Io lo so che trattandosi di Steven Spielberg probabilmente farei meglio a non scrivere niente di Hook, il suo film del 1991 (Hook – Capitan Uncino sul mercato italiano) con Robin Williams e Dustin Hoffman. Sicuramente ci sono molteplici livelli di lettura che non ho capito e varie riflessioni metacinematografiche intelligenti che mi sono sfuggite. Però visto che l’ho rivisto da poco e mi ha suscitato certe emozioni non particolarmente positive, ho deciso di condividerle sul blog, forse attirandomi un po’ di disprezzo da parte dei tanti che portano questo film nel cuore e lo considerano un classico intoccabile. Ecco, io proprio no.
Prima di tutto non lo considero un classico intoccabile perché il vero classico intoccabile è il Peter Pan di J.M. Barrie, un libro che mi sono letto due volte e che mi è piaciuto moltissimo nonostante un inglese a dir poco ostico di inizio Novecento. E il libro di Barrie è lontano anni luce dal film di Spielberg.
E poi io Hook proprio non lo sopporto. Robin Williams era un grande attore, ma vederlo muoversi come fosse un ragazzino in mezzo a ragazzini reali mi fa quasi pena, e sicuramente non mi suscita alcuna simpatia. Per non parlare di Julia Roberts la cui performance si limita a degli stupidi sorrisi di fronte a un green screen per tutto il film tranne che in una scena completamente insensata in cui diventa grande, bacia Peter (Robin Williams), e poi torna ad essere la Tinkerbell, Campanellino, di prima. Mah…
I Lost Boys (Bimbi sperduti) poi li vorrei vedere trafitti tutti da Hook (Dustin Hoffman), dal primo all’ultimo, esattamente come succede all’antipaticissimo Rufio (Dante Basco). Che poi è l’unico che muore! Un combattimento lunghissimo con decine di pirati assetati di sangue e muore solo un bimbo (cresciutello, tra l’altro)! Essendo Spielberg, sono stupito che l’abbia fatto morire, ora che ci penso.
Ecco, parlando di combattimenti non posso non elogiare le coreografie eccezionali del film con decine e decine di comparse che si muovono in scenografie bellissime da vedere, anche se niente affatto realistiche. Cioè, magari è un effetto voluto, ma sembra di stare in un parco divertimenti, non in un’isola effettivamente abitata da pirati! Anche le musiche del solito John Williams sono ottime, probabilmente la cosa migliore del film insieme a un Dustin Hoffman che gigioneggia in un ruolo che non solo dà il titolo al film, ma gli offre anche la possibilità di recitare le battute più belle dell’intera sceneggiatura (che giustamente prende molto dal libro di Barrie). Lo aiuta anche un Bob Hoskins perfetto nel ruolo della spalla Smee, Spugna.
Per il resto… Della storia conosciamo il finale sin dall’inizio: Peter uomo freddo che ha dimenticato come amare i propri cari diventerà una persona migliore alla fine dell’avventura. Niente di originale. E poi, ripeto, Robin Williams che tira cibo addosso a dei ragazzini e si diverte come uno di loro è proprio una scena che per me non funziona, così come non funziona la battaglia di insulti con Rufio. Mi fa lo stesso effetto di Roberto Benigni che fa Pinocchio nel suo omonimo film del 2002: lo trovo insopportabile, non credibile e anche un po’ inquietante. Infine, tutti gli effetti speciali non pratici sono invecchiati malissimo, il green screen dei primi anni Novanta non riusciva ad ingannare l’occhio allora e di sicuro non ci riesce a trent’anni di distanza.
Però, come detto, si tratta sempre di Spielberg, uno che sa girare ogni scena con maestria, e di scene interessanti ce ne sono un bel po’: i combattimenti di massa, certo, ma anche il dialogo tra Hook e Smee nella stanza piena di specchi, e la scena in cui Peter scopre che i suoi figli sono stati rapiti con la macchina da presa che quasi gli fa strada seguendo i segni dell’uncino di Hook.
Ma anche se non mancano gli elementi positivi (fatemi aggiungere qui la sempre perfetta Maggie Smith), Hook è per me un film prevedibile, che non mi convince, e in cui non provo empatia con il protagonista. Ecco, l’ho detto, anzi, scritto. Ciao!
PS: a proposito di quei molteplici livelli di lettura… Peter è un alcolizzato, la voce del capitano dell’aereo è di Dustin Hoffman e Smee è uno che pulisce Hyde Park nel finale. Non è che Peter si è sognato tutto in preda a deliri dovuti all’alcolismo? E il fatto che Neverland (L’isola che non c’è) sembri un set cinematografico sarà voluto visto che è tutto un sogno di Peter? O forse per farci capire che in realtà siamo tutti attori nella recita della vita… No, Spielberg, stavolta non mi inganni! Non mi perderò in strane elucubrazioni mentali per giustificare i difetti del tuo film!
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su L’antro atomico del Dr. Manhattan
- Recensione del film su Cobra verde recensioni
- Recensione del film su Sentieri selvaggi
- Recensione del film su Il cinemista
- Recensione del film su La fabbrica dei sogni
- Recensione del film su Sedici noni
- Recensione del film su La bara volante
- Recensione del film su My mad dreams
- Recensione del film di Federico Frusciante su Youtube
- Pensieri sul film (e altro!) su Matavitatau
alla bestemmia!!! :O
cmq, neanche a me ha mai fatto impazzire, preferisco altri film su peter pan
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Questo film è molto popolare, ma la mia spiegazione è puro effetto nostalgia. Oppure non c’ho capito niente ed è un film brillantissimo le cui qualità mi sfuggono!
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mah
se fosse così popolare lo darebbero in tv più spesso
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Buffo che tu lo dica, l’ho visto proprio in TV la settimana scorsa (ma vivo in Spagna)! X–D
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Non magnifico, ma secondo me, al contrario di altre opinioni, è quello che cattura meglio lo spirito per nulla edificante (se si va a leggere bene) della commedia e del romanzo di Barrie…
E io le mie elucubrazioni le ho già fatte nel mio special spielberghiano (https://matavitatau.wordpress.com/category/cinema/registi/spielberg/), dove si palesa come gli anni 1988-1992 siano stati i peggiori per Spielberg, come Peter Pan sia stato per Spielberg il soggetto più importante mai affrontato e di come proprio quando il soggetto lo “appassiona troppo” Spielberg fallisca spesso (e difatti gli anni ’88-’92 sono stati quelli in cui falliscono i primi tentativi di fare Schindler’s List e in cui fallisce Always: entrambi film che voleva tanto fare da sempre)…
E oggi, parlare male di «Hook» è quasi una moda: lo stesso Spielberg lo fa ogni volta che può…
però vorrei ricordare che di Peter Pan sono esistiti anche l’adattamento sbambineggiante di P.J. Hogan (2003), che, a parte Newton Howard e McAlpine, è una ennesima (come quella di Disney) infantilizzazione-banalizzazione del soggetto; ed è esistito anche il film di Joe Wright (2015) che rende Peter Pan il «gesù delle fatine»…
Non so se Hook è davvero così peggiore…
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Molto interessante quello che hai scritto del film! Io devo ammettere che non ho mai amato Hook, però sono cresciuto circondato da gente che lo adorava e lo adora (l’ho visto in TV l’altro giorno proprio perché spinto dalla mia compagna che, appunto, lo adora)! Anche dopo aver riletto i tuoi pensieri continuo a pensare che non sia un film per me…
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Lo adoravo da bambino, e rivedendolo l’ho trovato in gran forza, Spielberg aveva già messo la parola fine ai moderni “Live action” della Disney, con un film che è molto migliore come qualità, ti dirò di più, lo preferisco anche al Peter Pan animato sempre della Disney, rende omaggio all’iconografia del personaggio molto meglio. Cheers!
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Io invece non l’ho mai amato nemmeno negli anni Novanta, e ora proprio per niente…però come ho detto nella premessa, sicuramente essendo Spielberg c’è qualcosa che mi sono perso (e mi perdo) nel guardarlo!
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Da piccolo lo vedevo molto spesso, mi è capitato di ribeccarlo un po’ di tempo fa e devo dire che a me, comunque, è ancora piaciuto. Quello che scrivi è sicuramente vero, ma non nego, in alcune scene, di essermi quasi commosso; ma potrebbe essere un problema mio che in certe situazioni il mio senso critico/polemico si appallottola e finisce nel cestino
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Ma infatti sapevo di beccare gli schiaffi (metaforicamente parlando), perché questo è un film amato da un sacco di gente! :–)
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Da piccola guardavo sempre Hook quando passava in tv, perchè lo facevano tutti i miei compagni, ma siccome è lunghissimo dovevo sempre andare a letto prima che finisse, quindi fa parte della mia infanzia solo a metà… l’ho rivisto varie volte più tardi, quando mi sono resa davvero conto di che gran cast avesse (compreso un cameo di Glenn Close nei panni di un pirata), ma non mi sono mai davvero innamorata di questo film. Non ho letto il libro di Barrie (e dovrei!), amo molto il classico d’animazione Disney, più per Spugna e Capitan Uncino che per il protagonista, e il mio rapporto con Spielberg è così complicato che dovrei andare in analisi per sviscerarlo, ma spezzo una lancia a favore di Sam Simon a cui non è piaciuto per niente. Anche io ho sempre trovato morbosa la scena in cui Campanellino diventa grande e bacia Peter! Sicuramente tutti i presenti nel film, regista compreso, hanno fatto di molto meglio.
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Spielberg ha una produzione immensa e ci sono molte cose che ha fatto che adoro (Duel, Jaws, la trilogia di Indy…) però inevitabilmente anche tante altre che… non mi hanno conquistato, ecco! Hook credo che senza effetto nostalgia sia davvero difficile apprezzarlo (al contrario di altri prodotti dal target simile come The Goonies o Labyrinth che invece si fanno apprezzare a tutte le età e in qualunque momento per svariati motivi)!
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Da piccolo lo adoravo, crescendo mostra molti limiti ma lo vedo sempre con grande affetto e comunque rimane a mio parere il miglior live action dedicato a Peter Pan (senza contare che Dustin Hoffman è fantastico)
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Concordo su Hoffman!!!
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Ammetto che mi hai fatto ridere in certi punti. Posso capire tranquillamente perché il film non ti sia piaciuto. Però io continuerò ad apprezzarlo non perché è un classico intoccabile (anzi ha molti difetti) ma per la sua ottima realizzazione tecnica e le emozioni che riesce a trasmettere. È interessante leggere opinioni contrastanti. Buona giornata!
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Personalmente, le opinioni diverse dalle mie sono quelle che più destano il mio interesse perché riescono a farmi vedere le cose da un punto di vista diverso dal mio! Buona giornata anche a te! :–)
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Non so all’ estero,ma io c’ero quando arrivò al cinema in Italia, e già tutti lo consideravano un passo falso di Spielberg: lento, noioso, bambinesco e melenso.
Praticamente il classico film per ragazzi anni 90 americano !
E dire che l’idea in sé non era male, e la prima parte non è malaccio , con anche qualche sotto testo metaforone e blablabla che sembra promettere chissà cosa.
Poi però il film prende un brutta piega, e diventa stupidissimo e noioso nella seconda parte ( come la scena del lancio del cibo che citi, imbarazzante !).
Anche il finale , con Spugna che fa lo spazzino, sembra voler citare il finale del super-classico “ il mago di Oz” , solo che questi aveva già avuto un sequel ( “ritorno ad Oz” ) di gran lunga più riuscito !
Ma era un film per ragazzi anni 80, e questo faceva la differenza, con i pallosi e bigotti anni 90.
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Secondo me hai colto nel segno, c’è una differenza abissale tra il cinema per ragazzi anni Ottanta e quello anni Novanta, e va tutto a sfavore del secondo…
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