The X-Files – S03E22, Il mistero del lago

Quagmire (Il mistero del lago, il titolo italiano) è un divertente episodio autoconclusivo che si prende la libertà di far dialogare Mulder e Scully in un modo insolitamente profondo, tra una battuta e l’altra. Funziona la storia, funziona l’umorismo, funzionano i dialoghi, direi che siamo di fronte all’ennesima ottima puntata di una terza stagione che praticamente non ha mai deluso!

Mi potrete dire che la storia è un po’ banale, col lago Heuvelmans che ospiterebbe una specie di mostro di Lochness che divora esseri umani che si avvicinano troppo alla riva. Di fatto, il nome viene da Bernard Heuvelmans, un criptozoologo olandese che scrisse un libro sui serpenti marini (ma tutti i nomi dell’episodio rimandano ad altro, in realtà). Comunque sia, è vero, niente di nuovo, ma è l’ennesima leggenda rivisitata in salsa X-Files e ancora una volta c’è la giusta atmosfera per farlo: seria, certo, ma fino ad un certo punto!

Riesce a far sorridere Scully che fa un tentativo decisamente fallimentare come dog-sitter (rivediamo il cagnolino che qui viene chiamato Queequeg, nome preso da Moby Dick, che era apparso in Previsioni); fa ridere lo sceriffo (Chris Ellis) che cambia idea sul proibire l’accesso al lago nel giro di pochi secondi per aver toccato con mano la forza del mostro; fa ridere il misogeno dottor Faraday (Timothy Webber) che mi ha ricordato un po’ l’ambientalista di Morte nell’oscurità ma in salsa comica.

Di tutt’altro tono è invece il dialogo di Mulder e Scully sulla roccia in mezzo al lago (!). Il parallelo tra l’ossessione del capitano Ahab per Moby Dick e quella di Mulder per indagare l’ignoto è calzante, e non è cosa di tutti i giorni vedere i nostri due protagonisti che si confrontano così apertamente ed onestamente tra di loro. Certo, Mulder tenta di sdrammatizzare tirando in ballo una gamba di legno e le teorie di Eric Berne (si veda il libro Games People Play), ma rimane un dialogo decisamente profondo. Poi quando si cita Moby Dick io non posso che apprezzare, penso subito a Star Trek II (1982)!

Molto ben fatti anche i vari cadaveri, anzi, pezzi di cadaveri ritrovati in giro dai due agenti federali, e mi ha fatto sorridere rivedere Tyler Labine e Nicole Parker ancora nei panni di due giovani utilizzatori di sostanze ricreative (chiamiamoli così) così come in Scarafaggi. E qui hanno anche un furgoncino con un sacco di adesivi musicali di quelli giusti, dai Primus ai Misfits!

Per concludere, la risoluzione dell’episodio mi è sembrata geniale, con la delusione sul volto di Mulder che scopre sì la verità, ma non quella che avrebbe voluto. Ma l’ha scoperta la verità? L’ultimissima scena ci lascia il dubbio, un dubbio che è la vera essenza di The X-Files, il vero motivo che rende grande la serie: l’alone di mistero che pervade tutte le sue storie e spinge lo spettatore a volerne di più (cosa che con me funziona ogni singola volta). Ciao! 


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16 risposte a "The X-Files – S03E22, Il mistero del lago"

  1. This is such a fun and quirky little gem of an X-Files episode. The dynamic between Mulder and Scully is especially good here. I really like the mystery at the heart of the story and the situations it throws Mulder and Scully into.

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    1. Absolutely! By the end of Season 3 it was clear that the show relied a lot on the Mulder Scully dynamics, and they work perfectly here! The mystery is also cool, so… what’s not to like? Thank you for your comment! :–)

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  2. Carina carina carina questa puntata. Scully come dog-sitter fa abbastanza pena, e la chiacchierata notturna sulla roccia in mezzo al lago (!) è sì profonda, ma è di quelle che poi alla luce del giorno si tendono a dimenticare…
    La parte umoristica è divertente senza eccessi, e va bene pure che il mistero non si risolva fino in fondo.
    Ma Queequeg?!?

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      1. Ottimo episodio, umoristico quanto basta, dove il mostro alla fine (una fine comunque capace di beffare un po’ tutti, alligatore compreso) diventa poco più di un abile pretesto per permettere a Mulder e Scully di “sbottonarsi” tra loro in una situazione critica 😉
        P.S Il grande e purtroppo quasi dimenticato character britannico Jeff Hawke (creato dallo scozzese Sydney Jordan e ispiratore, fra gli altri, del nostro Martin Mystère) ha una soluzione diversa da quella che abbiamo visto, e che a Mulder sarebbe sicuramente andata a genio: faccio riferimento all’avventura “Un giorno ti troverò (Someday I’ll Find You)”, pubblicata a strisce (numerazione progressiva H5255 – H5330) nel 1971 sul quotidiano Daily Express e poi anche in Italia nella collana di volumi dedicata al personaggio (a cura della Milano Libri, fuori catalogo da una vita ormai), dove il Mostro di Lochness si rivela essere una creatura proveniente da un pianeta acquatico, naufragata parecchi secoli prima con la nave-serraglio che la trasportava… ed essendo fondamentale per l’ecosistema del suo pianeta natale, i legittimi proprietari sono tornati a riprendersela pur non dimenticandosi di lasciarci un regalino nel lago, prima di ripartire. Quale tipo di regalo non è difficile da immaginare e, ancora, Mulder sarebbe andato in solluchero per questo 😉

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        1. Trovano un UFO? Anche io andrei in solluchero se lo trovassi! :–D

          Che riferimento oscuro (nel senso di poco conosciuto), tra tutte le storie che hanno usato il mostro di Loch Ness come spunto non mi era certo venuto in mente questo! Grazie!

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      2. Ecco, diciamo che il regalino lasciato dagli alieni è una cortesia nei nostri confronti: Jeff Hawke, esattamente come Fox Mulder, sperava che la creatura esistesse davvero… ed è per questo motivo che la nave-serraglio libera nel lago una giovane femmina della stessa specie, destinata a diventare enorme come il predecessore per poter continuare ad alimentare il mito 😉

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    1. Il lago di Loch Ness appare diciamo nel 99% delle serie animate e non che trattino di misteri! Non ho visto il film d’animazione di Scooby Doo, ma se è come il resto delle storie del cagnolone pauroso posso immaginarmelo…

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