Star Trek: TOS – S03E10, Umiliati per forza maggiore

tos-s3e10-134Umiliati per forza maggiore (che titolo orrendo… Preferisco pensare a questo episodio come I figliastri di Platone, più corretta traduzione dell’originale Plato’s Stepchildren) è un episodio che ha fatto la storia della televisione statunitense perché contiene il primo bacio tra un’afroamericana e un uomo caucasico, in questo caso Uhura e Kirk. È un bacio che i due si danno perché sotto l’influenza maligna dell’antagonista dell’episodio, ma è comunque un bacio che non si era mai visto prima sul piccolo schermo negli Stati Uniti. Quando si sente dire che Star Trek era avanti e ha dimostrato di saper trattare con intelligenza temi come il razzismo è anche grazie ad episodi come questo, quindi!

Ma lasciando un attimo da parte il valore storico di questo decimo episodio della terza stagione della serie classica di Star Trek, che dire della trama? Ecco un altra variazione sul tema di Kirk e compagni intrappolati da esseri con poteri superiori. In questo caso sono dei seguaci di Platone capitanati da tale Parmen (Liam Sullivan) accompagnato dalla sua fedele quanto crudele sposa Philana (Barbara Babcock). Dopo essersi fatto curare dal dottor McCoy, Parmen vuole obbligare quest’ultimo a restare sul pianeta per eventuali emergenze mediche. Quando questi si rifiuta, comincia ad umiliare Kirk e Spock grazie ai suoi poteri psicocinetici e all’esperienza di secoli di maltrattamenti ai danni del povero Alexander (Michael Dunn, lo sfortunato attore affetto da nanismo che morirà solo pochi anni dopo la messa in onda di questo episodio).

Cosa eleva questo episodio rispetto a tutti gli altri che si basavano su una premessa simile? Per quanto mi riguarda, il fatto che Spock, Kirk e McCoy arrivino grazie al ragionamento a capire la fonte dei poteri dei platoniani e prendano delle contromisure per ribellarsi! Invece della semplice distruzione del classico computer dai poteri eccezionali (Il ritorno degli Arconti), o la rottura dello specchio casuale (Il cavaliere di Gothos), o la distruzione di una non meglio classificata fonte di energia (La mela, Dominati da Apollo), qui è la logica a salvare i nostro eroi!

Inoltre c’è anche un bel discorso del capitano Kirk ad Alexander che gli rivela come la società della Federazione non giudichi le persone in base alla loro statura o al colore della loro pelle… Per non parlare della canzone cantata da (e composta) da Leonard Nimoy nei panni di uno Spock libero di mostrare le sue emozioni (cosa pericolosa per lui e per quelli intorno a lui, e parte della strategia di umiliazione di Parmen).

Insomma, Umiliati per forza maggiore (ma si può?) deve far parte di un eventuale best of della serie classica di Star Trek, pur se non è esente da critiche. Per esempio, la risoluzione è molto sbrigativa, cosa che crea uno squilibrio notevole tra la lunga fase di umiliazione dei membri dell’equipaggio dell’Enterprise e i pochi minuti in cui i platoniani cedono alla resistenza di Kirk. In ogni caso, da vedere! Ciao!


Episodio precedente: La ragnatela tholiana

Episodio successivo: Velocità luce


14 risposte a "Star Trek: TOS – S03E10, Umiliati per forza maggiore"

  1. Sì, è vero, la risoluzione finale è molto sbrigativa e rischia di sminuire (quando non quasi a contraddire) quanto visto fino a quel momento: esseri con un’esperienza millenaria nell’uso di quei poteri che si fanno poi mettere nel sacco da chi ha appena imparato ad usarli? Tra l’altro, così colti di sorpresa dal fatto che se ne potesse capire e sfruttare l’origine, tanto da non aver mai pensato ad adottare contromisure? Il ribaltamento della bilancia di potere fra Kirk e Parmen rimane, per quanto meritata, un po’ troppo rapida per lasciare davvero il segno. Così come mi è sempre sembrata un tantino troppo categorica l’affermazione del nostro capitano riguardo al fatto che, sulla Terra del 23° secolo, nessuno avesse poteri simili (nemmeno, plausibilmente, di origine diversa da quella dei crudeli Platoniani) 😉
    Ad ogni modo, un episodio storico nelle sue sacrosante istanze antirazziste (il celebre bacio fra Uhura e Kirk, il dialogo fra Kirk e Alexander) nonché parecchio coraggioso, al limite della censura per i canoni della tv fine anni 60, nel mettere in scena le sadiche umiliazioni inflitte dai tirannici alieni ai nostri eroi… coraggio, va detto, riconosciuto anche dai fan più critici nei suoi confronti.

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    1. È vero che nonostante le imperfezioni rimane un episodio storico! A Star Trek viene riconosciuto da tutti un certo essere avanti coi tempi, un antirazzismo chiaro, e anche se in altri campi le cose erano ben diverse (al genere femminile di solito non veniva riservato un trattamento così illuminato), di questo bisogna riconoscere grandi meriti a Gene Roddenberry!

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    1. Scusa Simon, ma per parlare con Giuseppe devo stanarlo ovunque appaia: un giorno riuscirò a strappargli con la forza la mail per comunicazioni private 😀
      Scherzi a parte, grazie Giuseppe per avermi fatto conoscere questo sottobosco di cripto-citazioni fra le due serie – visto che proprio in questi giorni ho visto l’episodio TNG con i nomi degli ex Dottori – e mi è subito venuta l’idea pazza di usare questo link che citi per andare a sfogliare i libri di Star Trek e tradurre in italiano quelle righe in cui sono nascoste citazioni whoviane. Prendo il primo libro citato, “My Enemy, My Ally”, e cerco il quarto Dottore in forma di ologramma… ma non c’è niente! Non è che posso mettermi a leggere tutto il libro in inglese, ma cercando parole chiave come “Doctor Who”, “fourth doctor”, “holo” e “holographic” non esce fuori nulla di nulla. Eppure Memory Alpha sulle bevande fantastiche è preciso al millesimo!
      Temo che sul fronte dei romanzi sia molto più carente: infatti le citazioni delle bevande fantastiche nei libri non erano riportate, se non in rari casi. Proverò gli altri titoli.

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        1. Prezioso come sempre! Bello quel sito, lo terrò d’occhio riguardo ai romanzi trekkiani.
          Intanto la citazione è davvero riservata ad occhi informati: sebbene ora che lo so l’ho riconosciuta, se mai avessi letto il romanzo onestamente dubito che mi sarei accorto del Dottore, non essendo un whoviano spinto.
          Comunque ecco le pagine 80-81: su Archive questo libro fra noleggiato quindi non sono immagini che posso linkare, quindi ho preso una schermata. A cavallo fra le due pagine c’è la descrizione di quello che credo sia una cabina da cui esce un tizio riccioluto con lunga sciarpa, che dice “I beg you pardon”. Ripeto, è davvero una cripto-citazione per fan allenati 😛
          Comunque l’idea di una mediateca olografica nel luglio 1984 è di tutto rispetto 😉

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  2. Non ricordo in quale documentario – credo quello del 25° anniversario che ho recuperato da VHS – Nichelle Nichols ha raccontato che dopo l’uscita della prima stagione ricevette una telefonata da Martin Luther King che si complimentava con lei, e riteneva la sua partecipazione ad uno spettacolo televisivo di successo come un modo importante per mostrare in positivo la comunità nera. Certo, Nichols non aveva voce in capitolo sulla questione, era solo un’attrice, ma dimostra la situazione tesa dell’epoca.
    Sebbene fossero vent’anni che i neri si trovavano a recitare – grazie ad una legge della Seconda guerra mondiale: se i neri potevano morire al fronte, allora potevano pure lavorare attivamente al cinema e in TV! – era difficile non trovarli in ruoli stereotipati, mentre Uhura è un personaggio non solo positivo ma spesso attivo nella vicenda, il che era tutt’altro che scontato.
    Guardando la data di questo episodio (novembre 1968) mi diverte notare che il mese prima un certo Romero aveva portato al cinema una storia di morti viventi con protagonista positivo e attivo un nero: giusto per ricordare che epoca di profondi stravolgimenti culturali fosse.

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    1. Erano altri tempi davvero… Interessante anche come Romero abbia sempre detto che aveva scelto il protagonista non in quanto afroamericano, ma solo perché era il miglior attore che aveva a disposizione. Modestia? Era così tanto avanti che faceva le cose senza nemmeno doverle pensare? In ogni caso, era un genio di quelli rar

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