Rotta verso l’oblio (giusta traduzione di Course: Oblivion) è un intelligente episodio che dimostra come sia sbagliato violare la Prima Direttiva e quali possano essere le catastrofiche conseguenze di un tale atto. In questo caso, per esempio, la distruzione di un’intera razza! Tra l’altro bisogna dare atto agli sceneggiatori di aver osato costruendo un episodio che si concentra su personaggi diversi da quegli usuali, dai nostri protagonisti. Certo, a prima vista sono proprio i nostri eroi ad aprire l’episodio con la lieta notizia del matrimonio tra i tenenti Tom Paris e B’Elanna Torres…
Ma, aspettate un attimo: Tom Paris non era stato degradato a guardiamarina giusto qualche episodio fa, in Trenta giorni? Qui qualcosa non quadra… ho sinceramente ammirato questo piccolo segnale dato agli spettatori sul fatto che le cose non stiano esattamente come sembrano a prima vista. Fatte le dovute differenze, ho subito pensato allo scavalcamento di campo fatto da John Carpenter in The Ward (2010) quando il dottore interroga per la prima volta la protagonista interpretata da Amber Heard e una precisa domanda la manda in totale confusione. Il segnale è esattamente lo stesso: in quello che stiamo vedendo c’è qualcosa che non torna! Ma se Carpenter veicola la cosa con una scelta registica, Star Trek: Voyager lo fa con un messaggio agli spettatori più attenti, quelli che non si perdono un episodio e che si ricordano dell’evoluzione dei personaggi.
E cosa non torna? Sulla Voyager su cui si sono appena sposati Tom e B’Elanna l’equipaggio comincia ad esibire i sintomi di una strana malattia, una degradazione che si rivela fatale per molti di loro e che ben presto si estende all’intera nave! Quando Chakotay e Tuvok ne capiscono la natura, la spiegazione è di quelle che lascia di sasso: questa non è la Voyager e l’equipaggio non è che la copia carbone del reale equipaggio lasciata sul pianeta di classe Demon qualche mese prima (vedasi l’episodio Demon, appunto)! Qui è molto interessante come alcuni individui entrino in una vera e propria crisi d’identità (Paris, per esempio), mentre altri si aggrappino con tutte le loro forze alle storie che hanno clonato dal reale equipaggio della Voyager quando atterrò sul loro pianeta. E torniamo così al tema del doppio tanto caro a Star Trek e sviluppato in mille modi, dal mirror Universe agli errori di teletrasporto che creano persone dal nulla (spesso con personalità diverse da quelle dei loro individui di partenza).
Questi doppioni hanno diritto a continuare la loro vita e a cercare di sopravvivere con tutte le loro forze? O dovrebbero tornare al proprio pianeta e provare a riprendere la loro normale evoluzione? O dovrebbero cercare di raggiungere la Terra per far sì che nel caso la reale Voyager fallisca arrivi qualcosa lì che le somiglia moltissimo, anzi al 100% almeno fino ad un determinato punto nel tempo? Sono domande interessantissime e il finale decisamente tragico lascia l’amaro in bocca per la mancanza di una risposta da parte della vera Janeway che, quando arriva nel luogo della morte di tutte le forme di vita provenienti dal pianeta di classe Demon incontrato mesi prima, nemmeno si rende conto di cosa ha davanti.
A parte questo dettaglio che forse avrebbe dato ancora più forza all’episodio (Janeway avrebbe continuato con la violazione della Prima Direttiva salvando i cloni con delle trasfusioni di DNA? E che fare con la doppia Voyager a quel punto? Provare a convincerli a tornare al pianeta natale?), per me Rotta verso l’oblio è un gran bell’episodio, a maggior ragione se si pensa a quanto fosse brutto quello su cui si basa, Demon! Mi fa piacere che gli sceneggiatori vogliano sperimentare con una serie che alla fine è già ben oltre la metà visto che siamo in dirittura d’arrivo della quinta stagione. Ciao!
Episodio precedente: La malattia
Episodio successivo: Il combattimento
E, come ti avevo annunciato a suo tempo, ecco il ritorno dell’equipaggio-clone di “Demon”: un ritorno che, allo stesso tempo, è pure un definitivo commiato di cui come spettatori sentiamo tutto il peso, per merito di un episodio costruito con misura e intelligenza tale da farci empatizzare con il loro crudele destino. Che a molti fan, e non a torto, sembrò un po’ troppo crudele, anche per una serie trek alla ricerca di strade nuove e diverse da quelle delle altre sorelle maggiori: il non rendersi nemmeno conto, da parte di Janeway, dell’origine di quei “detriti” contribuisce di fatto alla convinzione che tutte quelle nuove, sfortunate forme di vita siano esistite e morte invano…
"Mi piace"Piace a 2 people
Si, davvero tristissimo… Un’altra di quelle incursioni Dark di Star Trek: Voyager assolutamente da apprezzare!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Quando ho visto le nozze di Paris è stato subito chiaro che non poteva essere “vero”: magari era un sogno o una realtà parallela, e poi è arrivata la soluzione. Una serie che non tiene conto degli episodi precedenti non si azzarderebbe mai ad un gesto così estremo come un matrimonio 😀
Scherzi a parte, si avvera la Profezie di Giuseppe che ricordavo d’aver letto proprio nei commenti di “Demon”, un episodio molto drammatico e che dimostra una curiosa genetica: Janeway è “de coccio” come l’originale 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Giuseppe mi dà l’impressione di non potersi sbagliare in quanto a Star Trek! :–D
Nei panel e nelle interview non dicono che è di coccio, ma dicono che è decisa. E lo intendono come complimento! X–D
"Mi piace"Piace a 1 persona
“Decisa” è l’ultima qualità di Janeway, che cambia atteggiamento ad ogni episodio, e anche più volte nello stesso episodio. Ormai non finge neanche più di ricordare che sia mai esistita una Prima Direttiva, ormai spadroneggia nel quadrante Delta come un ras del quartiere 😀
In realtà Giuseppe è Brannon Braga che si diverte a vedere l’effetto del suo Star Trek 😀
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ipotesi intrigante, gli piace pure Aliens! :–D
Suppongo che la vedono come una donna forte, sorvolando sulle inconsistenze della serie…
"Mi piace"Piace a 1 persona