
The Light Fantastic (La luce fantastica) è il secondo libro della saga del Discworld. Pubblicato nel 1986, è la seconda parte della storia del turista Twoflower (Duefiori, originario dell’Agatean Empire) accompagnato dal mago Rincewind (Scuotivento) ad Ankh-Morpork e dintorni. Già questo lo rende molto particolare, essendo l’unico libro della saga non leggibile in maniera indipendente. Infatti, è importante sapere cosa sia successo immediatamente prima dell’inizio del libro in cui l’Octavo cambia la realtà per far sì che una delle sue magie non vada perduta quando Rincewind si ritrova a fluttuare nello Spazio (complicato, se non avete letto The Colour of Magic)!
Nonostante non sia che un sequel, trovo The Light Fantastic decisamente superiore al libro precedente. Sarà che Pratchett si prese tre anni per scriverlo, ma rispetto all’altro in cui la storia è quasi soltanto una scusa per prendersi gioco di vari cliché fantasy, qui la trama è molto più quadrata e c’è un chiaro senso della direzione. Trovano anche una degna conclusione tutte le idee presentate in The Colour of Magic ma che non venivano risolte in alcun modo. E, come se non bastasse, ci sono anche qui moltissime occasioni per ridere, ancora una volta alle spese della letteratura fantasy (o di fiabe classiche) che Pratchett conosceva così bene e che si divertiva a prendere in giro in ogni occasione.
Prima di tutto, il fil rouge della trama è dato dall’apparizione in cielo di una stella rossa verso cui sembra diretta Great A’Tuin. Questo da un lato fa impazzire parte della popolazione che pensando che si avvicini la fine del mondo comincia a sterminare i maghi credendoli responsabili, e dall’altro mette in moto proprio i maghi che capiscono che per evitare la fine del mondo (che effettivamente si sta avvicinando!) devono pronunciare le otto magie dell’Octavo. C’è un problema: una di quelle si trova nella testa di Rincewind, che non si sa dove sia! Così ecco una disperata ricerca di Rincewind e Twoflower (e Luggage) che continuano comunque a muoversi nei luoghi più assurdi del mondo.
Merita di essere menzionata la prima apparizione di un altro barbaro (dopo Hrun, apparso in The Colour of Magic), questo però destinato a tornare più volte nel resto della saga (in Interesting Times and The Last Hero): Cohen the Barbarian, chiara parodia di Conan il barbaro. Cohen è un eroe ottuagenario e deve combattere con la sciatica e la mancanza di denti più che con epici mostri1. Bello il suo rapporto con la bellissima vergine sacrificale Bethan, ennesimo personaggio di Pratchett che si rivela essere molto diverso da ciò a cui potremmo pensare inizialmente (ed è un peccato che non sia stata mai ripresa nei libri successivi).
In quanto ai luoghi visitati nel libro, meritano di essere ricordati il regno di Death (Morte), e l’Octavo stesso che dialoga con Rincewind a più riprese per fargli capire l’importanza della magia che si porta dietro nonostante la sua volontà.
In generale, trovo che The Light Fantastic sia un libro davvero riuscito. Rincewind completa il suo arco narrativo liberandosi da eroe della magia nella sua testa e potendo finalmente riprovare a diventare un mago come tutti gli altri della Unseen University (anche se sappiamo dai libri successivi, a partire da Sourcery, che non ci riuscirà). Twoflower torna giustamente a casa perché non ha senso visitare da turista posti nuovi ed esotici se poi non si torna a casa per parlarne, giustamente2.
E anche i maghi trovano un senso in quello che fanno salvando in maniera rocambolesca il mondo. Dei maghi tocchiamo con mano anche l’arrivismo e la sete di potere (attraverso il personaggio di Trymon) che torneranno prepotentemente in Sourcery, quinto libro della saga. E, volendo, nel libro è possibile trovare anche una vaga anticipazione del seguente libro della saga, Equal Rites3…
Concludo menzionando brevemente la graphic novel basata sui primi due libri del Discworld (eccone la scheda su Goodreads). Molto fedele ai libri originali, ha dalla sua dei disegni davvero belli4 e uno stile che si confà abbastanza bene al tono della storia. D’altra parte, non credo che il senso dell’umorismo di Pratchett funzioni particolarmente in altri media (che siano serie, film o fumetti), e a tratti sembra di leggere una storia del Discworld privata della parte comica, che è straniante. Sono felice di averla letta, essendo un avido divoratore di qualunque cosa legata a Pratchett, ma non la consiglierei a chi si sta avvicinando al suo universo per la prima volta. E c’è pure un film fatto per la TV inglese, che però non mi ha fatto impazzire (nonostante il cameo di Terry Pratchett in persona)… Ciao!
1. Leggendaria la sua entrata che riprende un dialogo del film Conan the Barbarian (Conan il barbaro, 1982):
-“What is it that a man may call the greatest things in life?” (Qual’è il meglio della vita?)
-“Hot water, good dentishtry and shoft lavatory paper.” (Acqua calda, denti buoni e soffice carta igienica.)
Conan invece rispondeva con “Crush your enemies, see them driven before you, and hear the lamentation of the women.” (Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti delle femmine.)
2. Per la precisione: “The important thing about having lots of things to remember is that you’ve got to go somewhere afterwards where you can remember them, you see? You’ve got to stop. You haven’t really been anywhere until you’ve got back home.”(La cosa importante dell’avere tante cose da ricordare è che dopo devi andare da qualche parte per ricordarle, capito? Devi fermarti. Non sei davvero stato da nessuna parte finché non ritorni a casa.)
3. Unseen University had never admitted women, muttering something about problems with the plumbing, but the real reason was an unspoken dread that if women were allowed to mess around with magic they would probably be embarrassingly good at it… (Le donne non erano mai state ammesse all’Unseen University, si dice per problemi con le tubature, ma la ragione vera era una paura non detta che se alle donne fosse concesso di giocare con la magia sarebbero probabilmente brave in modo imbarazzante…)
4. Eccone un’immagine qui sotto!

Ho letto Colour of Magic e mi è piaciuto tanto, se dici che questo è anche meglio lo devo proprio leggere! La serie tv (ho scoperto che c’è Tim Curry poi) la inseguo da anni senza riuscire a trovarla, sigh.
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Se non sbaglio, su Youtube la trovi intera (non so per quanto tempo, essendo lì sicuramente in maniera illegale)!
Comunque senza dubbio finisci la storia, leggi anche The Light Fantastic! E solo dopo guarda il film TV, che secondo me non arriva minimamente ai livelli dell’opera letteraria…
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