Star Trek: TOS – S02E05, La mela

religion-theappleQuesta seconda stagione va a singhiozzo: fino ad ora non ci sono ancora stati due episodi davvero convincenti consecutivi, e dopo lo splendido Specchio, specchio eccone un altro non proprio bellissimo: La mela (dall’originale The Apple). Come mai non mi è piaciuto molto? Perché è un concentrato di cliché costruiti nella prima stagione, ripete molti dei concetti già visti in altri episodi, e ha un ritmo blando pur essendo, almeno in teoria, centrato sull’azione.

La USS Enterprise è in orbita intorno a Gamma Trianguli VI e Kirk scende sul pianeta accompagnato da un folto gruppo di colleghi tra cui gli immancabili Spock e McCoy ma, soprattutto, ben quattro e dico quattro uomini in uniforme rossa. Appena li ho visti ho pensato che avrebbero fatto una finaccia, e puntualmente è ciò che è avvenuto, con tanto di capitano Kirk che si dispera per il destino di queste povere redshirt le cui vite si sarebbero potute salvare facilmente se la Flotta Stellare avesse dei protocolli un minimo più sicuri a governare l’esplorazione di pianeti sconosciuti.

La storia, inutile perdersi in tanti particolari, l’abbiamo già vista: sul pianeta vive una popolazione soggiogata da un computer, quindi non c’è libertà anche se tutti sembrano felici. Esatto, è la stessa trama de Il ritorno degli Arconti (e, volendo, di Alphaville, il film di Jean-Luc Godard del 1965)! E pure qui il computer, proprio come faceva quello chiamato Landru nel ventunesimo episodio della prima stagione, non lascia sfogare le emozioni degli umanoidi che controlla, cosa che dà adito a varie battutine non troppo divertenti sulla necessità che quelli imparino a procreare. E pure la soluzione finale è la stessa: distruggere il computer, ovviamente, che qui è raffigurato come una caverna con l’entrata a forma di testa di serpente da cui esce fumo e a cui si illuminano gli occhi. Non esattamente il concetto più fantascientifico possibile, direi, ma che ben si sposa con le apparenze hawaiane degli indigeni del pianeta.

Insomma, non c’è molto altro da dire. Fa ridere che tutti e quattro gli uomini della sicurezza muoiano orribilmente: Hendorff (Mal Friedman) muore per un fiore avvelenato, Kaplan (Dick Dial) muore fulminato, Mallory (Jay D. Jones) salta per aria su una roccia-mina, e Marple (Jerry Daniels) viene ucciso dagli indigeni con un ben assestato colpo alla nuca con una temibile clava di polistirolo. Meno male che le donne sfuggono a questa implacabile legge dell’uniforme rossa, così sono felice di poter scrivere che la bella aiutante Landon (Celeste Yamall) arriva viva in fondo all’episodio, pur se molestata continuamente da Chekov. La disciplina nella Flotta Stellare è ancora in stato embrionale…

Insomma, avanti verso il prossimo episodio che questo è meglio dimenticarselo in fretta!


Episodio precedente: Specchio, specchio

Episodio successivo: La macchina del giudizio universale


9 risposte a "Star Trek: TOS – S02E05, La mela"

  1. Beh, credo che il prossimo episodio ti farà dimenticare questa mela non proprio freschissima (neanch’io ho mai amato particolarmente quest’avventura, troppo intenta a ripercorrere strade già battute e per di più in modo poco entusiasmante)…
    P.S. Fra gli indigeni troviamo il futuro Ken “Hutch” Hutchinson della serie tv Starsky & Hutch, e cioè David Soul (qui nel ruolo di Makora) 😉

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  2. Ahahah, Hutch! Non l’avevo riconosciuto, ma è l’ennesima prova che tutti sono passati da Star Trek! X–D

    Fido nel prossimo episodio allora! Una seconda stagione che è la definizione di hit and miss, quindi: uno buono, uno no, uno buono, uno no…

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