Stavolta non posso lamentarmi del titolo italiano, Cacciatori, che è la perfetta traduzione di quello originale, Hunters. Ma posso comunque lamentarmi del titolo in sé, che ho trovato fuorviante! Infatti tornano gli alieni grossi, brutti e cattivi della puntata precedente (Il messaggio in bottiglia) che avevano fatto una figura da cioccolatai facendo usare a Seven of Nine il loro sistema di satelliti di comunicazione e facendosi pure beffare con una scarica elettrica quando avevano provato a fare la voce grossa. Ma se la premessa è tutta dedicata a questi cacciatori che usano pure tinte di guerra per dichiarare le loro intenzioni ostili, il resto della puntata verte su tutt’altro!
Ed è un gran bel tema, va detto. Infatti la Flotta Stellare non ha perso tempo ed ecco arrivare un messaggio dal quadrante Alpha diretto alla USS Voyager. No, non è una maniera veloce di tornare a casa, ma sono decine e decine di lettere dei familiari dei membri dell’equipaggio! Ci sono momenti decisamente toccanti in questo episodio perché se per alcuni le notizie da casa non possono che essere positive, per altri c’è la possibilità di tutt’altro: fidanzati e fidanzate che abbiano tirato avanti e si siano rifatti e rifatte una vita, genitori deceduti e, per quanto riguarda tutti gli ex-maquis, le notizie terribili provenienti dalla zona neutrale tra la Federazione e Cardassia. Arriva infatti la notizia del massacro indiscriminato di tutti i maquis da parte dei cardassiani e del Dominio! Non che ci siano molti maquis a bordo, ormai, ed in effetti sono solo B’Elanna e Chakotay a parlarne (e pure poco! Mi sarei aspettato ripercussioni psicologiche ben più grandi di fronte a notizie così catastrofiche!), ma comunque sono dei momenti molto intensi dell’episodio.
Ed infine ecco apparire gli Hirogen, così si chiamano i mezzi giganti assetati di sangue. Arrivano e catturano facilmente uno shuttle con dentro Tuvok e Seven of Nine che stavano lavorando per ricevere al meglio i messaggi dal quadrante Alpha (e facciamo un’altra tacca sul muro degli shuttle andati persi) coi satelliti di comunicazione la cui tecnologia si basava su un piccolo buco nero (altro che centrali nucleari!). Subito dopo fanno un’altra figura barbina facendosi sconfiggere in combattimento dalla Voyager che riesce pure a soffiargli i due prigionieri con l’ennesimo teletrasporto fatto con gli scudi alzati, ormai una tradizione in Star Trek: Voyager.
Insomma, si sarà capito, questi alieni non sono così interessanti. Mi aspetto che non sia l’ultima volta che li vedremo, anche perché il prossimo episodio si intitola Prey, ma non credo proprio che ci accompagneranno per molto tempo. Non hanno profondità, non sono nient’altro che dei grossoni che attaccano senza pensare, non mi sembra che offrano molto materiale per storie interessanti. Spero di essere smentito, ma suppongo che andranno a finire nel cesto degli alieni da dimenticare abbastanza in fretta.
Di questo episodio invece non dimenticherò di certo tutti i momenti di crescita personale dei vari Harry Kim, Tom Paris (belli i suoi dialoghi con B’Elanna), Chakotay e Janeway, che continua a migliorare come personaggio grazie anche ad una Mulgrew finalmente completamente immedesimata nel ruolo di capitano. E poi vorrei fare un plauso agli sceneggiatori che hanno fatto bene a dare questa ventata di speranza ai nostri eroi qui, a metà della quarta stagione (e quindi dell’intera serie! Quasi non ci credo!), in un momento in cui c’era bisogno di ricordare quale fosse l’obiettivo quasi irraggiungibile di questa povera nave sperduta nel quadrante Delta. Ciao!
PS: Incredibile! Per una volta Robert Duncan McNeill si dimostra entusiasta nel podcast The Delta Flyers sorprendendo non poco Garrett Wang (e pure me, nel mio piccolo)! Al biondo attore/regista è piaciuto molto Cacciatori perché ha trovato gli Hirogen molto minacciosi e perché tutto il cast aveva qualcosa da fare nell’episodio…
Episodio precedente: Il messaggio in bottiglia
Episodio successivo: Prede
Un episodio giustamente votato alla speranza (trattata con un realismo encomiabile: dall’altra parte della galassia non son tutte -né per tutti- rose e fiori) e, ovviamente concordo, a questo punto del percorso dell’intera serie ci voleva proprio! Quanto agli Hirogeni (palese omaggio trek ai mitici Predator creati da Jim e John Thomas), sapranno comunque creare problemi ai nostri e ne avranno a loro volta… di natura olografica 😉
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Sí, sono molto Predator questi Hirogen a caccia di prede! E mi è piaciuto molto questo break nella serie, come a mettere un punto per ripartire più freschi, cosa che questa quarta stagione sta facendo sin dall’inizio, a dire la verità!
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