Star Trek: Voyager – S06E07, I denti del drago

voy-dragonsteeth12aAl termine di una grande battaglia il drago fu sconfitto e i suoi denti giacevano sparsi sul terreno. Ma da ognuno di essi nacquero nuovi guerrieri… Questo l’antico mito greco raccontato da Chakotay che dà il titolo al settimo episodio della sesta stagione di Star Trek: Voyager, I denti del drago (Dragon’s Teeth), un episodio finalmente collettivo dopo tanti incentrati su singoli personaggi.

La storia è un classico di Star Trek: la USS Voyager, in fuga da degli alieni particolarmente legati alla loro privacy e alla segretezza dei loro tunnel sub-spaziali, arriva su un pianeta privo di vita a causa di un bombardamento planetario avvenuto secoli prima dove trova degli umanoidi in stasi criogenica (per dei precedenti vedasi Spazio profondo della serie originale e Una nuova Terra e Il volto del terrore in stagioni precedenti di Voyager stessa). Seven fa un’azione avventata: dopo aver aiutato ad assimilare decine di specie e annientare intere civiltà, vuole fare qualcosa per aiutare a ricostruirne una e risveglia uno degli umanoidi in stasi.

Naturalmente è un errore, come si scoprirà presto: d’altronde quando una violazione così flagrante della Prima Direttiva non ha portato a conseguenze nefaste? Come da tradizione, i risvegliati (chiamati Vaadwaur, di cui curiosamente ha qualche notizia basata sul folclore il buon Neelix) capitanati da tale Gedrin (Jeff Allin) sembrano inizialmente amichevoli e quindi ben presto diventano ostili come da tradizione trekkie. Si vendono per esploratori che usavano tunnel sub-spaziali per accumulare conoscenze, ma vengono smascherati per quello che erano realmente: degli aggressori con dei principi sociali simili a quelli dei Klingon che usavano quei tunnel per piombare sui nemici e conquistarli!

Nonostante il colpo di scena sia prevedibilissimo, I denti del drago costruisce bene la tensione e gioca perfettamente le sue carte, con l’asso nella manica di immagini davvero belle della città bombardata ad inizio episodio, di quella stessa città in rovina nell’inverno radioattivo, dei sotterranei col battaglione nascosto, e della battaglia spaziale finale con decine di navi! Qui si è puntato molto sugli effetti speciali e devo ammettere che, nonostante io non sia un fan della computer grafica, la cosa ha pagato. L’episodio è una gioia per gli occhi e anche se la storia non è particolarmente originale funziona come una macchina ben oliata. Sarà anche che vedere i protagonisti della serie fare qualcosa tutti insieme è più divertente che vederli uno alla volta come era successo nei precedenti cinque episodi… Qui Janeway comanda, Chakotay intuisce, Seven agisce, B’Elanna ripara, Paris pilota, Neelix aiuta, Tuvok spara, il Dottore cura e Kim non pervenuto (come sempre). Insomma, bello! La aggiungo alla lista delle puntate senza grandi messaggi ma con un valore di intrattenimento alle stelle! Ciao!

PS: mi fa sempre ridere come qualunque alieno di qualunque parte della galassia sappia quanto tempo sia contenuto in un anno, cioè il tempo che la Terra impiega a fare un giro intorno al Sole, un’informazione che pare essere in possesso di tutte le forme di vita dell’Universo per qualche oscura ragione!

PPS: mi appunto l’ennesimo teletrasporto fatto con gli scudi alzati…


Episodio precedente: Enigmi

Episodio successivo: Un piccolo passo

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8 risposte a "Star Trek: Voyager – S06E07, I denti del drago"

  1. E qui, si nuovo, si mostra quanto Voyager sia debitrice di TNG: forse che i Vaadwaur, con la loro modalità di attacco subspaziale, non ricordano in qualche modo gli avanzatissimi e ormai estinti Iconians con i loro portali di teletrasporto istantaneo (usati però a scopo di difesa, diversamente dai Vaadwaur) visti in azione nell’episodio della seconda stagione “Contagions”, e che dei Jem’Hadar ribelli vogliono riattivare a ogni costo nell’episodio della quarta stagione di DS9 “To the Death”? 😉

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  2. Bello questo collegamento!!! Non c’avevo pensato, limitandomi a sottolineare quanto fosse classico lo schema di ritrovare una civiltà spazzata via in tempi antichi…. La tua conoscenza enciclopedica ancora una volta ha arricchito la visione di un episodio, pur se a posteriori!

    Ma quanto è bello To the Death? Quasi mi dispiace che Orodromeus stia già scrivendo di DS9 sul blog, non mi dispiacerebbe riguardarmela tutta e pensarci più a fondo scrivendone (che poi è er questo che mi piace farlo: mi dà modo di ragionarci su e di capirci di più o trovare collegamenti a cui non penserei con una visione fugace)! :–)

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  3. Due cose sono note ad ogni creatura dell’universo: quanto dura un anno terrestre e le guerricciole americane dell’Ottocento 😀 Proprio l’altro giorno in DS9 qualcuno ha detto “Questa situazione mi ricorda…” e via la solita storia americana, che l’alieno del gruppo ovviamente conosce e ricorda molto bene.
    Visto che serie più recenti hanno personaggi asiatici, ci saranno riferimenti alla pluri-millenaria storia cinese, al cui confronto quella americana è una caccoletta? 😛

    Comunque il teletrasporto è parecchio migliorato dai vecchi tempi: è diventato smart
    Nell’ultimo DS9 che ho visto erano in sei ma solo cinque andavano teletrasportati. Sisco si preme il pulsantino sul petto e dice “Teletrasporto per cinque”, e il teletrasporto capisce da solo quali cinque Sisco intendesse! Che sfigato Kirk che invece ogni volta doveva dare a voce le coordinate precise…

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    1. A volte gli sceneggiatori si dimenticano che quello che sta nella loro testa ce lo devono spiegare affinché abbia un senso! X–D

      E sull’USA-centrismo di Star Trek c’è poco da fare: d’altronde se fosse stata una serie italiana tutta la Galassia conoscerebbe il principato di Modena e Reggio Emilia e le guerre borboniche nel sud Italia! X–D

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      1. Ho sempre provato profonda invidia per gli scolari americani: nelle ore di storia devono imparare due o tre battaglie e male che vada qualche nome di presidente. Punto. Noi invece dobbiamo spararci tremila anni di tremila guerre e tremila personaggi: è un’ingiustizia 😀

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