Star Trek: Voyager – S03E03, La prigione

thechute096

Ed eccoci ad una nuova versione del membro dell’equipaggio imprigionato per errore, o, se volete, ad un nuovo capitolo della saga “Abbiamo perso Harry Kim“. Però, va detto, nonostante a livello di trama si tratti della solita zuppa che ci siamo già sorbiti molte altre volte guardando Star Trek (mi viene in mente Un testimone insolito, ottavo episodio della prima stagione di Voyager), qui si nota che i realizzatori hanno tentato di fare qualcosa di diverso. In particolare il tono dell’episodio è davvero duro per essere una serie di Star Trek, un po’ in linea (ma forse anche oltre quella linea) con quanto si stava facendo contemporaneamente in Deep Space Nine. Infatti la terza stagione di VOY andò in onda insieme alla quinta di DS9.

In La prigione (The Chute, Lo scivolo, il titolo originale), Harry Kim e Tom Paris sono imprigionati ingiustamente (avevate dubbi?) con l’accusa di essere dei bombaroli terroristi dalle autorità del pianeta Akritiri. Li troviamo gettati in una prigione a trecento metri sotto terra insieme ad un mucchio di altri criminali e con un dispositivo impiantato nel corpo (chiamato clamp, ganascia) che aumenta l’aggressività. Le prospettive dei due sono veramente cupe: non solo potrebbe essere impossibile per la USS Voyager trovarli, ma la loro sopravvivenza in un ambiente così ostile è appesa ad un filo. Nel frattempo assistiamo ai futili tentativi di Janeway di negoziare la liberazione dei due membri del suo equipaggio con le autorità rappresentate dal cocciuto e caparbio ambasciatore Liria (Robert Pine). Ma le cose si mettono subito male e degenerano in un attacco in piena regola alla nave della Flotta Stellare!

Da lì in avanti la storia si muove su due binari. a) La prigione, certamente la parte più originale della storia soprattutto per i toni oscuri e le scelte registiche e di fotografia che trasmettono un forte senso d’angustia per tutto il tempo. b) La Voyager che tenta di scovare i veri terroristi, li trova e continua a fallire nei negoziati con quelli di Akritiri. Alla fine ci vorrà il solito Neelix per risolvere il tutto in un’azione di guerriglia rapida ed indolore usando la sua navicella che non mi ricordo nemmeno se avevamo visto nell’episodio di apertura della prima stagione Dall’altra parte dell’Universo.

E quindi cosa penso di questa puntata? Penso che sia un po’ confusionaria. Apprezzo il tentativo di andare là dove nessuno Star Trek era mai giunto prima, con le scene nella prigione che sono davvero drammatiche e dure, addirittura con omicidi a sangue freddo e pestaggi mostrati apertamente (e fantastica la scena della rivelazione della location della prigione stessa). D’altra parte però la storia non mi è parsa molto convincente e molti dei suoi elementi non mi è parso che portassero a nulla. Per esempio, in prigione Kim e Paris si alleano con un certo Zio (Don McManus, che fa un buon lavoro essendo un attore egregio). Questo Zio sostiene di poter controllare la sua aggressività, ma lo vediamo uccidere un altro prigioniero proprio all’inizio dell’episodio. Inoltre non c’è nessuna scena di chiusura per il suo personaggio, quando Kim e Paris riescono a fuggire la sua storia rimane un po’ nell’aria.

Per non parlare di Janeway! Qui rapisce delle persone, i veri terroristi, in violazione di qualunque regola della Federazione o anche di buon senso. E’ talmente chiaro che il regime di Akritiri è pessimo ed oppressore che forse sarebbe stato più logico sin dall’inizio cercare di collaborare coi ribelli, se comunque volevamo dimenticare completamente la Prima Direttiva! E poi… se quegli stessi ribelli sapevano dove si trovava la prigione e conoscevano pure i codici di sicurezza per entrare perché non hanno usato prima questa informazione per liberare i prigionieri appartenenti alla loro organizzazione? E perché non si fa menzione di eventuali prigionieri politici in nessuna delle scene in prigione, sarebbe potuto essere un interessante meccanismo per far avanzare la trama!

Insomma, questa puntata mi ha fatto l’effetto di una zuppa piena di splendide verdure ma tutte poco cotte. Bella l’idea della zuppa, ma in fase di scrittura credo che sarebbe stato meglio pensare un po’ di più a come cucinarne meglio gli ingredienti. Ciao!

PS: Ovvio che nella puntata del podcast The Delta Flyers McNeill e Wong usino toni entusiastici per La prigione, i protagonisti sono i loro personaggi! Pare che sia stato difficile girare l’episodio a causa dell’atmosfera tossica sul set, col fumo artificiale che causò bronchite al 90% di tutti coloro che ci lavorarono!


Episodio precedente: Flashback

Episodio successivo: Lo sciame

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14 risposte a "Star Trek: Voyager – S03E03, La prigione"

  1. Concordo con l’immagine della zuppa e relativa cottura degli ingredienti 😉 Un piccolo sforzo in più e avremmo avuto a che fare con un episodio davvero perfetto nella sua durezza e alta drammaticità (va comunque riconosciuto il coraggio per averci provato)…

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  2. Federazione? No, questa è SPARTA!!!! 😀
    Oddio che ridere, il modo in cui Janeway cambia ogni puntata il senso delle regole della Federazione! Qui rapisce, minaccia, spara: e che ce frega a noi della Prima Direttiva?
    Puntata non memorabile ma che si chiude col botto, e di nuovo Ripley Janeway Rambo piomba in scena con mega-fucilone spettacolare! Via, altre schermate per la mia collezione di “armi fantastiche”, alla cui voce “Star Trek” Janeway è regggina con tre G! ^_^

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    1. Ahahah! Voyager serie regina delle tue rubriche tra armi fantastiche, libri e bevande aliene! :–D

      Janeway a seconda dell’umore degli sceneggiatori è a volte paladina della Prima Direttiva, a volte la dimentica, e a volte è una Klingon! X–D

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      1. Ah, dimenticavo: in questo episodio ci viene mostrato un prigioniero che ha scritto un manuale per resistere al controllo mentale. Dove ha preso la matita o penna per scrivere? E soprattutto, dove ha trovato la carta in una prigione nello spazio profondo? Ha pressato stracci nella lunga procedura per creare carta di stracci?
        Le serie di Star Trek sono deliziose perché alternano grandi innovazioni nella tecnica della documentazione registrata e grandi scivoloni. Un’altra ricerca per cui sto vedendo le serie: ogni episodio è passato al vaglio stretto! ^_^

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        1. Voyager mi sembra la serie scritta in maniera più approssimativa in quanto a dettagli ed errori (o sviste). Addirittura McNeill se ne sta lamentando (in retrospettiva) nel podcast. Questa settimana lui è Wong hanno parlato di The 37’s e McNeill ha detto che se lo ricordava più grandioso e l’ha trovato mediocre e pieno di plot holes. Come dargli torto? :–D

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          1. Dopo più di vent’anni ci sta che qualcosa ricordato come grandioso risulti pieno di difetti, ma magari alla sua epoca funzionava.
            Comunque goditi i buchi di Voyager perché con Enterprise impazzirai: è totalmente priva di uniformità, mi aspetto che fra un po’ il motore a curvatura funzioni a vapore! 😀

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            1. Un po’ è il tempo passato, un po’ è la percezione che cambia se sei parte di una cosa o meno, e un po’ è che quell’episodio non era stato pensato come esordio di stagione, ma solo come uno dei tanti della prima stagione che poi, per qualche ragione fu mandato in onda l’anno successivo.

              E non mi dire questo di Enterprise, io odio le inconsistenze, vanno contro il mio animo razionale!!! :–(

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