
Herrenvolk, ovvero Razza suprema (di hitleriana memoria), è il primo episodio della quarta stagione di The X-Files e fa avanzare la mythology in maniera davvero notevole (il titolo italiano è Il guaritore II, come da tradizione per gli episodi doppi che hanno sempre un titolo unico). Si ricomincia dove era finita la terza stagione, con l’assassino alieno (Brian Thompson) che vuole uccidere Jeremiah Smith (Roy Thinnes), e Mulder e Scully che provano a proteggerlo. Inizialmente ci riescono pure, ma poi il killer il suo lavoro lo porta a termine. Però non riesce a farlo prima che Mulder scopra una fattoria mandata avanti da dei cloni di sua sorella Samantha dove del ginseng viene coltivato per attrarre delle misteriose api assassine, e prima che Smith gli riveli che il piano del Consorzio non è una colonizzazione, bensì un’egemonia (cosa significhi per adesso non si sa).
Nel frattempo Mulder, che sembra unicamente preoccupato per la madre in fin di vita, abbandona Scully in maniera davvero irresponsabile insieme al killer alieno (anche se bisogna ammettere che lo credeva morto: invece quello è un vero e proprio Terminator, non si ferma mai!). Lei fortunatamente sopravvive e scopre pure che i cinque identici Jeremiah Smith, tutti lavoratori della Social Security, avevano raccolto dati su tutti i cittadini statunitensi vaccinati contro il vaiolo, e il vaccino stesso sembra essere usato per catalogare in maniera unica ogni persona (e qui l’aiuto dell’agente Pendrell, Brendan Beiser, è cruciale). Parlarne a Skinner e ad altri suoi superiori dell’FBI, però, non sembra portare da nessuna parte visto che Scully viene tacciata di delirare come il suo compagno Spooky Mulder…
Che episodio! E non ho nemmeno menzionato che Herrenvolk segna anche la fine di Mr. X (Stephen Williams) che viene scoperto dal Consorzio e fatto uccidere dal solito assassino interpretato da Morris Panych al soldo del membro sovrappeso (Don S. Williams) compagno di Cancer Man (William B. Davis). Sarebbe più semplice se queste persone avessero dei nomi!
Mulder è stremato alla fine di questa avventura: trova e perde dei cloni di sua sorella, cloni incapaci di parlare, ma che sembrano Samantha, almeno fisicamente. Vede cose inspiegabili ma Smith non gli rivela praticamente niente. Quasi perde la madre, che vive grazie a Cancer Man che la fa guarire dal killer mutaforma, anche lui capace di imporre le mani e curare ogni ferita. E ho l’impressione che Cancer Man menta anche al killer sui reali motivi del far restare in vita la signora Mulder, cosa perfettamente in linea col personaggio che ultimamente stiamo vedendo sempre di più (sostiene di volerla viva affinché Mulder non diventi una persona senza niente da perdere, ma secondo me c’è stato del tenero tra Cancer Man e la madre di Fox). Mulder perde anche il suo informatore, anche se proprio grazie a lui ne trova un altro, anzi, un’altra: Marita Covarrubias, interpretata dalla splendida Laurie Holden. Bellissimo come lei gli dica una cosa esattamente contraria a ciò che aveva detto il killer ad inizio episodio: “Not everything dies” (Non tutto muore), mentre lui aveva detto l’opposto “Everything dies” (Tutto muore)!
La cospirazione principale della serie si espande quindi con la coppia Talitha Cumi – Herrenvolk che se da una parte conferma alcune delle scoperte fatte in precedenza (come la catalogazione medica dei cittadini statunitensi di cui si era visto un archivio in Autopsia di un alieno II, o l’esistenza di cloni già visti in L’invasione dei cloni), aggiunge anche elementi nuovi come le api assassine, i programmi di vaccinazione usati per marcare in maniera unica ogni persona negli Stati Uniti (e oltre?), e le doti guaritrici degli alieni mutaforma.
Ma perché il killer non muore con una stilettatata alla base del collo (vedasi L’invasione dei cloni)? Vediamo il suo sangue verde acido, però è capace di rigenerarsi. Forse Mulder non era stato preciso col suo colpo? In ogni caso, per adesso la mythology continua a non deludere, è davvero intrigante. Ciao!
Episodio precedente: Il guaritore
Episodio successivo: La casa dei mostri
sta diventando sempre più complicato seguire le recensioni degli episodi xD
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Quelli della mythology di sicuro! :–D
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Concordo, un ottimo episodio che mette in campo notevoli progressi nella mythology aliena/cospirazionista, e lo fa muovendosi su di un intelligente doppio registro: nuovi elementi aggiunti da un lato, inconfutabili collegamenti con elementi già visti in precedenza dall’altro… A proposito di Mr. X devo dire che, ai tempi, la sua dipartita mi aveva lasciato un po’ di amaro in bocca: tosto com’era mi sarei aspettato di vederlo durare di più ma poi, proseguendo con la serie, capii quanto la sua uscita di scena fosse indispensabile per far subentrare la collega Marita Covarrubias 😉
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Grande Laurie Holden, che ricordavo in The Walking Dead ma non in The X-Files! :–)
Mi sono reso conto di non aver fatto il punto della mythology, al prossimo episodio della trama orizzontale vedrò di fissare cosa si è capito fino ad allora… :–)
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Very odd feeling to talk about smallpox vaccines that are used with nefarious purposes, in our time of Covid and anti-vaxxers. This episode felt very differently in the 1990s.
Conn-X-ions: the alien-looking hybrids in the train cars of Anasazi/The Blessing Way/Paper Clip also had smallpox vaccination scars, in order to identify them after the hybridization procedure. The FBI people Scully presents to were seen previously (Pilot, Anasazi…).
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True! In the 90s there weren’t hordes of anti vax people during a pandemic…
Cool conn-X-ions, thanks!!! Nice bits of continuity there!
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