Le speranze di Zetar (dall’originale The Lights of Zetar, Le luci di Zetar) è un episodio che si può riassumere in pochissime parole: ciò che resta di un’antica civilizzazione prende possesso del corpo di un membro dell’equipaggio dell’Enterprise, in questo caso la tenente Mira Romaine (Jan Shutan), e a Kirk tocca rimettere le cose in ordine. Era già successo in Ritorno al domani, ed ecco che succede in questo Le speranze di Zetar. Ma se l’altro episodio era ricco di conflitti e scene interessanti, questo… è pieno di riempitivi.
Eh sì perché la trama si può riassumere in poche parole proprio perché c’è ben poco da riassumere! Certo, c’è uno Scott innamorato come mai l’avevamo visto prima d’ora, c’è una specie di processo insensato alla povera Romaine vittima soltanto di essere stata posseduta da alieni ostili, ci sono un sacco di inutili manovre evasive (ma sono state utili almeno una volta nella storia di Star Trek queste famose manovre evasive?)… Ma di sostanziale c’è davvero poco.
E poi quale sarebbe il messaggio dell’episodio? La soluzione finale salva sì la povera ragazza, ma praticamente non si fa nessun tentativo di trovare una maniera di lasciare in vita i prepotenti rimasugli di Zetar. Non che se lo meritassero, eh, dopo aver ucciso tutti quegli studiosi di Memory Alpha (e così abbiamo scoperto da dove viene il nome del più grande sito di informazioni su Star Trek esistente nel web)! Kirk e Spock avrebbero certamente potuto fare qualche sforzo in più prima di eliminare ogni traccia di Zetar.
Ma poi come avevano fatto i pensieri degli ultimi cento rappresentanti di quella civiltà a diventare delle luci capace di viaggiare più veloci della luce (un po’ strana come frase, mi perdonerete)? Resterà un mistero. E suppongo che, come per gli Zetar, non resterà traccia nemmeno del grande amore di Scott, visto che si dice alla fine della puntata che la Romaine andrà a lavorare su Memory Alpha, e di lavoro ne avrà parecchio visto il danno subito in questa puntata dagli archivi della Federazione. Insomma, in una parola, dimenticabile. Ciao!
Episodio precedente: Un pianeta ostile
Episodio successivo: Requiem per Matusalemme
Episodio non interessato a trasmettere chissà quali messaggi, e i cui alieni sembrano essere in parte una citazione degli esseri incorporei di “Terrore nello spazio” del grande Mario Bava, oltre ad essere dotati della capacità di viaggiare nello spazio pari a quella della vampirica creatura gassosa incontrata dai nostri tempo prima… non sapremo mai con certezza, in effetti, come le loro essenze vitali si fossero separate dai corpi (un po’ come le criminali entità che avevano cercato di prendere possesso dell’Enterprise in TNG, occupando tra gli altri anche il corpo di Data) per avere una chance di sopravvivere alla distruzione del loro mondo natale.
Per quanto riguarda la storia d’amore fra Scotty e Mira Romaine ci hai visto giusto, perché la serie non avrà più tempo per occuparsene, né, del resto, ci si impegneranno granché nemmeno i fumetti…
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È vero che quell’episodio di TNG sa molto di TOS!!!
Dai contenuti speciali dei DVD di TNG, ricordo che Marina Sirtis insistette per fare lei lo stunt del cadere a terra sul pianeta all’inizio, si fece pure male, e poi nell’episodio è un wide shot quindi potevo esserci anche io e non se ne sarebbe accorto nessuno. Rimase molto delusa dalla cosa! X–D
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Visto da poco proprio su tuo consiglio, cercando libri e biblioteche: che delusione nello scoprire che la splendida Memory Alpha – vera e propria Biblioteca di Babele spaziale – la incontriamo solo nel momento in cui crolla! L’idea della biblioteca digitale come custode della conoscenza della galassia era geniale, e per fortuna ci penserà “Andromeda” a recuperarla 😛
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Torna Andromeda! :–)
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