Dead Man: recensione del film

vnyalpckgvuk5e7coxktrwcyyfxr1g_originalA quindici anni dal suo primo film, Permanent Vacation, il Jarmusch che arriva a scrivere e girare il suo primo western, e sesto film in totale, è nel pieno della sua maturità artistica. È un ottimo sceneggiatore, ha uno stile registico ben riconoscibile, e ha la fortuna, meritata, di poter lavorare con degli attori incredibili grazie al nome che si è costruito con anni di cinema indipendente e che non scende a compromessi.

Il cast di Dead Man include Johnny Depp (ancora non diventato la parodia di sé stesso vestito da pirata), Lance Henriksen (perfetto nei panni di un cacciatore di taglie psicopatico), John Hurt (leggendario attore britannico che ha lavorato in film indimenticabili come Alien e The Elephant Man), Robert Mitchum (un’icona del cinema western), Iggy Pop (per continuare con la tradizione di Jarmusch di lavorare con musicisti come John Lurie nei suoi primi tre film, Tom Waits in Down By Law, Night on Earth (alla colonna sonora) e nel recente The Dead Don’t Die (I morti non muoiono), Screamin’ Jay Hawkins e Joe Strummer in Mystery Train, per non parlare di tutti quelli che appaiono in Coffee And Cigarettes), Gabriel Byrne (che nello stesso anno uscì anche in The Usual Suspects, I soliti sospetti, di Bryan Singer), Alfred Molina, Billy Bob Thornton… Insomma, una serie di attori semplicemente incredibile.

E Jarmusch riesce ad usarli alla perfezione per mostrarci ancora una volta gli Stati Uniti violenti, crudi, reali, ma stavolta non contemporanei bensì degli inizi. Dead Man è infatti un western che mostra senza alcun filtro come sono nati gli Stati Uniti, cioè grazie a uomini violenti, razzisti e senza scrupoli e, soprattutto, sul sangue dei nativi americani massacrati senza pietà e con la distruzione pianificata del loro mondo (raggelante la scena dell’uccisione dei bisonti dal treno voluta dal governo statunitense). È anche uno dei pochissimi film western che mostra la cultura dei nativi in maniera realistica ed accurata, dando il ruolo di coprotagonista ad uno di loro, Gary Farmer, il cui personaggio Nobody (Nessuno) veicola molte delle tremende verità su come furono trattati i poveri nativi senza comunque fare dei sermoni o appesantire la narrazione.

La trama è quella di un tipico film western, anche se il tocco di Jarmusch si fa sentire nei dialoghi e nella scrittura dei personaggi. William Blake lascia la città per andare a lavorare come contabile nella fabbrica di John Dickinson (Robert Mitchum), ma arrivando un mese in ritardo rispetto a quanto dovuto, scopre di essere stato rimpiazzato. Senza lavoro e senza molti soldi, la sera conosce la bella Thel (Mili Avital) con cui si accinge a passare la notte. Ma ecco arrivare il suo ex fidanzato Charlie (Gabriel Byrne), figlio del potente Dickinson, che ubriaco la uccide per poi farsi uccidere proprio da Blake.

Nasce così una caccia all’uomo (portata avanti principalmente dai tre cacciatori di taglie interpretati da Henriksen, Eugene Byrd e da quel Michael Wincott che negli anni Novanta lavorava un sacco interpretando sempre personaggi cattivissmi) contro il povero contabile che, ferito, comincerà un viaggio alla scoperta di questi Stati Uniti brutali delle origini. Noi spettatori seguiamo il suo viaggio come filtrato dalla sua percezione fumosa dovuta alla sua ferita, con dialoghi (specialmente quelli con Nobody) molto surreali ma, come spesso accade con Jarmusch, anche profondi ed interessanti. Non mancano neanche varie citazioni delle poesie di William Blake, l’autore inglese omonimo del protagonista, in una sorta di gioco in cui questa coincidenza del nome assume un’importanza notevole nella storia.

Per me questo è uno dei film migliori di Jarmusch. Ha un ritmo implacabile, un’evoluzione notevole del protagonista, un senso di tragedia che va oltre i personaggi e fa pensare a quanto sangue sia stato sparso per costruire l’America di oggi, una colonna sonora splendida improvvisata alla chitarra (e altri strumenti) dal grandissimo Neil Young, una fotografia in bianco e nero affascinante (e qui Jarmusch, come in Stranger Than Paradise, torna a dividere le scene con brevi momenti di schermo totalmente nero), tutti gli attori offrono delle performance brillanti (cosa che non si può dire dei film precedenti del regista!)…

Insomma, Dead Man è davvero un gran film in cui Jarmusch continua a dire le stesse cose che dice sin dal suo primo film, ma qui lo fa adattando il suo stile ad una storia quadrata ed avvincente. Se Down By Law è la sua miglior commedia, questo è probabilmente il suo miglior dramma, almeno per me. Ciao!

PS: in questo film il protagonista non fuma, incredibilmente, però tutti gli chiedono tabacco tutto il tempo!


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25 risposte a "Dead Man: recensione del film"

    1. A me Jarmusch piace praticamente sempre, quindi te li consiglierei tutti! Ogni mese sto postando una recensione nuova (vado in ordine più o meno cronologico: ho già scritto di Permanent Vacation, Stranger Than Paradise, Down By Law, Mystery Train, Dead Man e The Dead Don’t Die), quindi piano piano l’intenzione è di scrivere di tutti i suoi film.

      Se lo conosci poco, Broken Flowers può essere una buona porta di entrata per scoprire il suo senso dell’umorismo “asciutto”, così come Down By Law o Night on Earth. Per il suo lato drammatico, Dead Man è un gran film, secondo me.
      Ultimamente si è dato a cose più esotiche come vampiri (Only Lovers Left Alive) e zombie (The Dead Don’t Die), se sei curioso di vedere la sua produzione più “alternativa”. Comunque “alternativo” è l’aggettivo perfetto per Jarmusch, che ha uno stile unico che, se ti piace, puoi ritrovare in tutte le sue opere!

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        1. Diciamo che lo capisco per motivi anagrafici perché Jarmusch era “fiGo” nei primi anni 90, quando se non lo conoscevi non potevi parlare di cinema. X–D

          Ora rimane un regista che ha dato tanto al cinema indipendente moderno e che continua a fare quello che gli pare in un’industria sempre più serializzata e io lo stimo parecchio. E’ uno che con due lire fa film interessanti con delle musiche sempre apprezzabili per qualche motivo e con cui vogliono lavorare attori cool tipo Bill Murray e Iggy Pop, cosa affatto banale!

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  1. ‘Dead Man’ mi è piaciuto più la seconda volta che l’ho visto. Ho capito più quel senso spettrale del film, il viaggio verso la morte prossimo al acid-western ma sempre collo sguardo personale de Jarmusch. Molto
    suggestivo. I miei preferiti sono ancora ‘Ghost Dog’ e ‘Paterson’, però.

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    1. Anche secondo me Dead Man diventa più bello ed interessante ad ogni visione successiva. E’ un film profondo e riflessivo, non si capisce bene guardandolo una volta sola.

      Di Ghost Dog scriverò a breve (prima ho Night on Earth e Coffee and Cigarettes da scrivere!), e Paterson lo vidi al cinema ma devo ammettere che fu una mezza delusione… dovrei rivederlo!

      Grazie per il commento! :–)

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  2. La solita lagna dell’uomo bianco cattivo però mi sembra che abbia stancato, Saranno anche vere alcune cose riguardo agli USA, però al giorno d’oggi, che sono tutti uguali, visto che 9 film su 10 che ho visto parlano di questo(che fantasia) è tutto diverso. Vi invito a leggere la storia di altri paesi, non occidentali, per vedere le violenze che ci sono state nel passato e a volte ci sono ancora. Non voglio criticare il film che tutto sommato mi sembra bello, anche se lo ho stoppato perché mi ero stancato di sentire sempre le stesse cose, come un disco rotto. I film dovrebbero essere vari, diversi, io ho un abbonamento che mi fa vedere solo film di questo tipo, oppure ultrafemministi(anche quelli non vedono che la maggior parte dei senzatetto sono uomini, tanto per dire.. o il naggior numero di morti uomini sul lavoro sono uomin8..vedono solo una parte, quella che fa comodo al narratore), oppure che parlano di lgbt. Premetto che il mio commento non vuole essere retrogrado o conservatore, voglio dire solo che vedere sempre le stesse cose, anche se interessanti, stanca. Come mangiare tutte le sere lo stesso piatto. Seguo già ore di politica ogni giorno, nelle quali ci si confronta su temi simili, assicuro che trovare la stessa pappa anche nei film, crea l’effetto opposto, anche per chi è simpatizzante. Probabilmente non mi piace lo stile di questo. Bisogna mettere che questo film è del 1996, quindi geniale per quel periodo! Bella l’interpretazione! Stupendo l’effetto B/N. Non voglio criticare il film in se stesso. Anzi.. l’idea è proprio interessante. Però visto ora, insieme a 994 film tutti uguali e tutti sulla stessa cosa, personalmente stanca. Magari un fornitore di streaming a pagamento, dovrebbe fornire cose per tutti i gusti, le multinazionali principali invece sono monocorda, indottrinamento continuo. Nom so se sia un problema di algoritmo, mi arrivano film tutti uguali. Avevo scelto un film vecchio proprio per trovare una storia pura che non rientrasse in quella categoria di tematiche conosciutee marce in tesra, o nel solito separare i buoni dai cattivi, che poi oggi fa ridere, chi sono i buoni? invece su questo sono rimasto deluso. Ho visto la descrizione dei personaggi un pochino estremizzata. Avrei preferito un film magari indiano, iraniano, inglese, ma che mi raccontase le vere origini delpaese, senza quell’occhio eccessivamente ideologizzato, che ovviamente rappresenta il modo di vedere del regista. Ptendo spunto dalla tua frase: come sono nati gli Stati Uniti, cioè grazie a uomini violenti, razzisti e senza scrupoli .. ok .. invece in Corea del nord sono stati dei santi, i cinesi degli agnellini verrebbe da dire. Secondo me rappresenta una idea ben precisa quel modo di vedere. Invece la storia del personaggio emarginato perché troppo debole, è originale e interessante, anche in Italia, nella mia città, uno troppo debole viene massacrato. Il nativo cresciuto altrove che non viene accettato ne da una cultura, ne dall’altra, pure è estremamente interessante. Insomma il film è buono, ma in questo periodo: no grazie. Non mi trovo d’accordo col punto di vista dell’autore, per quanto storicamente dica delle cose vere, secondo me fa vedere solo una parte della realtà, come quando si guarda solo il mezzo bicchiere vuoto o mezzo pieno. Rimane il mio parere personale.

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    1. Beh, dici che 9 film su 10 raccontano la stessa storia, ma in realtà nel genere western lo standard era mostrare l’eroico John Wayne sterminare o cattivi nativi americani. Il cosiddetto western revisionista, o molto più semplicemente più accurato storicamente, è arrivato con colpevole ritardo e mi sembra normale che oggigiorno se si fa un western lo si faccia presentando come andarono davvero le cose (il genocidio dei coloni europei ai danni dei popoli che vivevano in quel continente)…

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      1. Infatti ho detto che da uno stereotipo(quello del bianco(bianco come modo di dire) buono) ho detto che si è passati a un altro stereotipo (il bianco cattivo e colpevole di tutti i mali nel mondo cone se gli altri fossero santarelli) ho ovviamente estremizzato il concetto ora per evidenziarlo meglio, entrambi sbagliati e ideologici a mio parere. Alla fine entrambe (a mio parere) sono forzature ideologiche altrettanto dannosi, ma è proprio la propaganda occidentale ad avere questo limite. Non riesce a fare un film (o fare informazione storica ma andremo su temi ampi) in modo equilibrato. Salta da un estremo agli altri. Concordo sul fatto che alcuni vecchi Western descrivessero(essendo fatti da occidentali) la realtà solo dal punto di vista dei vincitori (e questo succede anche in Europa, non voglio andare off topic) ma non dicono che questo vale anche per i paesi che gli stessi(registi) a volte adorano e descrivono come buoni e gli altri cattivi. Quindi ok sul western..ma 9 su 10 sono i film che mandano in algoritmo e diffondono alcune multinazionali, quindi vale sul totale, sono solo involucri diversi(western, horror, avventura)ma dicono tutti in modo noioso la stessa cosa, come se fossero presentati da uno stesso autore, da uno stesso punto di vista. Sarebbe interessante un punto diverso(anche sbagliato ma vero, spontaneo) sulla Corea un italiano non la pensa come un coreano in genere, e chi viaggia capisce che molte nostre descrizioni sono date da unmodo di vedere unifirmato e sbagliato come alcuni del passato). Citare film anni ’50, non cambia che dal 2005 in poi molti di quelli checi vengono proposti(che sono anche quelli scelti per essere messi in HD sono tutti uguali) questo è il punto. Un vero western che non fosse politicizzato? Purtroppo non ne ho visto nemmeno uno. Anche molte posizioni di questo film(il bianco sempre cattivo, che tratta male la famiglia, la città con tutti rozzi e cattivi) è un modo di dire, sono estremizzazioni noiose e false, dei personaggi stessi, come quello che uccide i genitoti.. gli abitanti del paese..caricaturale.. tanyo da risultare ridicola, tutti uguali..esattamente come quella sugli indiani(uso questa parola per ricordare che li chiamavano così nei vecchi western o nativi) tutti cattivi e che dovevano spaventare lo spettatore. Non esiste libertà o equilibrio nella propaganda, è sempre stata così, ovvero BIANCO o NERO senza sfumature. Molte persone nemmeno se ne rendono conto fin quando chi guida non cambia posizione in modo netto ma altrett stereotipata. Quello che hai detto nella risposta ha confermato ancora di più quello cfe volevo dire. P.s: è il mio personale parere. Viaggiando si capisce che molte cose non sono come le descrivono i film, né come le de descrivevano quelli di John Wayne, né come quelli di oggi simili a questo. È e rimane l’espressione di un mio parere personale. Spero di aver chiarito e spero che (condivisa o meno) venga accettata come tale e porti(magari chi legge) a riflettere su alcuni punti che spesso non vengono evidenziati.

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  3. Ultimo punti che forse non si è capito: le violenze,nelle guerre enelle conquiste dei territori, ci sono sempre state. Non sono solo da una parte come descritte in allcuni nostri film, sono in tutto il mondo. Gran parte di quella che noi consideriamo geografia è stata formata così. Anche paesi che noi consideriamo santi, a volte, i loro antenati hanno combattuto e sottomesso altri popoli. Il problema è il modo uniformato e tutto uguale, nel quale vengono presentate realtà preconfezionate e tutte uguali. Ci sono studiosi che avrebbero da ridire su molti punti, ma ovviamente non è questo lo spazio per trattarli. Questo succedeva con le descrizioni di John Wayne e succede oggi. 2 estremi diversi. Magari domani la Corea del nord diventerà amico dell’occidente permotivi economici e geopolitici e ci faranno vedere Kim Jong Un come un grande guerriero oppositore allo strapotere occidentale. Film tutti uguali Ovviamente il mio è un esempio estremo, ironico, quasi, per dire come si allinea lo spettacolo su posizioni ideologiche, senza trovare una posizioni equilibrate o che lascino spazio a una interpretazione (serve studiare per questo, un film di 2 ore ovviamente non può) . Quindi non ho contestato ilfatto di vedere un attaccato e un invasore,ma il modo stereotipato in cui vengono descritti i personaggi, la storia in questo film. che ovviamente per i tempi 1996 era fatto a mio parere in senso di provocazione, ma oggi risulta uguale ad altri. Ribadisco e ci tengo a dirlo che non è una critica al film che comunque è geniale per il periodo, ma più al fatto che lo spettacolo debba essere, oggi, unifirmato, come se parlasse sempre la stessa persona. Nel passato, è vero che in certi generi si vedevano molti film tutti uguali(come posizione) come con John Wayne, ma c’erano film(basta solo pensare agli anni ’70, antireligiose, antisistema contrarie al vedere comune o comunque diverse) con posizioni diverse, estreme, a volte sbagliate ma c’era una varietà. Non è del tutto vero che in passato fossero tutti uguali, come invece la propaganda odierna di cancellazione dei punti di vista diversi vorrebbe farci pensare. Oggi invece, parlo di quello che mi forniscono queste multinazionali di streaming, gli algoritmi soprattutto, non garantiscono la stessa varietà. Nel bene o nel male, questo porta alcuni a preferire il cinema di altri periodi. È la mia personale opinione.

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  4. Parte 1: Infatti ho detto che da uno stereotipo(quello del bianco(bianco come modo di dire) buono) ho detto che si è passati a un altro stereotipo (il bianco cattivo e colpevole di tutti i mali nel mondo cone se gli altri fossero santarelli) ho ovviamente estremizzato il concetto ora per evidenziarlo meglio, entrambi sbagliati e ideologici a mio parere. Alla fine entrambe (a mio parere) sono forzature ideologiche altrettanto dannosi, ma è proprio la propaganda occidentale ad avere questo limite. Non riesce a fare un film (o fare informazione storica ma andremo su temi ampi) in modo equilibrato. Salta da un estremo agli altri. Concordo sul fatto che alcuni vecchi Western descrivessero(essendo fatti da occidentali) la realtà solo dal punto di vista dei vincitori (e questo succede anche in Europa, non voglio andare off topic) ma non dicono che questo vale anche per i paesi che gli stessi(registi) a volte adorano e descrivono come buoni e gli altri cattivi. Quindi ok sul western..ma 9 su 10 sono i film che mandano in algoritmo e diffondono alcune multinazionali, quindi vale sul totale, sono solo involucri diversi(western, horror, avventura)ma dicono tutti in modo noioso la stessa cosa, come se fossero presentati da uno stesso autore, da uno stesso punto di vista. Sarebbe interessante un punto diverso(anche sbagliato ma vero, spontaneo) sulla Corea un italiano non la pensa come un coreano in genere, e chi viaggia capisce che molte nostre descrizioni sono date da unmodo di vedere unifirmato e sbagliato come alcuni del passato). Citare film anni ’50, non cambia che dal 2005 in poi molti di quelli checi vengono proposti(che sono anche quelli scelti per essere messi in HD sono tutti uguali) questo è il punto. Un vero western che non fosse politicizzato? Purtroppo non ne ho visto nemmeno uno. Anche molte posizioni di questo film(il bianco sempre cattivo, che tratta male la famiglia, la città con tutti rozzi e cattivi) è un modo di dire, sono estremizzazioni noiose e false, dei personaggi stessi, come quello che uccide i genitoti.. gli abitanti del paese..caricaturale.. tanyo da risultare ridicola, tutti uguali..esattamente come quella sugli indiani(uso questa parola per ricordare che li chiamavano così nei vecchi western o nativi) tutti cattivi e che dovevano spaventare lo spettatore. Non esiste libertà o equilibrio nella propaganda, è sempre stata così, ovvero BIANCO o NERO senza sfumature. Molte persone nemmeno se ne rendono conto fin quando chi guida non cambia posizione in modo netto ma altrett stereotipata. Quello che hai detto nella risposta ha confermato ancora di più quello cfe volevo dire. P.s: è il mio personale parere. Viaggiando si capisce che molte cose non sono come le descrivono i film, né come le de descrivevano quelli di John Wayne, né come quelli di oggi simili a questo. È e rimane l’espressione di un mio parere personale. Spero di aver chiarito e spero che (condivisa o meno) venga accettata come tale e porti(magari chi legge) a riflettere su alcuni punti che spesso non vengono evidenziati.

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  5. Infatti ho detto che da uno stereotipo(quello del bianco(bianco come modo di dire) buono) ho detto che si è passati a un altro stereotipo (il bianco cattivo e colpevole di tutti i mali nel mondo cone se gli altri fossero santarelli) ho ovviamente estremizzato il concetto ora per evidenziarlo meglio, entrambi sbagliati e ideologici a mio parere. Alla fine entrambe (a mio parere) sono forzature ideologiche altrettanto dannosi, ma è proprio la propaganda occidentale ad avere questo limite. Non riesce a fare un film (o fare informazione storica ma andremo su temi ampi) in modo equilibrato. Salta da un estremo agli altri. Concordo sul fatto che alcuni vecchi Western descrivessero(essendo fatti da occidentali) la realtà solo dal punto di vista dei vincitori (e questo succede anche in Europa, non voglio andare off topic) ma non dicono che questo vale anche per i paesi che gli stessi(registi) a volte adorano e descrivono come buoni e gli altri cattivi. Quindi ok sul western..ma 9 su 10 che citavo io sono i film che mandano in algoritmo e diffondono alcune multinazionali, quindi vale sul totale, sono solo involucri diversi(western, horror, avventura)ma dicono tutti in modo noioso la stessa cosa, come se fossero presentati da uno stesso autore, da uno stesso punto di vista. Sarebbe interessante un punto diverso(anche sbagliato ma vero, spontaneo) sulla Corea un italiano non la pensa come un coreano in genere, e chi viaggia capisce che molte nostre descrizioni sono date da unmodo di vedere unifirmato e sbagliato come alcuni del passato). Citare film anni ’50, non cambia che dal 2005 in poi molti di quelli checi vengono proposti(che sono anche quelli scelti per essere messi in HD sono tutti uguali) questo è il punto. Un vero western che non fosse politicizzato? Purtroppo non ne ho visto nemmeno uno. Anche molte posizioni di questo film(il bianco sempre cattivo, che tratta male la famiglia, la città con tutti rozzi e cattivi) è un modo di dire, sono estremizzazioni noiose e false, dei personaggi stessi, come quello che uccide i genitoti.. gli abitanti del paese..caricaturale.. tanyo da risultare ridicola, tutti uguali..esattamente come quella sugli indiani(uso questa parola per ricordare che li chiamavano così nei vecchi western o nativi) tutti cattivi e che dovevano spaventare lo spettatore. Non esiste libertà o equilibrio nella propaganda, è sempre stata così, ovvero BIANCO o NERO senza sfumature. Molte persone nemmeno se ne rendono conto fin quando chi guida non cambia posizione in modo netto ma altrett stereotipata. Quello che hai detto nella risposta ha confermato ancora di più quello cfe volevo dire. P.s: è il mio personale parere. Viaggiando si capisce che molte cose non sono come le descrivono i film, né come le de descrivevano quelli di John Wayne, né come quelli di oggi simili a questo. È e rimane l’espressione di un mio parere personale. Spero di aver chiarito e spero che (condivisa o meno) venga accettata come tale e porti(magari chi legge) a riflettere su alcuni punti che spesso non vengono evidenziati.

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  6. Infatti ho detto che da uno stereotipo(quello del bianco buono) ho detto che si è passati a un altro stereotipo (il bianco cattivo e colpevole di tutti i mali nel mondo cone se gli altri fossero santarelli) ho ovviamente estremizzato il concetto ora per evidenziarlo meglio, entrambi sbagliati e ideologici a mio parere. Alla fine entrambe sono forzature ideologiche altrettanto dannose. ma è proprio la propaganda occidentale ad avere questo limite. Non riesce a fare un film (o fare informazione storica ma andremo su temi ampi) in modo equilibrato. Salta da un estremo agli altri. Concordo sul fatto che alcuni vecchi Western descrivessero(essendo fatti da occidentali) la realtà solo dal punto di vista dei vincitori (e questo succede anche in Europa, non voglio andare off topic) ma non dicono che questo vale anche per i paesi che gli stessi(registi) a volte adorano e descrivono come buoni e gli altri cattivi. Quindi ok sul western..ma 9 su 10 che citavo io sono i film che mandano in algoritmo e diffondono alcune multinazionali, quindi vale sul totale, sono solo involucri diversi(western, horror, avventura)ma dicono tutti in modo noioso la stessa cosa, come se fossero presentati da uno stesso autore, da uno stesso punto di vista. Sarebbe interessante un punto diverso(anche sbagliato ma vero, spontaneo) sulla Corea un italiano non la pensa come un coreano in genere, e chi viaggia capisce che molte nostre descrizioni sono date da unmodo di vedere unifirmato e sbagliato come alcuni del passato). Citare film anni ’50, non cambia che dal 2005 in poi molti di quelli che ci vengono proposti(che sono anche quelli scelti per essere messi in HD sembrano tutti uguali) questo è il punto. Un vero western che non fosse politicizzato? Purtroppo non ne ho visto nemmeno uno, ultimamente. Anche molte posizioni di questo film(il bianco sempre cattivo, che tratta male la famiglia, la città con tutti rozzi e cattivi) è un modo di dire, sono estremizzazioni noiose e false, dei personaggi stessi, come quello che uccide i genitori.. gli abitanti del paese visti in modo tanto caricaturale.. tanyo da risultare ridicola, tutti uguali..esattamente come quella sugli indiani(uso questa parola per ricordare che li chiamavano così nei vecchi western o nativi) tutti cattivi e che dovevano spaventare lo spettatore. Non esiste libertà o equilibrio nella propaganda, è sempre stata così, ovvero bianco o nero senza sfumature. Molte persone nemmeno se ne rendono conto fin quando chi guida non cambia posizione in modo netto ma altrett stereotipata. Quello che hai detto nella risposta ha confermato ancora di più quello cfe volevo dire. P.s: è il mio personale parere. Viaggiando si capisce che molte cose non sono come le descrivono i film, né come le de descrivevano quelli di John Wayne, né come quelli di oggi simili a questo. È e rimane l’espressione di un mio parere personale. Spero di aver chiarito e spero che (condivisa o meno) venga accettata come tale e porti(magari chi legge) a riflettere su alcuni punti che spesso non vengono evidenziati.

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  7. Riguardo al settore specifico del western, ho mandato un commento a parte. Chiedo scusa se lo ho inviato più volte, ma mi sembrava che non fosse stato inviato correttamente.
    Certo che c’erano western sul genere John Wayne erano stereotipati, sono d’accordo su questo , sul bianco buono e mostravano (quello che in quei film chiamavano in diano, ovvero nativo) come il cattivo, ho scritto centinaia di cose su questo argomento in passato. Sulla propaganda dell’America(quella anglosassone) buona e gli altri cattivi. Era ugualmente sbagliata. Ritengo solo che il modo in cui sono descritti i personaggi del paese di un certo west(brutti, sporchi e cattivi, quello cattivo con la famiglia, quello addirittura che raccontano che aveva ammazzato i genitori), quasi tutti uguali, senza sfumature, senza sorprese, differenziando un pò anche quella parte di Americani da altri(città più evolute e altre meno), in questo film come in molti altri moderni, sempre sul west che ho visto, sia stereotipato alla stessa maniera, estremizzato, a prescindere dalla storia, da chi siano vincitori e vinti, invasori e padroni di casa, che sarebbe un discorso a parte. Stanca alla stessa maniera. La propaganda occidentale è sempre stata così, bianco o nero, senza sfumature. Sia ai tempi di John Wayne. Sia oggi. Sarebbe bello che queste multinazionali dessero spazio anche a pensieri difformi(pure quelli ritenuti assurdi, ridicoli) tanto l’uomo non deve essere trattato come un bambolotto da indottrinare, capisce il bene e il male. Servirebbe a dare una maggiore varietà, portare le persone a ragionare con la propria testa, e non con messaggi prestampati tutti uguali. Fra l’altro genera l’effetto opposto, come la chiesa quando ci riempiva la testa col rock che era cattivo e ls gente andava a comprare i dischi come reazione. Rimane il mio parere.

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  8. Ultimo punto sul film: descrivere il datore di lavoro, bianco, che spara se non te ne vai, come cattivone, con la pistola! Lo fanno anche nei film sul west o zone di campagna del sud, ambientati nei giorni attuali, nelle zone nelle quali il loro partito non ha la maggioranza, ma dico Ahahahaha è ridicolo! Se non è uno stereotipo questo! Vanno bene, io sono per la massima libertà, basta però accettare quelli degli altri e non spacciare per neutra la propria visione. Poi uno viaggiando, si presenta per un posto di lavoro dopo un mese, come succede nel film, e pretende che sia ancora libero, e il cattivo sarebbe il datore di lavoro? è ovvio che sia stato dato a un altro. Questo viene descritto come cattiveria del west ! Va bene che spostarsi una volta non era facile come ora, ma prova a presentarti da un datore di lavoro un mese dopo, oggi, e pretendere che ti dia il posto, nelle città considerate evolute, progressiste, se insisti magari non ti spara ma ti fa mandare via dalla sicurezza! Non cambia molto. Considerare questo modo di fare film, come storia, come verità assoluta, a mio modestissimo parere è sbagliato, si tratta di descrizioni caricaturali(gli impiegati che ridono quando vuole parlare col capo) tipiche dei film!Esistono modi di interpretare una storia, invece viene spacciato il cinema di oggi come neutro e portatore di realtà assoluta, quello di ieri come il male assoluto. Questo è l’errore.

    Chiudo: perché succede? Anche oggi per produrre un film ti mettono mille paletti. Non puoi dire quello.. non puoi dire quell’altro, non puoi fare quello.. alla fine chi produce il film non è proprio libero.

    Si demonizza quello che c’è stato in passato, ma almeno negli anni ’70 veniva prodotto e poteva avere spazio sia il conservatore che il progressista, che il religioso che l’ateo e via dicendo. Oggi possono offendere alcune categorie ma non altre nel cinema moderno. Ci sono molte contraddizioni. Oggi esiste la cancel culture, non mi pare che sia la stessa cosa, non c’è una censura reale, ma se non segui alcuni schemi hai più difficoltà. È e rimane il mio personalissimo parere.

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