Risa (l’ultimo quello di Worf e Dax che vanno lì e ci sono i rivoluzionari che manomettono i controlli atmosferici del pianeta)…

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  2. Pensa che invece a me questi episodi piacciono, ma li considero più che altro “special”, un di più per spezzare la monotonia (infatti, guarda caso, è l’episodio centrale della prima stagione); una serie intera con questi toni non la reggerei. Del resto, non reggo nemmeno molto bene le sit-com.

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    1. In realtà ci stanno questi cambi di ritmo per spezzare la monotonia, hai ragione, però non mi è parso il più riuscito degli episodi… Vanno effettivamente presi come special: che succederebbe se i nostri eroi si trovassero improvvisamente in un mondo di fantasia? È che non sono sicuro di voler conoscere la risposta… X–D

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      1. In Strange New World capita, l’equipaggio finisce letteralmente dentro a un libro fantasy, e quello in effetti è riuscito meglio a mio avviso.
        Il fatto è che ToS la vedo sempre contestualizzata al suo tempo, in un periodo in cui le serie Sci-Fi non avevano un passato a cui rivolgersi. Infatti ho la sensazione che più che per il carisma di Kirk, il 90% degli episodi si risolva perché ha affascinato la donna giusta. Per questo, anche un episodio come questo in cui i personaggi si comportano da stupidi, mi piace. Le regole narrative a cui siamo abituati oggi, una volta non erano seguite come un mantra, quindi ecco che ci troviamo episodi come questo, in cui la coerenza va un po’ a farsi friggere.

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        1. Stai guardando Strange New Worlds? Io non ho visto ancora niente di quella serie… Comunque è vero che prima la coerenza era un po’ lasciata da parte, oggigiorno confezionano le serie in tutt’altro modo. Però era anche bello potersi aspettare di tutto da un episodio all’altro in una serie come quella classica che passa da episodi horror a avventurosi, passando da quelli comici e altri satirici o dal contenuto più politico!

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          1. Ho fatto il rewatch di ToS a causa dell’ultimo episodio di Strange New Worlds.
            Ma io adoro ToS proprio perché sento la volontà di fare qualcosa di diverso, per i tentativi (a volte fallimentari, a volte nel modo sbagliato perfino) di far passare un messaggio, semplicemente perché… prima non c’era nulla. Serie TV episodiche di quel tipo, dove a farla da padrone prima ancora della coerenza è proprio il senso di avventura, quel bisogno di trasmettere l’emozione pura, sono diventate estremamente rare. In nessun altra serie c’è una coppia come Bones e Spock, con i loro battibecchi. È incorente, a volte, (Spock lo volevano giustiziare, hanno fatto riferimento più volte alla pena di morte e sul finale improvvisamente sparisce e sono schifati anche dal solo pensiero). È una serie in divenire proprio davanti a nostri occhi.
            Adoro anche le altre, per carità (la mia preferita resta, finale a parte, Enterprise), ma ToS mantiene un’ingenuità negli effetti speciali, anche nei rapporti umani, che trovo assolutamente adorabile.

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            1. Totalmente d’accordo! TOS è geniale, rivoluzionaria, incoerente, sì, ma senza di lei non avremmo poi avuto TNG (che ha scritto i canoni del moderno Trek), DS9 (rivoluzionaria pure lei e per questo incompresa da molti trekkies), VOY (l’alunno poco brillante che però si applica e fa il suo), e ENT (che mi sto sparando in questo periodo, quindi non posso ancora giudicare, devo finire la Season 1 ancora!). :–)

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              1. Tutt’oggi se si pensa a Star Trek è a Picard che va il pensiero, quindi TNG forse è lo Star Trek per eccellenza. ENT contiene molte caratteristiche che adoro, compresi i viaggi nel tempo e una storia d’amore in crescita. Non si innamorano a colpo di fulmine, ma cresce con gli episodi. Poi io amo i viaggi nel tempo: riprendendo il discorso di prima, rischio incoerenza alto ma… amo, punto. E poi approfondiscono moltissimo il rapporto vulcaniani/terrestri. Il problema è davvero il finale, affrettato perché la serie non ha avuto buoni ascolti e dovevano chiudere, rovinando tante cose. VOY possiede il mio capitano preferito… Poi sì, ci sono certe scelte (narrative e stilistiche) che è meglio dimenticare. Vedi Sette di Nove, personaggio riuscitissimo (l’adoro) ma inserito a scapito di un altro e… vestita in modo da attirare pubblico. DS9 la trovo semplicemente troppo lunga. Carina l’idea di ambientarla su una base spaziale, ma alla lunga alcuni episodi sono ripetitivi, con i Ferenghi che non imparano mai, e poi l’adattamento italiano era pessimo.
                Poi ci sono quelle nuove, per grazia divina Discovery è stata tolta a Netflix e ora è più carina, Strange new Worlds ricorda un po’ ToS, ma senza le incoerenze, Lower Deck non rientra proprio nelle mie corde, ma è comunque di qualità, Picard meravigliosa (ma avrei preferito tre film, l’hanno diluita troppo) e mi manca ancora Prodigy… Ci ho messo anni ma ho recuperato tutto xD

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                1. DS9 resta la mia preferita per adesso, e fortunatamente ho fatto in tempo a dimenticare il doppiaggio italiano dopo averla vista (almeno) due volte in inglese. Seven of Nine salva Voyager, ma la serie diventa davvero dipendente da quel personaggio, ne cambia praticamente l’intera idea iniziale.

                  Sulle serie nuove non sono affatto ferrato: sto seguendo soltanto Lower Decks, anzi, dovrei darmi alla terza stagione che non l’ho nemmeno ancora cominciata!

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