The X-Files – S01E19, Metamorfosi

Metamorfosi (dall’originale Shapes, Figure) non è un episodio sui lupi mannari, ma quasi. Ci spostiamo infatti in territorio indiano e andiamo a conoscere il Manitù, uno spirito maligno che si impossessa delle persone e di notte le trasforma in bestie feroci ed assassine.

Fatemelo dire subito: ho trovato questo episodio un po’ fiacco, poco ispirato. Ho scoperto solo successivamente che fu scritto da Marilyn Osborn su pressione della Fox che pretese una storia del mostro della settimana che andasse sul classico. Ci sarà un perché se le menti creative non sono a capo di grandi case produttrici, no? Quelle menti non creative sarebbe meglio se stessero al loro posto e lasciassero lavorare in pace quelle creative, e Metamorfosi ne è la prova.

Ma nonostante la storia manchi di mordente (mi passate il gioco di parole, vero?), ci sono comunque elementi di interesse. Per esempio, Scully si apre a Lyle Parker (Ty Miller) rivelandogli che pure lei ha perso il padre poco tempo prima, collegandosi così agli avvenimenti di Contatti. E la cultura dei nativi americani mi è sembrata essere presentata con un certo rispetto. Notevole anche la vicinanza di spiriti tra Mulder e l’anziano Ish (Jimmy Herman), e mi è piaciuto anche il riferimento all’assedio di Wounded Knee del 1973, ennesimo episodio infame della relazione tra nativi americani e governo degli Stati Uniti (episodio in cui l’FBI si comportò in maniera particolarmente negativa).

Divertente anche il riferimento al primo X-File aperto niente meno che da J. Edgar Hoover, primo direttore dell’FBI (lo fu per ben 37 anni). Per il resto… Il solitamente geniale Mulder qui sembra addormentato: viene a sapere che il Manitù si passa attraverso le ferite, sa che Scully è con Lyle appena ferito dal Manitù, e non capisce che Scully è in pericolo! Addirittura pensa che la sorella del primo Manitù, Gwen (Renae Morisseau), possa essere l’artefice della morte di Jim Parker (Donnelly Rhodes)! Ma perché mai?

E la storia si svolge nella maniera più lineare che mai, addirittura anche il finale aperto non sorprende, e le varie svolte della trama al massimo provocano qualche sbadiglio. Peccato, perché sono certo che con un po’ di ispirazione in più si sarebbe potuto tirar fuori qualcosa di interessante da questa leggenda. Cavolo, anche Mark Snow stavolta fa cilecca con una colonna sonora stanca, senza la brillantezza a cui ci ha abituato!

La cosa migliore dell’episodio è certamente la battuta di Mulder che chiede che il suo nome indiano non sia Spooky Fox, dove Spooky è il nomignolo affibbiatogli dai colleghi dell’FBI che lo deridono per la sua passione per il paranormale… Ciao!

PS: buffo che Duchovny ritrovi qui un altro attore che partecipò, come lui, a Twin Peaks: Michael Horse (nei panni dello sceriffo Tskany). 


Episodio precedente: Poteri miracolosi

Episodio successivo: Morte nell’oscurità


7 risposte a "The X-Files – S01E19, Metamorfosi"

      1. Assolutamente sì! E lo prova pure in questo caso, dove in sostanza non si è fatto altro che tentare di inserire un mostro classico all’interno di una serie altamente innovativa, senza portare comunque a un pessimo risultato… abbastanza anonimo e poco ispirato sì, è vero, ma certo non pessimo. Tutt’al più si è dimostrato quanto fosse consigliabile aggiustare meglio il tiro in futuro, in caso avessero voluto far parte della grande famiglia di The X-Files anche altri mostri classici (tipo i vampiri, per fare un esempio) 😉

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        1. Pare fosse un desiderio della Fox quello di sviluppare storie coi mostri classici, ma secondo me si sarebbero dovuti fidare di Carter e compagnia che ben presto dimostrarono di sapere il fatto loro! :–)

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