Star Trek: Voyager – S06E18, Cenere alla cenere

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Cenere alla cenere (Ashes to Ashes) mi è sembrato un gran bell’episodio. La storia principale ha per protagonista la guardiamarina Lindsay Ballard (interpretata dalla bella Kim Rhodes) che ritorna sulla Voyager a bordo di uno shuttle alieno (Kobali). C’è un problema: Lindsay era morta tre anni prima in una missione su un pianeta insieme a Harry Kim! Viste le sue apparenze Kobali e la storia apparentemente inverosimile, all’inizio il capitano Janeway è portata a non crederle, ma poi deve arrendersi all’evidenza. I Kobali sono incapaci di procreare, quindi vanno alla ricerca di cadaveri di alieni e con complicate procedure mediche ne alterano il DNA e li riportano in vita.

Stavolta però a Lindsay sono rimasti troppi ricordi quindi appena ha potuto è fuggita per tornare sulla Voyager! Scopriamo anche che era una grande amica di Harry e naturalmente lui era segretamente innamorato di lei (tutto questo avrebbe avuto più forza se effettivamente avessimo visto Lindsay nelle prime stagioni di Star Trek: Voyager, almeno come comparsa ricorrente, ma non è il caso).

Il Dottore fa quel che può per riportare la deceduta a sembrare umana, ma non può che limitarsi alla cosmetica visto che lei ha troppo poco DNA umano per poterla riportare ad essere quello che era (ricordiamo che nel peggiore episodio della serie, Oltre il limite, era riuscito a far tornare umani Janeway e Paris dopo che erano diventati dei lumaconi giganti). Questo permette di arrivare alla battuta più divertente dell’episodio, detta dal Dottore mentre altera le apparenze fisiche di Lindsay: “Hair is one of my specialties. Despite every evidence to the contrary“, cioè “I capelli sono una mia specialità. Nonostante possa non sembrare il caso.

Ma tornando all’episodio, anche se Harry (e anche i vari B’Elanna, Janeway e tutti gli altri ufficiali) fa di tutto per far sentire Lindsay di nuovo a casa, le cose non funzionano come dovrebbero.

Nel frattempo, la storia secondaria vede Seven of Nine alle prese con l’educazione dei quattro giovani ex-Borg salvati qualche tempo fa in La collettività: Icheb (Manu Intiraymi), Mezoti (Marley S. McClean), e i gemelli Azan e Rebi (Kurt e Cody Wetherill). La rigidità della bionda ex-Borg viene messa a dura prova dalla mancanza di disciplina tipica dei bambini e degli adolescenti. Per esempio, fa quasi tenerezza come voglia imporre il divertimento ad ore prestabilite. Un’altra frase geniale dell’episodio è infatti: “Fun will now commence“, cioè “Il divertimento comincia adesso” detta da Seven che impone ai quattro di giocare (e dirvertirsi) con Naomi Wildman.

Si tratta quindi il tema dell’accoglienza del diverso e lo si fa in maniera molto intelligente. Per una volta, l’equipaggio della Flotta Stellare non si comporta in maniera impeccabile e non mancano i momenti in cui Lindsay viene vista con sospetto e i suoi (ex) colleghi si allontanano da lei solo perché ha parlato in una lingua a loro sconosciuta. Lo stesso accade, se vogliamo, ai ragazzini di Seven: a lei è toccata la responsabilità di farli diventare individui, come se sul resto della nave non cadessero responsabilità simili! Tutti dovrebbero impegnarsi per far sentire i poveri quattro ex-Borg a casa loro, ma Chakotay in questo è inamovibile! Un po’ strano, ma fa il paio con le reazioni xenofobe di alcuni dell’equipaggio verso la povera e disorientata Lindsay.

Anche la risoluzione finale non è quella che ci si sarebbe potuto aspettare: siamo lontani dall’accoglienza a tutti i costi e ci si avvicina di più ad un sano rispetto delle differenze, una cosa che la nostra società odierna purtroppo non ha ancora capito come applicare in maniera consistente. Insomma, la mia unica critica è legata ad un dettaglio che non poteva sfuggire al mio lato più nerd: in tre anni ne ha fatta di strada la USS Voyager. Come è possibile quindi che Lindsay sia riuscita a ritrovarla senza problemi? Questo è un notevole problema di continuità che va ignorato per gustarsi una storia per il resto ben pensata e sviluppata. Ciao!


Episodio precedente: Gli spiriti

Episodio successivo: Un gioco da ragazzi

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6 risposte a "Star Trek: Voyager – S06E18, Cenere alla cenere"

  1. Ottimo episodio che tratta di un tema attualissimo e lo fa fino alla fine con la giusta dose di realismo, sia tramite la storia principale con Lindsay che quella secondaria con i quattro giovanissimi ex-Borg (e la loro “severa” maestra Seven)… Quanto al povero Harry Kim, qui pare di notare un tardivo pentimento da parte degli sceneggiatori riguardo al lavoro MAI seriamente fatto sul suo personaggio, tentando di fornirgli uno straccio di background personale con i passati sentimenti nei confronti di Lindsay che però, se della credibilità di Harry fosse davvero importato qualcosa a lor signori, sarebbe già dovuta apparire più volte nella serie (appunto) mentre così non è stato.

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    1. Sono curioso di sapere cosa diranno Wong e McNeill arrivati a questo punto nella serie in cui è chiarissimo che i loro personaggi sono stati abbandonati da tempo. Certo, devo aspettare 140 settimane assumendo che completeranno l’intera serie con il loro podcast, ma io ho pazienza! X–D

      Piace a 1 persona

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