Cast Away: recensione del film

9 luglio 2021Tom Hanks compie 65 anni, ed ecco che vengonofuoridallefottutepareti lo festeggia (insieme a Cassidy de La bara volante) con un’umile recensione di uno dei film più famosi di cui è stato protagonista.

Cast Away è un film del 2000 diretto da Robert Zemeckis con protagonista Tom Hanks. Questo è il classico film che tutti hanno visto ma io ci sono arrivato con venti anni di ritardo. Questo ha fatto sì che ci sia arrivato con moltissime aspettative e qualche pregiudizio, lo ammetto. Beh, sono contento di poter dire che il film è riuscito a sorprendermi e che l’ho apprezzato molto più di quanto pensassi prima di premere Play sul telecomando del lettore Bluray!

Comincio dalla trama, anche se probabilmente la conoscono tutti. Chuck Noland è un solerte impiegato della FedEx (una società di trasporto per spedizioni espresse) di Memphis e viaggia spesso per lavoro in tutto il mondo: per esempio, all’inizio del film lo troviamo a Mosca ad insegnare a quelli della filiale locale come fare il proprio lavoro. Ha una ragazza, Kelly (Helen Hunt), che ama alla follia, ma ha comunque sempre troppe cose da fare e poco tempo per farle. Poi però l’aereo della FedEx con cui Chuck sta sorvolando il Pacifico ha un incidente e precipita, lui è il solo sopravvissuto e si ritrova su un’isoletta deserta dove rimane per un po’ di tempo…

Evito spoiler almeno in questa prima parte della recensione per chi non abbia visto il film. La prima parte della pellicola, quella in cui conosciamo il personaggio di Tom Hanks, è la classica premessa della commedia drammatica in cui il protagonista trascura le cose importanti della vita come la famiglia, l’amore e l’amicizia (si pensi alla poca empatia per le sorti della moglie dell’amico Stan, Nick Searcy), poi affronta un viaggio (interiore o reale, non importa) e ne esce una persona migliore. Quello che mi è piaciuto del film è che, pur seguendo questa struttura, non mancano le sorprese nel finale e il viaggio (ritrovarsi solo in un’isola sperduta) è di quelli che lasciano davvero il segno.

Contrariamente alla stragrande maggioranza della popolazione mondiale, io non adoro particolarmente Tom Hanks. Mi sembra credibile solo nelle commediole romantiche degli anni Ottanta che l’hanno reso famoso e ogni volta che lo vedo in un altro ruolo mi sembra sempre fuori posto (probabilmente l’ultimo film in cui l’ho visto e dove non mi ha convinto per niente è stato Bridge of Spies, Il ponte delle spie, 2015). Qui mi è sembrato che abbia lavorato davvero bene in tutte e tre le parti del film, dove essenzialmente interpreta tre personaggi diversi, tanti sono i cambi che affronta il buon Chuck.

Entriamo inevitabilmente in territorio spoiler (che l’ha fatto pure Zemeckis prima di me: nel trailer fece inserire una delle scene chiave della parte finale del film, sostenendo che gli spettatori non vogliono sorprese al cinema). Se la prima parte del film è esattamente come me l’aspettavo, ho trovato la seconda parte, quella sull’isola, davvero interessante. Chuck è un uomo normale, pur se con conoscenze di vela che poi si rivelano fondamentali, e vederlo sopravvivere in un ambiente così ostile intrattiene per quasi un’ora senza praticamente bisogno di dialoghi. Notevole! E poi la parte finale fortunatamente non finisce come ci si sarebbe aspettare: l’amore tra lui e Kelly non è finito, ovvio, ma lei è andata avanti e i due non tornano insieme come succede in mille altri film del genere. Soprattutto, il Chuck che ha passato quattro anni isolato non è la stessa persona, è più riflessivo, ha capito cosa importa nella vita, non è certo il tipo di persona capace di rovinare la nuova famiglia di Kelly!

Questo non vuol dire che il finale sia deprimente, in fondo c’è Zemeckis alla regia! Però è proprio un bel finale, con Chuck che guarda verso il suo futuro che, immaginiamo, include quella stessa Bettina (interpretata dalla sfortunatissima Lari White, morta davvero giovane) che sappiamo sin dall’inizio del film cominciare le procedure per un divorzio dal marito. E cosa ci sarà nel pacco che Chuck le consegna dopo tanti anni? A questa domanda Zemeckis ha risposto, scherzando, che si trattava di un telefono satellitare a batteria solare completamente impermeabile. Simpatico!

Secondo me il fatto che il finale non sia così banale rafforza il messaggio del film sulla necessità di vivere le nostre vite senza ossessionarsi con il voler fare mille cose nel poco tempo che abbiamo e trascurando gli affetti, cioè quello per cui vale davvero la pena vivere. E, messaggio a parte, le più di due ore di film scorrono benissimo con un ritmo che non è certo sottolineato da dialoghi serrati o musiche avvolgenti (anzi, la musica non si sente proprio per una bella fetta di film). I silenzi di questo film riescono a veicolare molte emozioni, e i pochi dialoghi col famoso Wilson non rompono minimamente l’atmosfera.

Le uniche cose che non mi hanno convinto troppo sono alcune scene sull’isola in cui la luce cambia un po’ troppo tra un taglio e l’altro, delle scene notturne che si notano essere state girate di giorno nonostante il lavoro in post-produzione, e qualche immagine ritoccata con effetti digitali in maniera un po’ troppo vistosa per i miei gusti (ma chi sono io per criticare il direttore della fotografia Don Burgess, fedelissimo collaboratore di Zemeckis?). Insomma, film da vedere di certo e sono contento di averlo recuperato! Ciao!

PS: incredibilmente, pare che la FedEx non abbia pagato niente per stare nel film in maniera così prominente. Dico “incredibilmente” perché Zemeckis è il re del product placement, basta guardare i Back to the Future (Ritorno al futuro)!


Link esterni:


27 risposte a "Cast Away: recensione del film"

  1. Ricordo il silenzio in sala durante quell’ora centrale di film sull’isola, al pari del silenzio sullo schermo. Il film ancora oggi funziona alla grande e con quel suo finale non banale aperto a ogni possibilità fa quasi venire voglia di fare lo stesso percorso di vita di Chuck. Ho detto “quasi” 😛
    Comunque ogni volta che mi viene il ghiribizzo di comprare un cocco (non spessissimo eh…) non riesco a fare a meno di pensare a Tom e ai suoi pattini da ghiaccio😁
    Filmone! Complimenti come sempre per la recensione e auguri Tom!

    Piace a 1 persona

    1. Grazie mille! Questo film mi ha sorpreso abbastanza perché molto di ciò che pensavo su di lui si è rivelato errato… Dimostrazione (ennesima) che farsi guidare dai pregiudizi non porta a nulla!

      Mi è piaciuto anche il tocco Zemeckis di mettere all’inizio piccoli particolari che poi si rivelano fondamentali per la storia che si svilupperà (come le foto di lui in barca a vela nella carrellata iniziale)! :–)

      Piace a 1 persona

  2. Zemeckis sempre elegantissimo, gran prova di Tommaso Matassa, peccato per l’indecisione che fa cambiare direzione al secondo tempo del film, in ogni caso quintali di iconografia, nessuno di noi ha mai più guardato un pallone con gli stessi occhi dopo Wilson. Cheers!

    Piace a 1 persona

    1. Grande Wilson! X–D

      È un film che cambia marcia più volte ma l’ho trovato convinvente nei suoi vari passaggi. Decisamente made in Zemeckis, su questo non ci sono dubbi! :–)

      Auguri Tom!

      "Mi piace"

  3. Una bella recensione e un bel tributo verso un grande artista che tuttora continuo ad apprezzare e rispettare. Cast Away è veramente un film incredibile e fatto bene, con un Tom Hanks incredibile e un’ambientazione che riesce a farti sentire il peso della solitudine. Non è una pellicola così semplice da recensire e devo dire che hai fatto veramente un bel lavoro!

    Piace a 1 persona

  4. Approfitto del compleanno di Tom per confessare pubblicamente il più inconfessabile dei segreti: non ho mai visto questo film!!!
    Il problema è che all’epoca ero violentemente appassionato di cinema e purtroppo la stampa italiana parlava SOLO di Tom Hanks, attore che aveva bellamente ignorato per più di dieci anni, quando cioè era un semplice comico, per osannarlo ora che l’aveva scoperto. Ogni rivista parlava di quanto grande fosse il capolavoro “Cast Away”, anche “Fiori e Giardino”, ignorando tutto il resto, e la cosa mi dava parecchio fastidio. Ero stato spettatore di Tom per tutti gli anni Ottanta, quando nessuno se lo filava di pezza e nessuno sapeva che esisteva in Italia, ma diventai suo odiatore nei Novanta. Poi i suoi film li ho recuperati con il tempo, ma questo proprio non ho alcuna voglia di vederlo, anche se vari pezzi li ho visti comunque: era impossibile accendere la TV, anche su “Fede e Chiesa”, e non trovarsi brani di Castaway!!!!

    Piace a 1 persona

    1. Io miracolosamente ero riuscito a non vedere alcuna scena, solo immagini. Eravamo in due quindi a non aver mai visto Cast Away!

      Mi piace anche constatare come l’odio nasca anche dalla popolarità, un attore che piace a tutti già ti sta più antipatico, anche se magari lo apprezzavi. Anche a me succede spesso di pensare così (io sono un odiatore certificato di Queen e Muse, per dire)! :–D

      Piace a 1 persona

  5. Mi metto anche io tra gli estimatori di Tom Hanks: mi ha sempre dato l’impressione di essere una persona molto buona, e in generale mi è sempre piaciuto molto come attore. Forse l’unica volta in cui proprio non mi ha convinto è stato in The Circle, dove mi è sembrato davvero fuori parte o non del tutto coinvolto nel progetto – ma tutto il film è una mezza ciofeca, secondo me.

    La prima volta che ho visto Cast Away non so perché ma ero convinto che prima o poi sarebbero entrati in scena dei cannibali: probabilmente nella mia testa di undici-dodicenne un’isola deserta esotica faceva necessariamente rima con mangiatori di carne umana (perché luoghi comuni). Ci sono rimasto male quando non è successo, e ammetto di essermi un po’ annoiato; ho imparato ad apprezzarlo solo più avanti, con degli occhi e una testa diversi (e senza crearmi aspettative campate per aria).

    Piace a 1 persona

    1. Certo se ti aspetti dei cannibali affamati e invece hai un’ora di silenzi, tentativi di suicidio e un pallone da volley sporco di sangue… non è la stessa cosa! X–D

      Giustamente da undicenne cercavi qualcosa di diverso! :–)

      "Mi piace"

            1. Non sarebbe un post molto positivo, però, non è un aspetto che apprezzo! Di fatto ne ho parlato anche in alcuni post su Friends, perché ad un certo punto il product placement lì diventa davvero fastidioso…

              "Mi piace"

    1. Grazie mille!

      A me il finale non è risultato pesante, mi è piaciuto vedere come il trauma avesse cambiato radicalmente il personaggio di Tom Hanks, come era inevitabile (difficile immaginare traumi più grandi di quello).

      Mi ha fatto molto ridere pensarti alle prese con i fammiferi! X–D

      "Mi piace"

Lascia un commento