I Klingon! Finalmente! Ecco l’introduzione di quelli che forse sono gli alieni più iconici dell’Universo di Star Trek, anche se, a pensarci bene, questa mia affermazione è probabilmente vera soltanto prendendo in considerazione i film con l’equipaggio guidato dal capitano Kirk e la serie The Next Generation. In ogni caso, ecco che con Missione di pace (traduzione solo leggermente sbagliata di Errand Of Mercy, cioè Missione di salvataggio) la mitologia torna ad espandersi in maniera significativa con l’introduzione non solo di una nuova razza, i Klingon appunto, ma anche con l’avvio di una guerra tra loro e la Federazione.
La USS Enterprise viene inviata al pianeta Organia in vista di un imminente avvio delle ostilità tra le due fazioni: apparentemente, i trattati di pace stanno fallendo. La missione di Kirk è semplice: prendere possesso del pianeta prima che lo facciano i Klingon a causa del suo alto valore strategico nel quadrante. Ci sono però due problemi: 1) Organia non è un pianeta disabitato; 2) la flotta Klingon sta tentando di fare la stessa cosa.
L’Enterprise arriva per prima e quando Kirk e Spock si teletrasportano sulla superficie trovano un popolo che non ne vuole sapere di immischiarsi nella guerra tra la democratica Federazione e l’impero Klingon. Kirk arriva ad arrabbiarsi per spiegare che i Klingon instaurerebbero una dittatura militare, che priverebbero di ogni libertà gli abitanti del pianeta, ma niente, gli Organians sono inamovibili coi loro sorrisi che sembrano al di sopra di ogni preoccupazione.
E quando arrivano i Klingon, comandati dal brutale Kos (John Colicos), effettivamente impongono regole non troppo dissimili da quelle dei territori occupati dai nazisti nella seconda guerra mondiale (per esempio, per ogni Klingon ucciso verranno giustiziati 200 nativi). Kirk non si rassegna e compie un atto di sabotaggio con Spock, poi prova a far sollevare la popolazione, ma niente…
Finché scopriamo che gli abitanti di Organia non sono un semplice popolo pacifico e rurale, bensì una razza superiore ed incorporea evoluta nell’arco di millenni che coi suoi poteri mentali cancella la guerra ed impedisce ogni atto violento in quanto inaccettabile e stupido.
Ci risiamo (la situazione è molto simile a quella di Arena, per esempio), quindi, e il messaggio che viene qui reiterato con forza è sempre lo stesso: la guerra non risolve niente e va evitata a tutti i costi. Solo che in questo caso la lezione non viene impartita da Kirk, ma da esseri superiori che notano la stupidità degli umani e dei Klingon ritratti qui come dei bambini capricciosi e tolgono loro i giocattoli, le armi, con cui vogliono farsi del male.
Anche se la storia stona un po’ con quella di Una guerra incredibile, l’episodio in cui era Kirk a dimostrare la stupidità della guerra, ancora una volta il messaggio pacifista passa con forza. Bellissimo il litigio a tre in cui Kirk, Kos e il leader di Organia Ayelborne (John Abbott) discutono e i primi due si uniscono per difendere il loro diritto a massacrarsi. Un paradosso che serve perfettamente allo scopo di dimostrare la stupidità e l’inutilità dei conflitti armati.
Missione di pace è quindi un episodio con un tema intelligente in cui però non funziona tanto la caratterizzazione degli Organians che dopo decine di minuti passati a sorridere e a non fare niente finalmente risolvono tutto senza sforzi. Degli esseri così potenti avrebbero potuto capire prima quale fosse la soluzione inevitabile ed attuare prima! Ma d’altronde se così avessero fatto non ci saremmo potuti godere 50 minuti di Klingon e il conflitto tra Kos e Kirk. L’odio di quest’ultimo verso i Klingon (così prominente in Star Trek VI: Rotta verso l’ignoto) nasce qui!
E vogliamo parlare del look dei Klingon? Sono uomini pitturati di nero con baffetti e pizzetti molto lunghi… diciamolo, risultano un po’ ridicoli. Un plauso al lavoro fatto in Star Trek III: Alla ricerca di Spock per aver introdotto il make up per cui li ricordiamo senza comunque stravolgere l’idea originaria! Ed è notevole che Worf in The Next Generation indossi una fascia simile a quella di Kos, per esempio. Insomma, aggiungiamo un’altra idea da cui sono nate mille storie di Star Trek alla lunghissima lista di quelle sfornate da Roddenberry e compagnia in questa prima stagione. Ciao!
Episodio precedente: Il mostro dell’oscurità
Episodio successivo: L’alternativa
E, infatti, riguardo al look dei Kilngon anni ’60 scopriamo in quell’ottimo episodio di DS9 che è “Trials and Tribble-ations” quanto a Worf non piaccia parlare della cosa (che, se non ricordo male, verrà poi ripresa e spiegata in Enterprise) 😉
Episodio importante per il fatto di aver introdotto per la prima volta i Klingon (come hai notato) e la loro natura di aggressivi conquistatori e, non secondariamente, per l’aggiunta di una nuova specie aliena umanoide soltanto all’apparenza e dotata di grandi poteri… come altre ne arriveranno, in particolare una -tra l’altro non umanoide nemmeno all’apparenza- interessata, costi quel che costi, ad esplorare e mettere alla prova i concetti umani di bene e male (e che nei fumetti Trek anni ’80 viene messa a confronto proprio con gli Organiani) 😉
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Errata corrige per la prima riga “E, infatti, riguardo al look dei KLINGON” 😉
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Interessante come sempre! Non so quale sia questa razza a cui ti riferisci e sono curioso di incontrarla, ma l’episodio di DS9 dei Tribbles è un capolavoro fantastico e Worf fa morire dal ridere quando è imbarazzafo dall’evoluzione dei Klingon e dal loro odio atavico per i piccoli Tribble! X–D
Grazie (come sempre) per i tuoi commenti!!! :–)
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