
Ebe (il titolo italiano chiaramente frutto di deliri lisergici è Ospiti interplanetari) è il titolo di questo diciassettesimo episodio della prima stagione di The X-Files: E.B.E. è un acronimo che sta per Extraterrestrial Biological Entity, ovvero Entità Biologica Extraterrestre. Si tratta di un episodio fondamentale per la mitologia della serie per numerosi motivi:
- ne esplora il leitmotiv, cioè la presenza di forme di vita aliene sulla Terra;
- fornisce molte informazioni su Deep Throat, Gola Profonda (Jerry Hardin), l’informatore di Mulder (vedasi Macchina mortale, Caccia all’alieno, Esperimenti genetici e Morte apparente);
- introduce i mitici Lone Gunmen (Pistoleri solitari) che aiutano non poco i nostri due eroi: il capellone Langly (Dean Haglund) con la sua maglietta dei Ramones; l’elegante Byers (Bruce Harwood); e il viscido ma simpatico Frohike (Tom Braidwood, che tornó a fare l’attore per l’occasione) che pare non saper far altro che ripetere che Scully è una gran gnocca – “She’s hot!“;
- sviscera il tema della fiducia: tra Mulder e Scully, tra Mulder e Deep Throat, tra Scully e il suo governo, tra Mulder e i Lone Gunmen, tra i Lone Gunmen e il resto del mondo, tra Deep Throat e il resto del mondo…
Insomma, è questo il tema forte dell’episodio e forse è inevitabile uscirne un pochino più paranoici di come eravamo prima della visione!
E che storia usa E.B.E. per sviluppare tutto questo? Semplice: una caccia all’UFO, un UFO abbattuto nei cieli tra Turchia e Iraq e portato negli Stati Uniti dopo essere stato recuperato da alcuni soldati della N.A.T.O.. Mulder e Scully si trovano coinvolti nella storia perché allontanati bruscamente dalla scena di un possibile avvistamento alieno da parte di un camionista (tale Ranheim, interpretato da Peter LaCroix) con tanto di alterazione temporale, così come avevamo visto nel primo episodio Al di là del tempo e dello spazio. I due agenti si appassionano così alla vicenda: da un lato, Deep Throat dà informazioni a Mulder, e dall’altro Scully fa dell’ottimo lavoro investigativo per controllare che il collega non si lasci prendere troppo la mano. Vederli all’opera in questo modo è davvero spettacolare!
E qui esce fuori l’essenza del rapporto tra i due: quando Deep Throat passa la foto di un UFO a Mulder, quest’ultimo si arrabbia quando Scully dubita dell’autenticità dell’immagine. Ma questo non gli impedisce di farla controllare e, poco dopo, di dare ragione alla collega. Ed è coraggioso da parte di Mulder andare ad accusare Deep Throat di mentirgli! Per tutta risposta, questi gli dice prima di tutto che lo sta aiutando mettendo a rischio la sua stessa vita, quindi un depistaggio ogni tanto gliela può salvare quella vita, e aggiunge che alcune verità è meglio che non vengano rivelate alla popolazione, cosa che fa andare su tutte le furie Mulder.
Ecco quindi che, senza l’aiuto di Deep Throat, ma invece con quello dei Lone Gunmen, i due agenti federali arrivano ad una base sorvegliatissima dopo aver viaggiato in lungo e in largo per gli Stati Uniti facendo perdere le tracce a quelli che li stavano sorvegliando con sofisticati mezzi tecnologici (splendida la scena in cui una mamma apparentemente innocua chiede una penna a Scully solo per ridarle una meccanismo per tracciarla fatto a forma di penna).
E in quella base Mulder ritrova Deep Throat che gli svela una verità diffiicile da accettare: dopo l’incidente di Roswell nel 1947, le grandi potenze mondiali si riunirono e decisero che ognuna di loro si sarebbe occupata di eliminare qualunque eventuale alieno sopravvissuto ritrovato in UFO precipitati sulla Terra. Aggiunge che lui stesso in Vietnam durante la guerra dovette ucciderne uno e quell’episodio ancora lo tormenta. Sta davvero aiutando Mulder perché pentito della sua attività? Perché non può più accettare il peso di nascondere questi fatti alla popolazione? Oppure sono altre bugie? Stando a quello che aveva detto, una bugia funziona meglio se nascosta tra due verità. Nell’episodio, prima passa a Mulder il dossier sull’UFO effettivamente abbattuto tra Iraq e Turchia, poi la foto falsa, e infine gli rivela questa storia sconcertante. Che sia vera? Mulder non sembra in grado di decidersi e nella scena finale sembra più disorientato e deluso che mai.
Ma non posso chiudere questa recensione senza scrivere qualcosa di più sui Lone Gunmen: i tre personaggi sono ispirati a tre persone simili viste ad un ritrovo di avvistatori di UFO a Los Angeles dove nel 1993 andarono gli sceneggiatori Glen Morgan e Marilyn Osborn. Paranoici fino al midollo, i tre sono diversissimi l’uno dall’altro ma sono una squadra perfetta. Splendida la battuta in cui, dopo aver esposto teorie fantasiose sul controllo della popolazione attraverso i biglietti da venti dollari, i tre ridono di Mulder dicendo che lui ha sempre teorie più assurde delle loro! Torneranno in episodi futuri per volere dei fan, essendo stati immaginati inizialmente per un solo utilizzo in questo episodio. Bravi i fan, in questo caso! Ciao!
Episodio precedente: Morte apparente
Episodio successivo: Poteri miracolosi
Ed ecco qui i mitici Lone Gunmen, altro pilastro fondamentale della serie! Inizialmente più compresi e apprezzati dai fan che dallo stesso Chris Carter, parrebbe, considerando appunto come non si fosse programmato di farli ritornare… ma non poteva essere diversamente, a conti fatti: il loro aiuto a Mulder nella ricerca delle verità nascoste, agendo come moderni cavalieri senza macchia e senza paura capaci di muoversi tra le maglie (quando non del tutto al di fuori) del sistema, si è rivelato essere il perfetto contraltare all’aiuto proveniente da chi del sistema è parte integrante a tal punto da finirne annientato alla minima mossa falsa, come Deep Throat e i suoi successori. I quali molto pragmaticamente, cinicamente e a volte assai spietatamente, come sarà con X/Steven Williams, cercano di far comprendere a un disorientato Fox quanto sia impossibile arrivare a una qualsiasi verità se non si rimane vivi abbastanza a lungo, e sviare momentaneamente l’attenzione degli avversari -alieni o umani che siano- con una menzogna può appunto salvarti la vita (poi, siamo proprio sicuri che Deep Throat non parlasse di quella di Mulder oltre che della propria? Una bugia funziona meglio se può proteggere entrambi, dopotutto).
Ad ogni modo, la nostra affiatata coppia di agenti ha ancora molto da imparare…
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Sulle bugie vere o false potremmo speculare all’infinito! Buffo che questi personaggi buttati un po’ lì alla fine siano diventati tanti popolari da avere una serie tutta loro, pur se durata poco. E nessuno ricorda che nel pilota anticiparono di vari mesi l’attacco terroristico del 9/11! Per la regia di Rob Bowman e le musiche di Mark Snow, scritto da Carter e Gilligan, tra l’altro, è sembra a tutti gli effetti un episodio di TXF (ma più frettoloso: la trama si dipana troppo velocemente…)!
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Quel pilot “profetico”, già: a ripensarci oggi, fa venire i brividi!
Peccato che The Lone Gunmen sia durata così poco ma, forse, l’aver dedicato loro uno spin-off nel momento in cui la longeva serie principale si era già sparata le migliori cartucce (giusto per rimanere in tema di pistoleri solitari) non è stata un’idea poi così lungimirante…
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Io credo anche che non fossero personaggi capaci di reggere un’intera serie, per quanto fossero perfetti come comprimari in The X-Files…
Comunque rivedendo di recente il pilota di The Lone Gunmen c’ho rivisto un po’ di difetti della stagione 10 di TXF (non tutti, sarebbe impossibile, ma alcuni difetti di narrazione evidenti che poi sono tornati, amplificati, in quelle dannate ultime due stagioni di TXF).
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The Lone Gunmen series was…not great, the comedy is not great. Apart from the very good pilot, it would have been better if it had been a half hour series like a sitcom instead of full series drama. Still, a good product of the late 90s/early 00s!
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Good production value, but strangely enough even the pilot, which is good, suffers from some of the shortcomings of seasons X and XI, namely it feels rushed, a million things happen in a very short amount of time. In the early seasons of TXF it could happen that Mulder flew from Washington to somewhere in the US in half an hour, but it was very rare…
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Amazing! There is plenty of information here, but with the theme of the episode (truth, lies, trust), you don’t know if you really learned anything new. It’s still early in the series so it’s not frustrating yet!…
I recently finally saw one of the big influences on The X-Files: Coppola’s The Conversation. The scene in this episode where Mulder searches his entire apartment for surveillance bugs is taken directly from that film.
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That’s a classic! There’s something similar in Bad Times at El Royale too!
Back to the episode, not frustrating at all, actually very compelling and it made me eager to continue with the journey! :–)
The fact that you don’t know what’s true and what’s not only adds to the mystery in a positive way, at this stage.
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