Ci riprendiamo da un episodio doppio (Futuro anteriore) dove quasi tutti i personaggi principali hanno avuto modo di mettersi in luce con una storia centrata sul mio personaggio preferito, Kes. E ancora una volta si usa una classica idea Star Trek per far divertire un attore, in questo caso un’attrice, del cast (un’idea usata al prima volta ne Il duplicato, quinto episodio della prima stagione della serie classica e una delle ultime volte ne Il clandestino (The Passenger) della prima stagione di Deep Space Nine che ha praticamente la stessa trama di questo episodio di Voyager). Ne Il signore della guerra (fedele traduzione del titolo originale Warlord), a Jennifer Lien tocca interpretare la versione malvagia di Kes, e non si tratta di una storia dell’universo specchio!
La USS Voyager si lancia al salvataggio di un piccolo vascello spaziale sul punto di esplodere e ne salva i tre occupanti. Purtroppo uno muore poco dopo di fronte all’impotente Dottore e a Kes, e gli altri due, Adin e Nori (rispettivamente Anthony Crivello e Galyn Görg) ne escono con ferite superficiali. Janeway decide di portarli al loro pianeta natale, Ilari, per non lasciare a metà l’operazione di salvataggio. Dopo alcune scene abbastanza poco riuscite nella sala ologrammi, assistiamo ad una sfuriata di Kes che lascia Neelix senza praticamente dargli alcuna spiegazione. E poi… Kes uccide un membro dell’equipaggio (il guardiamarina Martin mai visto prima, interpretato da un David Christian che non figura nemmeno tra i credits dell’episodio) ed un emissario del governo del pianeta e scappa coi due sopravvissuti di cui sopra! Che sta succedendo?
È presto detto: Kes è stata posseduta da Tieran, un sanguinario signore della guerra del pianeta Ilari che duecento anni prima governava il pianeta e che vuole tornare a farlo. Abbiamo così l’opportunità di vedere una bravissima Jennifer Lien interpretare una malvagissima versione di Kes che uccide nemici a sangue freddo e che emette ordini con forti conseguenze in quanto a numero di vittime. Intanto, sulla Voyager, Janeway fa di tutto per invertire il processo di possessione e liberare Kes dallo spirito di Tieran.
Inutile proseguire oltre con la trama, visto che è prevedibile capire come vada a finire. Questo episodio ha delle cose molto positive ed altre che mi hanno fatto storcere la bocca per quanta poca attenzione è stata posta in alcuni dettagli… come si sarà intuito, la cosa che mi è piaciuta di più è la performance della Lien che è assolutamente convincente come sanguniaria signora della guerra. Tuvok, un altro dei miei personaggi preferiti, ha un’altra parte di rilievo e come sempre Tim Russ fa il suo dovere più che egregiamente. E ci sono delle buone scene che sconfinano nello horror con sangue che scorre copioso dalle multipli narici degli alieni di turno.
Però… la trama fa acqua da tutte le parti. Per esempio, all’arrivo al pianeta Ilari quando Janeway comunica che ha salvato due abitanti del pianeta da una navicella con problemi, come è possibile che le autorità non facciano un controllo per sapere chi siano i compatrioti, che poi si scopre essere dei noti ribelli? Quei furboni hanno pure usato i loro veri nomi! Poi perché dedicare varie scene alla compagna di Tieran e alla sua confusione al vederlo nel corpo di una donna se la cosa non porta a nulla? Mi aspettavo qualcosa da questo personaggio all’annuncio del matrimonio di Tieran con il figlio minore dell’Autarch, e invece niente, sembra che gli sceneggiatori si siano semplicemente dimenticati di lei.
Così come si sono dimenticati di Neelix! Non che la sua relazione con Kes sia mai stata ben caratterizzata, ma qui abbiamo una scena in cui Kes posseduta lo lascia (credo per passare più tempo coi suoi compagni ribelli) e nessuna scena di riavvicinamento! La scena di chiusura dell’episodio è tra Kes e Tuvok! E poi le scene nella sala ologrammi… ma perché? Secoli di progresso e siamo ancora al sogno di stare con giovani fanciulle sorridenti, silenziose e poco vestite (un po’ come McCoy nell’episodio Licenza di sbarco o Riker su Risa nella prima stagione di The Next Generation). Ecco, lasciando stare questi particolari, l’episodio è divertente, non offre nessuno spunto particolare su cui pensare, non è affatto innovativo (ora che ci penso, anche Gioco di potere della quinta stagione di The Next Generation ha la stessa trama), ma lo aggiungo alla lista di buone avventure in formato 45 minuti! Ciao!
PS: Nella puntata del podcast The Delta Flyers dedicata a questo episodio, Robert Duncan McNeill è molto critico. Su un punto in particolare ha davvero ragione: i superpoteri dei villain dell’episodio non sono spiegati, cambiano da scena a scena, e il risultato è che la storia non può risultare convincente, perché gli eventi accadono in base a qualcosa di imprevedibile che gli sceneggiatori possono usare a piacimento!
Episodio precedente: Futuro anteriore
Episodio successivo: Questioni di Q-ore
Una Jennifer Lien davvero convincente in un ruolo malvagio… peccato si sia ritirata dalle scene così presto! Episodio divertente che si rifà a idee già sviluppate precedentemente sia in TNG, come hai giustamente notato, che in episodi della serie classica (qui con trame differenti) che ancora non hai visto 😉
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Ci arriverò, ci arriverò… :—)
Sto cominciando a pensare che tutte le idee di TNG e VOY vengano da TOS, e sto cominciando a capire meglio perché DS9 sia da sempre trattata come la pecora nera della famiglia: è certamente la serie che ha esplorato temi più oscuri e più lontani dalla visione originale di Roddenberry così tanto rispettata in TNG e VOY (almeno fin dove sono arrivato, le cose potrebbero cambiare dopo).
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Concordo: in quel senso DS9 ha davvero avuto il coraggio di “arrivare là dove nessuno è mai giunto prima”, ma raramente è stata apprezzata per averlo fatto…
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