Star Trek: Voyager – S03E12, Il virus

voy-macrocosm15aAliens di James Cameron (1986) è tra i miei tre film preferiti della storia del cinema, l’avrò visto venti volte e almeno una volta all’anno me lo riguardo. Lo considero un film semplicemente perfetto in ogni suo dettaglio e faccio parte della minoranza della popolazione mondiale che lo giudica migliore anche dell’originale Alien (1979) di Ridley Scott, che in ogni caso è un capolavoro.

Perché questa premessa? Perché Il virus (Macrocosm, il titolo originale), ovvero il dodicesimo episodio della terza stagione di Star Trek: Voyager, è una specie di soft remake del film di Cameron. Di conseguenza, m’è piaciuto e mi ci sono divertito di brutto! Detto questo, riconosco che è un episodio con più problemi che altro, il ritmo è poco sostenuto, gli effetti speciali fanno male agli occhi, la regia non è all’altezza… insomma, oggettivamente so che mi trovo di fronte ad uno dei peggiori episodi della stagione e forse dell’intera serie. Ma Sigourney Wea… ehm, Kate Mulgrew in cannottiera che esce da un ascensore con un fucile gigante per combattere dozzine di alieni che hanno preso possesso della nave e hanno reso i membri dell’equipaggio delle larve e che fanno buchi nei pavimenti con acido corrosivo verde… beh, non poteva che conquistarmi!

Ma a parte il valore citazionistico, cosa c’è di buono in questo episodio? La colonna sonora è, per una volta, orecchiabile, anche se solo in quanto reminiscente del James Horner di Aliens, naturalmente. Ok, ok, ma cosa c’è di davvero buono al di là di ciò che ricorda quel capolavoro assoluto di film con Sigourney Weaver, Michael Biehn e Lance Henriksen?

La Mulgrew qui offre una gran performance, e va detto che mentre all’inizio ero stato un po’ duro con lei, è migliorata col tempo e anche il suo personaggio si è reso più interessante ai miei occhi. E poi l’intera prima parte della storia con Janeway e Neelix che tornano ad una Voyager alla deriva nello spazio e la trovano in allarme rosso e con ampie sezioni deserte funziona davvero alla grande (così come nella prima ora di Aliens c’è un alone di mistero su cosa sia successo nella colonia su LV-426). Dopo… nonostante l’entrata in scena del mitico Dottore interpretato da Robert Picardo, la spiegazione in flashback è davvero anticlimatica e affossa il ritmo della narrazione. E da lì in avanti le cose peggiorano soltanto, con un sacco di spiegazioni di biologia/batteriologia/baggianate e con le scene di combattimento contro gli alieni che, sia per limitazioni di budget che di capacità registiche (il povero Alexander Singer è un buon mestierante, ha girato moltissimi episodi di Star Trek da The Next Generation in poi, ma non è James Cameron) non riescono a sostenere le buone premesse dell’episodio.

Da sottolineare la scena che simboleggia quello che vorrei fare io all’ennesimo orribile programma olografico (visto da poco in Il signore della guerra), cioè ucciderne tutti i partecipanti, che è quello che succede quando Janeway usa le proiezioni olografiche in costume da bagno del nuovo Chez Sandrine (vedasi la prima stagione, episodi come La nebulosa e Torsione spaziale) come esche per attrarre gli alieni.

E poi… ma perché i Tak Tak parlano mentre fanno i gesti più cretini della storia di Star Trek??? Cosa stava pensando Brannon Braga quando scriveva questa razza di idioti gesticolanti (lo so cosa stava pensando: voleva prendere in giro la Mulgrew che si metteva sempre le mani sulle anche e da lì la volontà di farci una battuta sopra… ma ne valeva davvero la pena?)? Ma meglio non farsi troppe domande su questo Il virus. È un episodio da prendere così, un omaggio a Aliens (o una scopiazzatura, che dir si voglia) da vedere per il suo valore di divertimento e poco più! Ciao!

PS: Poco entusiasmo per questo episodio anche nel podcast The Delta Flyers di Garrett Wong e Robert Duncan McNeill. Tra i Tak Tak e gli effetti speciali invecchiati malissimo, evidentemente questo episodio vale qualcosa solo per i veri fan di Aliens! Ed era impossibile che i due conduttori non notassero i paralleli della trama de Il virus con l’attuale pandemia di Covid-19, naturalmente!


Episodio precedente: Questioni di Q-ore

Episodio successivo: Il prezzo dell’onestà


16 risposte a "Star Trek: Voyager – S03E12, Il virus"

  1. Più che un buon episodio, si può definire un episodio con un più che buon valore aggiunto… dove Star Trek incontra Aliens (e intanto Kathryn Janeway presenta sempre maggiori motivi d’interesse), appunto 😉
    P.S. Voglio pensare che le “cretinate” Tak Tak fossero state appositamente studiate da Braga (oltre allo sfottò verso il capitano) solo per farli sembrare talmente ridicoli agli occhi dell’equipaggio da sottovalutarne la loro reale minaccia…

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  2. Spettacolare!!!!!!! Spinto dalla foto della Mulgrew armata mi sono visto l’episodio, e sono rimasto allibito: altro che citazione aliena, questo è un puro atto d’amore nei confronti di “Aliens”!!! Mille punti a Voyager ^_^
    Ammazza che gagliarda la Mulgrew, finora negli episodi che ho visto sembrava mamma orsa, invece qui – complice il caldo – ci regala un’eroina canottata da leccarsi i baffi! Episodio che finisce subito in “collezione aliena”, e in settimana vedrò di preparare subito una presentazione sul blog alieno: quando Star Trek incontra Aliens sono sempre scintille!!! (To boldly go where no one can hear you scream © Lucius Etruscus! ^_^)

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    1. Effettivamente se non entra questo ya le citazioni aliene, non so cosa ci possa entrare! X–D

      La Mulgrew qui è tostissima!!! Capitano strano lei, un po’ altalenante tra amore per la scienza, action, e avventatezza. Ma qui è da incorniciare!

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        1. La possiamo candidare, ma mi sa che quella che vince è una puntata con la Dawson in canottiera tutto il tempo!!! Della puntata non ricordo altro, stile Basic Instinct che nella mia memoria è solo SharonStoneSharonStoneSharonStone!

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