Dire che questo episodio, Metodi scientifici (Scientific Method) mi ha lasciato di stucco sarebbe minimizzare. Non mi aspettavo di trovare un messaggio antispecista e antivivisezionista così forte e chiaro in una puntata di Star Trek: Voyager! È vero che ogni tanto Star Trek si ricorda di voler portare avanti l’utopia di un futuro migliore, ma credevo che fosse The Next Generation a rimanere la serie più estrema da questo punto di vista, come per esempio quando sosteneva che mangiare animali fosse inaccettabile per gli umani del ventiquattresimo secolo. Poi già con Deep Space Nine questo si perse col pesce cucinato dal padre di Sisko, e dopo che in Voyager Tom Paris e Harry Kim sognavano di mangiare bistecche (in La prigione) pensavo che i creatori dello show avessero definitivamente gettato la spugna su questo fronte.
Invece ecco l’episodio che non ti aspetti. Qui il capitano Janeway dice chiaramente che la sua razza ha giudicato inaccettabile sperimentare e fare ricerca su altre razze già da parecchio tempo! E lo dice proprio mentre un’altra razza dotata di superiore tecnologia sta usando la USS Voyager come un laboratorio ed il suo equipaggio come tante cavie.
E se il sacrificio di pochi animali da laboratorio portasse benefici per milioni di persone, viene chiesto a Janeway? Nemmeno in questo caso sarebbe accettabile, è la sua risposta! Direi che il messaggio è diretto, non ci sono grossi giri di parole. “My team has been observing you and conducting tests.” “Tests? I’d call them mutilations.“, cioè “Il mio gruppo di ricerca sta osservandovi e facendo dei test.” “Test? Io le chiamerei mutilazioni.” Per non parlare della soluzione! “These lab-rats are fighting back“, cioè “Questi topi da laboratorio si stanno ribellando“, e via a lanciare la Voyager tra due pulsar disintegrando così le due navi degli scienziati che avevano scelto le cavie sbagliate.
Sinceramente ammiro il coraggio e la forza degli sceneggiatori che hanno scritto la storia e dei produttori che l’hanno portata avanti. Credo che siamo di fronte ad un unicum, una cosa che probabilmente oggi già non si potrebbe più fare senza levate di scudi da parte di case farmaceutiche, Università e lobby varie, con tanto di proteste di dottori a difesa della ricerca scientifica. Tanto per chiarire: Star Trek sostiene la ricerca scientifica e il progresso da sempre, qui si parla di sofferenza animale (l’episodio tra l’altro l’ha scritto Harry Kloor che non ha uno, ma ben due dottorati, uno in fisica e uno in chimica!). In ogni caso, il messaggio è e rimarrà sempre di nicchia, visto che sembra essere un argomento tabù parlare della sofferenza che noi umani stiamo causando alle varie altre razze animali del Pianeta Terra (tra sperimentazioni scientifiche e allevamenti industriali), ma è rinfrescante vederlo passare su un mezzo che possa raggiungere così tante persone come Star Trek. Che poi queste cose le scrive anche Yuval Noah Harari nel suo best-seller Sapiens, con milioni di copie vendute nel mondo, quindi alla fine non si tratta di argomenti così impensabili…
Quindi che altro dire? Un altro episodio da incorniciare dove il messaggio è tutto e va bene così. Non mi interessa neanche scoprire come il Dottore abbia miracolosamente curato tutti alla fine, W Star Trek: Voyager e questo Metodi scientifici! Ciao!
PS: Nel podcast The Delta Flyers Robert Duncan McNeill e Garrett Wang non fanno che sottolineare quanti baci rumorosi si diano B’Elanna e Tom in questo episodio! Mi ha sorpreso come nessuno dei due veda il messaggio di fondo di un episodio come Metodi scientifici…
Episodio precedente: La visione
Episodio successivo: Un anno d’inferno
Episodio potente che oggi verrebbe quasi sicuramente frainteso, dimenticandosi appunto quanto progresso e ricerca scientifica siano da sempre parti integranti della filosofia di Star Trek (e, francamente, non si vede perché un futuro privo di sofferenza animale non possa farne parte)…
P.S. Vedo solo ora che Aron “Nog” Eisenberg ci ha lasciati ad appena cinquant’anni 😦
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Povero Eisenberg… aveva da sempre problemi ai reni. Ieri sono stato triste tutto il giorno per questa notizia, alla fine li sento vicini come se li conoscessi i personaggi e gli attori delle serie di Star Trek con cui sono cresciuto (DS9 lo cominciai a vedere quando arrivò in Italia 25 anni fa!!!).
Dall’account twitter del blog ho ritwittato molti tweet di cordoglio degli altri membri della famiglia Trek, da Armin Shimerman, Rene Auberjonois, Garrett Wang… e pure il mio tweet a cui Eisenberg mise un like, era superattivo online ed era praticamente un grande fan di Star Trek!
:–(
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