
Emma è un film del 1996 scritto e diretto da Douglas McGrath e basato sull’omonimo romanzo di Jane Austen. La scrittrice inglese del XVIII secolo è una figura interessante: usata come simbolo dalle femministe sin dall’inizio del XX secolo, dedicò la vita alla scrittura decidendo di non sposarsi mai. Eppure i suoi romanzi sono pieni di donne nobili e meno nobili che si sposano in finali lieti dove trionfa l’amore in una società dove pare impensabile per una donna restare sola. Emma non fa eccezione.
La trama è la seguente. Harriet Smith (Toni Collette) è un’ingenua ragazza dalle origini non particolarmente nobili ma che si trova nell’alta società di Highbury, Inghilterra. Viene manipolata crudelmente da Emma Woodhouse (Gwyneth Paltrow) che grazie al suo carisma le fa vivere una delusione d’amore dietro l’altra finché la povera Harriet non decide di ignorarla per convolare a nozze con l’amato Robert Martin (Edward Woodall). Ma Harriet non è l’unica vittima di Emma, che si diverte ad umiliare anche la povera Ms Bates (Sophie Thompson, sorella di Emma Thompson) e a trattar male apertamente o segretamente le varie altre ragazze e donne del suo circolo come la falsa modesta Mrs Elton (Juliet Stevenson) e Jane Fairfax (Polly Walker). Le uniche persone che rispetta sono la sua ex-istitutrice Mrs Weston (l’italiana Greta Scacchi) e l’affascinante Knightley (Jeremy Northam), che finirà per diventare il suo principe azzurro.
Ok, c’ho scherzato un po’ su, ma effettivamente ho trovato la protagonista di questa storia davvero insopportabile. Spero che nel libro (che non ho letto) sia un personaggio più piacevole perché la Emma che emerge dalla visione di questo film del 1996 è una ragazzina viziata insopportabile che solo nel finale pare crescere un po’, almeno a giudicare dalla decisione di Knightley di sposarla.
Più in generale, il film di McGrath non mi è parso dei più ispirati: si passa da un ballo ad una festa, da un picnic ad una cena con mille discorsi di questi nobili annoiati e noiosi sempre presi da mille giochi delle coppie che sinceramente mi hanno appassionato ben poco.
Fortunatamente il film non si prende molto sul serio: c’è tanto umorismo che il regista usa sia con battutine folgoranti, sia rivelando i pensieri dei personaggi per contrastarlo con quanto hanno appena detto rivelando le loro falsità, sia con simpatici match cut (modi di unire due scene per lo più volti a strappare un sorriso), sia addirittura rompendo la quarta parete con un personaggio che parla direttamente a noi spettatori guardando in telecamera. Certo, mi dà l’idea che se il romanzo originale fosse così frivolo forse non sarebbe considerato quella pietra miliare della letteratura inglese che pare essere, però almeno il ritmo del film è abbastanza spedito. Anche i costumi sono quanto di meno storicamente accurato si possa immaginare, forse un’altra scelta fatta per alleggerire l’atmosfera e la narrazione.
È bella la colonna sonora, sono belle le location, è divertente vedere Ewan McGregor con una parrucca ridicola, ma consiglierei la visione solo agli appassionati dei romanzi di Jane Austen. Ciao!
PS: qualche tempo fa avevo recensito la versione del 2020 qui sul blog.
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su Storia dei film
- Recensione del film su Cinematographe
- Recensione del film su Silenzio in sala
Confermo, una protagonista e un film davvero insopportabili… probabilmente è da qui che deriva la mia antipatia per la Paltrow. Anche io non ho letto il libro, ma ho letto Orgoglio e Pregiudizio e l’atmosfera è del tutto identica, per cui mi verrebbe da dire che la freddezza e il cinismo siano delle costanti per Jane Austen – che, lo ammetto, non mi ha fatto innamorare come scrittrice.
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È che la scelta di avere una protagonista a tutti gli effetti antipatica è difficile da accettare per me lettore/spettatore.
Jane Austen non attira molto nemmeno me, lo ammetto…
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Beh sì, la migliore trasposizione è forse l’ultima..
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Più moderna di sicuro, non so se migliore ai miei occhi…
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