Ghosts on the Loose: recensione del film

Ghosts on the Loose (Spettri all’arrembaggio) è un film del 1943 diretto da William Beaudine a cui mi sono avvicinato attratto dal fatto che nel cast ho notato i nomi di Ava Gardner e Bela Lugosi. Che errore!

Il film non è altro che una specie di episodio (il quattordicesimo, per essere precisi) di una serie di lungometraggi con protagonisti i cosiddetti East Side Kids. Chi erano? Un gruppo variabile di attori che in uno spettacolo di Broadway del 1935 (Dead End) avevano interpretato una gang di giovani teppistelli. Per la precisione, il gruppo originario chiamato Dead End Kids fece sei film prodotti da Samuel Goldwyn. Poi la Universal fece la sua serie simile con i cosiddetti Little Tough Guys, e con componenti di questi due gruppi (più altri attori comici) si formarono gli East Side Kids sotto la guida del produttore Sam Katzman della Monogram, che faceva tanti film a bassissimo budget (al contrario di Studios più blasonati in quella che era la Golden Age di Hollywood). 

Ghosts on the Loose fu una produzione speciale, con Ava Gardner presa in prestito dalla MGM per interpretare il personaggio principale della storia, Betty, che si sposa con Jack (Rick Vallin) in una cerimonia interamente organizzata, appunto, dagli East Side Kids.

La trama del film è in realtà inaspettatamente complicata anche se tutto è poco più di una scusa per vedere la gang all’opera tra dialoghi surreali e comicità slapstick. Il principale componente della banda è Muggs, interpretato da Leo Goecey, che pur morendo a soli 51 anni per problemi legati all’alcolismo riuscì a sposarsi ben cinque volte. Un altro degli East Side Kids, Robert G. Jordan, morì a 42 anni di cirrosi… Ma sto divagando. 

Riguardo al film, vale la pena segnalare Bela Lugosi nei panni di una spia nazista, argomento sicuramente caldo in un anno in cui le sorti della Seconda Guerra Mondiale erano ancora incerte. Ecco, gli spettri del titolo altro non sono che spie tedesche, e la casa infestata dove si svolge la maggior parte del film sembra uscita da un episodio di Scooby Doo, dove al principio sembra sempre essere in azione qualcosa di soprannaturale per cui alla fine c’è sempre una spiegazione molto terra terra. 

Se non si fosse ancora capito, non sono un grande fan di Scooby Doo, né di questo film. E Bela Lugosi e Ava Gardner si vedranno si e no cinque minuti (su sessantacinque)! Ciao!

PS: dato lo scarso interesse generato in me dalla visione del film, mi sono concentrato su particolari privi di interesse come il nome della strada dove si trova la casa, Elm Street (ma non credo che Wes Craven abbia preso da qui il nome), o le varie brevi scene casuali con Bela Lugosi che sembrano essere uscite da un film di Ed Wood… 



4 risposte a "Ghosts on the Loose: recensione del film"

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