Mentre continua a svilupparsi la relazione tra Tom Paris e B’Elanna Torres, sapendo che in almeno un futuro possibile ci potrebbe essere del tenero tra i due (si veda Prima e dopo), ecco un’avventura divertente che si risolve in maniera un po’ frettolosa ma che comunque riesce a fare egregiamente il suo lavoro di intrattenimento per 45 minuti. L’episodio si chiama Displaced (letteralmente Spostati, ma il titolo italiano è Lo zoo, quasi a voler riprendere il pilota della serie classica Lo zoo di Talos visto nel doppio episodio Ammutinamento).
Uno ad uno i membri dell’equipaggio della USS Voyager vengono rimpiazzati dai Nyrian che sembrano essere ignari di cosa stia accadendo così come i nostri eroi della Flotta Stellare. Janeway comunque non è stolta e intuisce che qualcosa non va: stando così le cose, in 18 ore l’intero equipaggio sarà sostituito da questi alieni!
Purtroppo però una soluzione non si trova (anche se Chakotay si spende un sacco in atti di sabotaggio) e alla fine tutti e 148 i membri dell’equipaggio si trovano in quello che chiaramente è una proiezione olografica in un ambiente simile a quello terrestre. Una leader Nyrian chiamata Taleen (Nancy Youngblut) comunica senza mezze misure che questa è una prigione e che il suo popolo ha sviluppato questo metodo non cruento per prendere possesso di colonie, stazioni spaziali e navi stellari.
Nella seconda parte dell’episodio assistiamo quindi alla fuga e al ritorno sulla Voyager grazie all’azione combinata di Paris e Torres da una parte e Janeway e Tuvok dall’altra (Chakotay non pervenuto). Scontato? Sì. Divertente? Abbastanza. Rimane qualcosa dell’episodio? Direi di sì, qualcosina rimane. Ancora una volta troviamo una razza capace di mettere in scacco Janeway e colleghi (come successo recentemente in L’origine della specie, anche se in quel caso fu per manifesta superiorità tecnologica), e ancora una volta eccoli perdere completamente il controllo della propria nave (come in Sopravvivenza). Queste situazioni inusuali per un equipaggio della Flotta Stellare sono certamente da ricordare. Però allo stesso tempo la credibilità della risoluzione dell’episodio sta nel nostro accettare che Tuvok impari ad usare una tecnologia aliena in pochi minuti e riesca ad usarla con successo contro chi l’ha creata. E bisogna sorbirsi anche un po’ di recitazione non proprio all’altezza in un ambiente che teoricamente è ad una temperatura polare ma chiaramente non lo è (senza il respiro che si materializza e la pelle che impallidisce risulta un po’ arduo prendere sul serio la situazione).
Però alla fine il tempo passa velocemente guardando Lo zoo e abbiamo ulteriori elementi per aspettarci qualcosa dalla coppia Tom – B’Elanna, sia mai che stavolta gli sceneggiatori riescano a scrivere una storia d’amore decente in Star Trek! Ciao!
PS: Comunque pare che gli sceneggiatori mi abbiano ascoltato, avevo invocato storie corali scrivendo di Problemi di famiglia ed eccone una qui con Lo zoo!
PPS: È rinfrancante sentire (su The Delta Flyers) sia Garrett Wang che Robert Duncan McNeill lamentarsi della qualità delle scene con temperature altissime o bassissime perché anche ai loro occhi non risultano credibili (e nessuna scuola di recitazione prepara gli attori per scene del genere, apparentemente).
Episodio precedente: L’origine della specie
Episodio successivo: La peggiore delle ipotesi
Ah, ma gli sceneggiatori ti ascolteranno ancora… E, dopo un piccolo problema al ponte ologrammi creato ad hoc da una vecchia conoscenza, sta per arrivare il gran finale di stagione (che ci porterá all’inizio di quella successiva, con l’arrivo di un nuovo elemento dell’equipaggio. Un gran bell’elemento, parola mia) 😉
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Il ponte ologrammi! Ammetto di non essere un grande fan delle puntate col ponte ologrammi, ma affronto sempre qualunque episodio di Star Trek con grandi speranze essendo un fan accanito… :–D
E il finale di stagione lo aspetto con ansia!!!
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