Matilda: recensione del film

matilda-danny-devito-rhea-perlman-mara-wilson-tristar-pictures-everett-collection-51315-2273x1527-1Matilda (il vergognoso titolo italiano è Matilda 6 mitica) è un film del 1996 tratto da un libro di Roald Dahl che fu diretto (ed interpretato) da Danny DeVito. Protagonista della storia è la giovanissima Mara Wilson (già famosa al tempo per Miracle on 34th Street, Miracolo nella 34a strada, 1994, e Mrs Doubtfire, 1993), accompagnata appunto da Danny DeVito, sua moglie Rhea Perlman, Embeth Davidtz e la cattivissima e antipaticissima Pam Ferris (cattivissima e antipaticissima nei panni di zia Marge anche in Harry Potter and the Prisoner of Azkaban, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, 2003).

Che dire di questa semplice fiaba per bambini? Mi ha conquistato, lo ammetto! Sarà il peculiare periodo della mia vita che sto vivendo, con un piccolo che in casa che cresce a vista d’occhio e già mi fa pensare ai film che potrò vedere con lui (e temo di non poterlo far cominciare da Aliens, 1986), ma Matilda mi ha emozionato e mi è parso ben fatto sotto molti punti di vista.

La protagonista è adorabile: intelligente, sensibile e pure con poteri telecinetici che non guastano mai. Gli antagonisti lo sono al punto giusto: sia la sua famiglia che disprezza i libri e idolatra la televisione che la terribile direttrice della scuola sadica e priva di sentimenti giustamente mettono in cattiva luce caratteristiche e tendenze che non vorrei vedere in un bambino, specie nel mio. Allo stesso tempo, sono caricaturali e stupidi abbastanza da non fare realmente paura!

E la protagonista è aiutata sia da dei compagni di scuola adorabili che da una maestra che meglio di così non si può, il cui nome è tutto un programma: Ms Honey, ovvero Signorina Miele. Infatti attenti al livello di zucchero nel sangue, qui potrebbe schizzare alle stelle! Eppure questo film è piaciuto pure a me che generalmente mal sopporto questo genere di film. Sarà che la storia dimostra un certo malessere verso l’ordine costituito (che sia rappresentato dall’orrida direttrice della scuola o dagli ottusi genitori di Matilda) che non poteva non conquistarmi? O che è praticamente un inno alla lettura? Forse, ma non solo! Ho mal sopportato la voce narrante, questo sì: completamente inutile e ridondante, e pure confusionaria visto che è la voce di DeVito che allo stesso tempo interpreta lo stupido padre di Matilda!

Per il resto invece la mano di DeVito regista mi ha sorpreso positivamente: tanti dutch angle (con la telecamera storta, via), fish eye come se piovesse, zoom d’altri tempi… Proprio divertente da guardare e perfetto per rendere l’idea di essere di fronte ad una fiaba moderna (mi ha ricordato un po’ Tim Burton, con cui DeVito aveva lavorato in Batman Returns, Batman – Il ritorno, 1992)! Bella anche la fotografia, con colori accesi scelti con cura: i bei fiori della casa della Honey contrastano con il grigio della scuola o della casa della direttrice. Anche le luci sono usate molto bene, e ci sono un po’ di riferimenti divertenti in qua e là che mi hanno fatto sorridere (per esempio, la direttrice – velociraptor alla finestra quando Matilda va a recuperare la bambola).

Ah, ma non ho scritto niente della trama! È presto detto (spoiler alert): Matilda è uma bambina eccezionalmente intelligente che ha la sfortuna di nascere in una famiglia in cui il padre è un ignorante truffatore e la madre passa le giornate giocando al Bingo e nessuno dei due le fa caso. Non la mandano nemmeno a scuola! Quando riuscirà ad andarci capiterà in un istituto guidato da una direttrice perfida, ma avrà la fortuna di conoscere una maestra meravigliosa grazie alla quale si libererà della famiglia e vivrà per sempre felice e contenta. L’ho detto che è una fiaba per bambini, no?

Insomma, io non posso che consigliare la visione a chiunque voglia passare una tranquilla ora e mezzo di fronte ad un film per ragazzi ben fatto e che riesce a portare sullo schermo le atmosfere surreali di uno dei racconti più popolari di Roald Dahl (che più o meno tutti conoscono per il suo La fabbrica di cioccolato). Ciao!


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17 risposte a "Matilda: recensione del film"

  1. E’ un film che ricordo con grandissimo affetto da quando ero piccolo. E’ vero, la voce del narratore può fare un effetto estraniante essendo così dolce e poi così repellente quando appare sulla scena, ma da piccolo non ci facevo caso. I personaggi sono tipizzati, ma appunto essendo una fiaba ci sta tutto (tra l’altro ottimo il parallelismo con Tim Burton, non ci avevo mai pensato).
    Ricordo che mi aveva divertito un sacco la cosa del punire gli adulti se lo avessero meritato, ma i miei genitori arginarono subito questa idea prima che potessi pensare di metterla in pratica sul serio!

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  2. De Vito regista è fortissimo! Ne ha fatti pochi ma meriterebbe perfino un “Castorino”. Tra i suoi numi, oltre Burton, io vedo anche Raimi e De Palma (un paio di film li fece con Stephen Burum, uno dei dop storici di De Palma… gli influssi burtoniani di “Mathilda” sono garantiti anche da Stefan Czapsky!)
    Spettacolari anche le musiche che gli scriveva il misconosciuto David Newman!

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    1. Per me è stato una sorpresa e mi ha conquistato! E non avevo fatto caso al direttore della fotografia, ora mi spiego la sensazione Burtoniana ancora di più! :–D

      Ora devo recuperare altri film di DeVito, dopo quello che mi hai scritto…

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      1. Per non parlare della scena al ristorante! 🙂 Colgo l’occasione per dirti che la scorsa settimana ho pubblicato un nuovo post, in cui racconto uno degli incontri più decisivi della mia vita… spero che ti piaccia! 🙂

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