
Il fatto che mi sia piaciuto Space (in italiano il titolo è, tristemente e stupidamente, Sabotaggio alieno, invece della corretta traduzione Spazio) probabilmente indica che non ho alcuna capacità critica verso questa serie a causa di un gargantuesco effetto nostalgia che ha la meglio su tutto me stesso. Infatti questo episodio appare in tutte le liste dei peggiori episodi di The X-Files, spesso al primo posto! Sinceramente non ne capisco il motivo.
Si parte con un tentativo di lancio dello space shuttle che viene abortito a pochi secondi dall’ora X. La bella Michelle Generoo (Susanna Thompson, veterana di Star Trek dove ha interpretato vari personaggi tra cui la regina Borg in alcuni episodi di Voyager), responsabile delle comunicazioni del programma Space Shuttle, contatta l’FBI, cioè Mulder e Scully, perché è convinta che ci sia un sabotatore alla NASA. Andiamo a Houston! E lì conosciamo il direttore del programma, ed ex-astronauta, Marcus Aurelius Belt (Ed Lauter, pure lui con Star Trek nel curriculum grazie al capolavoro The First Duty, Il primo dovere), eroe d’infanzia di Mulder che come tutti i bambini sognava di diventare astronauta.
Già dal primo dialogo tra Mulder, Scully e il buon Belt capiamo che qualcosa non quadra, che sta nascondendo qualcosa. E come sempre a funzionare a meraviglia è la dinamica tra i due protagonisti: questa volta è Scully a dubitare della versione ufficiale (di Belt), mentre Mulder è accecato dall’aver incontrato un suo mito e dal trovarsi in uno dei posti su cui ha sempre fantasticato sin da quando era bambino. Questa differenza di vedute è per me la carta vincente di Space, che per il resto è effettivamente un po’ ingenuo, un misto tra una storia di fantasmi e possessioni in salsa aerospaziale.
Per esempio, l’utilizzo del famoso Volto su Marte, noto anche come Volto di Cydonia, come elemento principe della storia mi ha fatto sorridere, ma forse soltanto perché conoscevo la foto ed ero (e sono) convinto che siano solo ombre di una formazione rocciosa.
Anche il fatto che la maggior parte dell’azione sia solo raccontata attraverso le comunicazioni con gli astronauti che naturalmente non vediamo per motivi di budget (non mancano invece numerose immagini di repertorio dello shuttle) non l’ho vissuto come un problema, anzi, mi è sembrato perfetto per creare suspense. E a proposito di budget, è divertente sapere come quello che era nato come bottle episode (ovvero un episodio fatto per risparmiare) risultò essere l’episodio più caro dell’intera stagione a causa della ricostruzione della sala di controllo della NASA che scappò un po’ di mano! Ciao!
Episodio precedente: Morte tra i ghiacci
Episodio successivo: Caccia all’alieno
Madonna, questo l’ho saltato a piè pari.
Il volto su Marte… insomma, X-Files pescava molto da questo genere di cose da scienza popolare, diciamo.
Moz-
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Eh sì, questo non è decisamente un fan favourite. Però secondo me c’è del buono anche qui!
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No, il perché “Space” venga considerato fra gli episodi peggiori non l’ho mai capito nemmeno io: la storia oggi forse ci appare un po’ più ingenua che in passato, d’accordo, ma Fox e Dana fanno sempre faville e le vicissitudini astronautiche rese solo tramite voce fanno sì che il “non visto” crei ansia e inquietudine quanto basta (gli/le ospiti della “concorrenza” trek, poi, son sempre cosa gradita). Chissà che Carpenter non ci abbia dato un’occhiata all’epoca, essendoci qui di mezzo qualcosa che, a tutti gli effetti, è un… fantasma da Marte 😉
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Effettivamente prende possesso delle persone proprio come quelli di Carpenter! X–D
Però Belt posseduto si comporta in maniera civile, mica come quei vandali di zio John!
Anche per me la cosa del raccontato e non visto con tutta la tensione nella sala controllo ha funzionato, comunque.
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