
Beverly Hills Cop (con aggiunto Un piedipiatti a Beverly Hills, per l’Italia) è un film del 1984 diretto da Martin Brest con Eddie Murphy come protagonista. Murphy era agli inizi della sua carriera come attore (ma era un comico rinomato già da tempo) e già era riuscito a lavorare con Walter Hill in 48 Hours (48 ore, 1982) e John Landis in Trading Places (Una poltrona per due, 1983), ottenendo in entrambi i casi degli ottimi risultati di pubblico e critica.
Beverly Hills Cop continuò questa striscia positiva visto che non solo è ricordato come un buon film in maniera praticamente unanime, ma dette anche vita a due seguiti (e si vocifera di un tardivo quarto capitolo da tempo). E di che parla Beverly Hills Cop?
Axel Foley (Eddie Murphy) è un poliziotto di Detroit che va anche contro le regole pur di arrestare criminali e far rispettare la legge, per quanto questo faccia arrabbiare il suo capitano (Gilbert R. Hill). Quando qualcuno fa fuori il suo vecchio amico Mikey (James Russo), non ci pensa due volte ad andare a Hollywood a cercare i responsabili…
Evidentemente non è la trama il piatto forte di questo film, o quanto meno non la sua originalità. Ha comunque i pregi di risultare abbastanza credibile, di permettere a Murphy di dimostrare il suo talento come eroe d’azione oltre che comico, ed è anche al servizio di un certo commentario di classe decisamente interessante.
Riguardo a questo ultimo punto, è notevole come Brest (e probabilmente pure l’autore della storia Daniel Petrie Jr.) abbia voluto sottolineare in tutti i modi possibili come Detroit, il suo scalcinato corpo di polizia e il ribelle Axel Foley rappresentino gli Stati Uniti proletari contrapposti alla scintillante Hollywood governata da ricchi trafficanti di cocaina, circondati da costose opere d’arte e con un corpo di polizia che somiglia di più ad un esercito privato a difesa dei privilegi di quegli stessi ricchi che altro.
Questo è sicuramente uno degli aspetti più interessanti del film, anche se la critica sociale si ferma lì visto che pure i poliziotti di Beverly Hills si dimostrano persone rette e ligie al dovere. Era passata la Nuova Hollywood coi poliziotti corrotti di Serpico (1973): nel 1984 sotto la presidenza Reagan il cinema hollywoodiano stava dando un’immagine nuova degli Stati Uniti.
In ogni caso, Beverly Hills Cop è un film che ancora oggi convince sotto tutti i punti di vista. Brest gira benissimo le scene d’azione trascinato da una colonna sonora avvincente di Harold Faltermeyer. Il cast dimostra una chimica fuori dal comune: Murphy trova dei secondari d’eccezione in Judge Reinhold, John Ashton, Ronny Cox e Lisa Eilbacher, e Steven Berkoff e Jonathan Banks hanno delle facce perfette per fare da antagonisti.
E poi non si può non parlare di Eddie Murphy qui davvero al top della forma. Brest fu bravo a lasciarlo improvvisare quando era necessario (per esempio all’arrivo nell’hotel, o nella scena iniziale coi criminali di Detroit) e a farlo attenere alla sceneggiatura il resto del film. Il risultato è un grande talento al servizio del film (e non viceversa!), ed è per questo che Beverly Hills Cop rimane tuttora una pellicola riuscitissima.
Non perfetta, questo no, e per quanto mi riguarda il difetto più grande sta nel pirotecnico finale che butta la credibilità dalla finestra, ma pare fosse inevitabile in quegli anni non chiudere un film poliziesco con qualcosa del genere (si pensi ai vari Lethal Weapon, Arma letale, per esempio…).
Considerazioni sul finale a parte, io Beverly Hills Cop me lo riguarderei volentieri anche domani, visto che è pieno di scene divertenti, l’azione convince, il cast è perfetto, e il regista ha confezionato un film bello quadrato. Chissà se i seguiti sono all’altezza di questo primo film… Ne parleremo! Ciao!
PS: splendido il commentario di Martin Brest contenuto nell’edizione del film in Bluray in mio possesso, rivelatore della genesi del film e anche ricco di aneddoti succossissimi (un esempio a caso: durante l’inseguimento iniziale del tir, per un secondo si vedono regista e cameraman appostati sul tetto di un edificio).
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su La bara volante
- Titoli italiani su Il Zinefilo
E’ una vita che non lo rivedo ma ne conservo un ottimo ricordo: forse proprio per questo non lo rivedo, temo che dopo tanti decenni la mia infatuazione giovanile per questo film non sia all’altezza del film stesso 😀
Scherzi a parte è puro distillato Anni Ottanta, un titolo di culto.
P.S:
Grazie per la citazione 😉
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Un dovere citarti! Secondo me non ti deluderebb, i primi due terzi di film in particolare sono splendidi! Comunque si, anni ottanta a palla! :–D
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Il primo Beverly Hills Cop era il migliore per me, gli altri due,mha…forse il secondo era ancora abbastanza buono ,ma il terzo mi aveva deluso ricordo…
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Il primo promosso anche dopo tante decadi, del secondo scriverò a breve, il terzo devo ancora (ri) vederlo, non mi ricordo niente…
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Vedrei oggi, domani e dopodomani, fantastico film 😉
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Per me quasi perfetto, il finale mi è parso pesantuccio, però I primi due terzi davvero ottimi! :–)
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I classici di formazione cinematografica, sempre uno spasso nulla da dire, anche se ho una passione particolare anche per il secondo 😉 Cheers
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Il tuo Scott giusto, non avevo dubbi che apprezzassi anche quello! Ne scriverò presto…. :–D
Comunque davvero di formazione questo, ricordo alle medie nell’ora di musica suonare il tema del film al piano era un must! X–D
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Sono molto contenta che ti sia piaciuto. Qui abbiamo davvero Eddie Murphy al suo meglio, il suo talento esuberante viene contenuto il giusto e per questo forse brilla ancora di più (la scena al ristorante quando chiede di Victor è fenomenale!)
Bellissima recensione. Non possedendo il bluray non sapevo di quell’inquadratura durante l’inseguimento, ma andrò a controllarla sulla mia vhs 😛
E no, non se ne sente proprio il bisogno di un quarto capitolo.
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Se fermi il film nel punto giusto lo vedi anche nella vhs (inquadratura dal camion con Murphy aggrappato alle catene nel lato destro dello schermo, edificio sulla sinistra con sopra cameraman, assistente, e regista con giacchetto colorato)!
Grazie mille! :–)
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Eh… ed è proprio in questi casi che si vedono tutti i limiti del supporto analogico. E lo schermo digitale è impietoso: restituisce tutti i difetti. Credo di aver capito qual è il punto, ma si vedono solo enormi pixel informi 😅
Farò pervenire a qualcuno il suggerimento per un prossimo regalo. Natale o compleanno, a scelta😛
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Il vhs in quanto a qualità lascia parecchio a desiderare effettivamente… Però è curioso questo fenomeno per cui si so o persi tutti i titoli di testa e coda tradotti in altre lingue, visto che dvd e Bluray hanno solo quelli originali. E questi li possono mantenere solo le obsolete vhs! :–)
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In seguito Martin Brest ci ha regalato uno dei film più belli nella storia del cinema, Scent of a Woman – Profumo di donna: l’hai visto?
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Visto molti anni fa, sono d’accordo con te, e ora che ci penso meriterebbe proprio una visione più recente magari con relativa recensione sul blog! :–)
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A quella recensione metterei un Mi piace grosso quanto una casa! 🙂 Grazie per la risposta, e buon fine settimana! 🙂
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:–)
Buon fine settimana anche a te!
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