Swamp Thing: recensione del film

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Lasciate che vi porti indietro nel tempo fino al lontano 1982, un tempo magico in cui l’Inghilterra faceva una guerra insensata contro l’Argentina, i cinefumetti non monopolizzavano le classifiche di incassi del cinema internazionale e, soprattutto, erano fatti e ricevuti con la giusta dose di consapevolezza ed ironia. Per esempio, Batman nell’immaginario comune del tempo era quello di Adam West che certi giorni non riusciva proprio a liberarsi di una bomba, non quello di Christian Bale col suo vocione roco che spezza le gambe ai mafiosi. Ma tornando a bomba (!), nel 1982 una delle tante collane di fumetti della DC Comics era Swamp Thing (traducibile come la Cosa della palude, anche se il film di cui andiamo a parlare è uscito nel mercato italiano come Il mostro della palude), su cui quel genio di Alan Moore non aveva ancora messo mano.

Insomma, proprio nel 1982 il compito di fare un film su Swamp Thing fu affidato a Wes Craven, che in dieci anni aveva sfornato, tra le altre cose, The Last House on the Left (L’ultima casa a sinistra, 1972) e The Hills Have Eyes (Le colline hanno gli occhi, 1977). Il risultato? Un film non particolarmente memorabile (non l’ho messo nemmeno nella lista dei mei dieci bellissimi coetanei) ma che a confronto con le zozzerie fatte da gente come Zack Snyder (per restare in ambito DC) almeno ha il pregio di non prendersi troppo sul serio e di puntare su dialoghi e caratterizzazione dei personaggi più che su una marea di effetti speciali. Già perché, nonostante il genere horror fosse la sua specialità, a Craven non mancava certo il senso dell’umorismo, come poi dimostrò ampiamente con la sua saga di Scream negli anni Novanta!

Ma andiamo al film. La bella Alice (interpretata dalla mitica Adrienne Barbeau, di cui già abbiamo tessuto le lodi parlando di The Fog, 1980, Escape from New York, 1981, e Due occhi diabolici, 1990) viene mandata a supervisionare un laboratorio governativo presso una palude in cui lavora il dottor Holland interpretato da Ray Wise che in questo caso, incredibilmente, non interpreta un personaggio malvagio. Il malvagio è infatti un miliardario di nome Anton Arcane (Louis Jourdan) che vuole appropriarsi dei risultati delle ricerche di Holland. Per farlo assolda un gruppo di soldati che ci vanno giù pesante e nel massacro indiscriminato dei lavoratori del laboratorio ci va di mezzo proprio il dottore che si trasforma in… ta-dàn, il mostro della palude (con uno stunt notevole in cui un uomo infuocato si butta nella palude)!

Da lì in poi l’ex-dottore vuole una giusta vendetta che porta a termine salvando anche Alice (con cui era stato amore a prima vista) che da donna forte e sicura di sé nella seconda parte del film si trasforma in classica damigella in pericolo. Ma è inutile girarci intorno: Swamp Thing è un film fantasy d’azione con un tizio dentro un costume di gomma che prende a cazzotti altri tizi e pure un altro tizio dentro un altro costume di gomma. Ha di buono che Wes Craven questo lo sa quindi non si prende per niente sul serio e fa un film decisamente sopra le righe addirittura con dei cambi di scena che ricordano lo sfogliare le pagine di un fumetto. E quando ho tirato fuori Snyder prima intendevo proprio questo: forse, e sottolineo forse, è un po’ fuori luogo fare film serissimi e cupissimi i cui protagonisti vanno a giro in attillate tute rosse e blu e prendono a cazzotti dei grossi mostri fatti in computer grafica.

Insomma, se avete voglia di vedere un cinefumetto divertente e serio al punto giusto, cioè poco, Swamp Thing fa per voi. C’è pure una scena in cui la Barbeau fa il bagno nuda dalla vita in su che merita da sola la visione del film per due ragioni: la fotografia e il montaggio. Avevate capito, no? Ciao!


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11 risposte a "Swamp Thing: recensione del film"

    1. Ti credo eccome! Non è certamente tra i lavori più famosi di Wes Craven e io ammetto di averlo comprato per caso mentre spulciavo la sezione horror dei DVD e Bluray di un negozio Fnac solo per aver notato il nome del regista, altrimenti è un prodotto a cui non mi sarei mai avvicinato, ad essere sincero! :–)

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  1. Anche lo Swamp Thing pre-Alan Moore, e cioè quello di Len Wein e Berni Wrightson (disegnatore superlativo), non era affatto male 😉 Così come, del resto, il film di Craven rimane senz’altro più riuscito del sequel realizzato da Jim Wynorsky nel 1989…

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  2. Mi sono dato l’impegno di recuperarlo avendo in questi giorni iniziato a mangiucchiare la serie tv (già cancellata) su Prime Video. Che devo dire, BELLA.
    Questo lo devo proprio vedere, la Swamp Thing di Bernie è una cosa (appunto) che adoro.

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