Friends: recensione della decima stagione

Ed eccoci arrivati alla decima ed ultima stagione di Friends. Se avete seguito questa mia avventura sapete che mentre ho molto apprezzato le prime stagioni che ho trovato frizzanti e divertenti, ed ancora godibili a trent’anni dalla prima messa in onda, non posso dirmi fan della seconda metà della serie. Da sit-com a soap opera il passo è stato tremendamente breve, più o meno intorno tra la quinta e la sesta stagione.

La decima stagione non ha invertito la rotta, ma contiene alcuni degli episodi più divertenti della seconda metà della serie e chiude tutto con una positività che non tradisce lo spirito di ciò che cominciò ben dieci anni prima. Questo non vuol dire che non ci siano passi falsi pure qui.

Per esempio, mi ha stupito come la storia tra Rachel e Joey sia stata abbandonata in men che non si dica: evidentemente qualcuno si era reso conto di quanto non avesse senso e sapesse di già visto, o forse ci fu una levata di scudi dei fan, non so. Fatto sta che, già nell’episodio 03. Abbronzatura a spruzzo, i due scoprono di non potersi vedere come amanti e chiudono tutto in quattro e quattr’otto. Dopo tutto il dramma del finale della stagione scorsa, mi è sembrato davvero ridicolo.

Come se non bastasse, gli sceneggiatori hanno pensato bene di uccidere, metaforicamente e umoristicamente, un altro personaggio: Phoebe. La scopriamo infatti tradizionalista e col sogno di sposarsi in abito bianco (07. Matrimonio di beneficenza) insieme a Mike (Paul Rudd), cosa che aveva creato un certo dramma sul finire della nona stagione. Certo, sapevamo che non era immune al fascino dell’abito da sposa (dall’episodio 20. I vestiti da sposa della quarta stagione), ma Phoebe mi sembrava essere un personaggio più eccentrico degli altri, più fuori dagli schemi. Mi sbagliavo. O meglio, lo era, ma secondo gli sceneggiatori di Friends avvicinarsi ai trent’anni negli anni Novanta rendeva tutti particolarmente vecchi dentro. 

Altro dramma che si consuma in questa decima stagione è la voglia di maternità e paternità di Monica e Chandler che viene soddisfatta con un’adozione, essendo i due incapaci di procreare (buffo che Courtney Cox fosse incinta del marito David Arquette proprio mentre giravano questi episodi – la si nota un po’ ingrassata già da 06. Catering per funerali, se non prima). 

Come detto, però, questa decima stagione ci regala alcuni tra gli episodi più divertenti dell’intera seconda metà della serie. Su 11. La danza del poliziotto (con Danny DeVito!), 13. Lezioni di francese e 14. Principessa Consuela, mi sono sganasciato dalle risate come non mi succedeva da tempo guardando Friends.

Ma più in generale, e pur non trovandolo molto godibili, ho apprezzato come i serissimi episodi finali marchino la fine delle amicizie con tutti che entrano nell’età adulta con la creazione delle proprie famiglie. È una cosa che effettivamente rivedo abbastanza anche nel mio mondo, pur se spostata in avanti di una decina di anni, e capisco che fosse il modo migliore di chiudere la serie. 

Friends è una finestra di dieci anni sulle vite di sei ventenni benestanti e senza alcun problema serio che se la spassano a New York finché non mettono la testa a posto e decidono di avere dei figli e andare a vivere in periferia. Lo fa pure Phoebe, la hippie vegetariana fuori di testa! E naturalmente si nota come le idee dei creatori della serie fossero fin troppo conformiste, con l’ideale della bella famiglia statunitense che vive la sua produttiva vita ben inserita nella società senza mai creare un singolo problema, senza mai avere un pensiero fuori dall’ordinario. Ma se volete guardare qualcosa di intellettualmente stimolante, probabilmente dovete cercare da qualche altra parte, non in una “semplice” sit-com per un pubblico generalista. 

Alla fine, l’unico a non seguire la strada più classica è Joey, ma non so quanto la cosa fosse voluta per dargli la possibilità di continuare con le sue storie più leggere nel fallimentare spin-off intitolato Joey che durò solamente due stagioni. Ciao!


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14 risposte a "Friends: recensione della decima stagione"

  1. Più o meno quello che ho pensato anche io alla fine della seconda stagione e inizio della terza. Un po’ il problema di tante serie TV quando hanno successo e gli autori non brillano di capacità creativa per reggerne il confronto. Se non sai stagli dietro chiudi e non rovinarla punto. 😒

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    1. A Friends è andata comunque bene perché tutti la ricordano in maniera positiva… Però guardarla in maniera sistematica rivela una notevole ripetitività degli schemi narrativi e delle idee per le storie, almeno da un certo punto in avanti.

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  2. Tutto verissimo: una stagione finale ancora più conformista e “conservatrice” di quanto l’intera serie sia stata nelle nove stagioni precedenti. Ma erano i primi anni Duemila, secondo me in America c’era voglia di rassicurazione e la serie ha dato al pubblico proprio quello che voleva/aveva bisogno: un tradizionalissimo lieto fine WASP. Il che, ovviamente, non significa sia brutto, anzi: mi commuovo sempre a vedere la scena finale nell’appartamento vuoto di Monica, quando appoggiano le chiavi sul tavolo a significare che un capitolo della loro vita si è chiuso.

    Non so di una levata di scudi dei fan per Joey e Rachel, ma sicuramente ci sarebbe stata per lei e Ross: se alla fine, dopo dieci anni di tira e molla, non fossero rimasti insieme ci sarebbero stati i fan sotto casa degli sceneggiatori con i forconi e le torce!

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    1. Hai ragionissima sul contesto storico che negli USA chiedeva a gran voce normalità e rassicurazioni. Dopo 10 anni è comunque commovente salutare i nostri Friends, pur notando tutti i difetti di sceneggiature spesso ripetitive a partire da un certo punto!

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