Star Trek: Enterprise – S01E03, Vincere la paura

Fight or Flight (Vincere o fuggire, ma tradotto come Vincere la paura) è il primo episodio dopo il debutto ed è abbastanza corale da far lavorare tutti i principali membri del cast, ma si concentra soprattutto sull’ufficiale per le comunicazioni Hoshi Sato e sulle sue insicurezze. In un parallelo non troppo velato, l’episodio comincia con una lumacona in sick bay, l’unico essere vivente incontrato dall’Enterprise fino ad ora, che non pare essersi adattata bene alla vita sulla nave stellare, proprio come Hoshi. Ma poi ecco la sua occasione: l’Enterprise incontra una nave alla deriva, e una volta a bordo (vinte le resistenze di T’Pol), Archer, Sato e Reed trovano uno spettacolo tremendo di quindici cadaveri umanoidi saccheggiati per raccogliere una sostanza non dissimile da quella prodotta dal sistema linfoide umano. Chiunque sia il responsabile del massacro, sta per tornare…

Archer qui sintetizza nel giro di poche ore tutte le differenze tra i terrestri e i vulcaniani. Non è la logica a guidare l’Enterprise, ma la curiosità, la voglia di esplorare e conoscere nuovi mondi e nuove civilizzazioni. Questo, naturalmente, spesso porta a vari problemi, come in questo caso…

Col senno di poi, le azioni di Archer mettono in pericolo l’intera nave senza un reale motivo, Però solo così riesce ad avere un primo contatto con gli Axanar, una razza androgena i cui membri vivono per 400 anni. E solo così riesce a farsi anche un nemico, naturalmente, ma di quello non vediamo nemmeno la faccia, solo la minacciosissima astronave, e ne capiamo il comportamento, non dissimile dai Vidiian di Star Trek: Voyager.

Ci sono molte cose che funzionano in questo episodio. Si capisce il ruolo di Reed, ufficiale tattico, mentre prova a risolvere i problemi agli armamenti della nave. Si continua a fare conoscenza con il dottor Phlox, sempre positivo ed ottimista. E anche Trip si fa notare con la sua voglia di stare in prima linea, tanto che ci si domanda che ci faccia nel ruolo di capo ingegnere!

Funzionano bene anche tutte le scene del primo abbordaggio della nave alla deriva, con delle ingombrante tute spaziali e con una regia di Allan Kroeker (un veterano di Deep Space Nine e Voyager) che usa un sacco la camera a mano e degli angoli non standard per comunicare il senso del terrore legato allo scenario assolutamente terribile della nave Axanar alla deriva.

A convincere meno è la risoluzione dell’episodio: dopo aver mostrato una nave sconosciuta praticamente inattaccabile, la si riesce a distruggere con due colpi quando inizialmente sembrava impossible scalfirla. Certo, c’è una nave Axanar ad aiutare, ma non è che sembrassero così temibili viste le condizioni della prima nave incontrata dall’Enterprise

E poi va bene che c’era bisogno che Hoshi trovasse una certa fiducia in sé stessa risolvendo la situazione imparando un linguaggio alieno in qualche ora, ma il dialogo stesso con il capitano Axanar (Jeff Rickets) sembra un po’ ridicolo date le circostanze. Voglio dire, come fa il capitano a non capire la situazione e a pensare che l’Enterprise sia la responsabile dell’attacco alla prima nave proprio mentre una nave sconosciuta sta facendo la stessa cosa ai danni dell’Enterprise stessa?

Detto questo, l’episodio è ben confezionato, con il finale che riprende la scena iniziale e Hoshi che parla alla lumacona (Sluggo, lo chiama) dicendole le stesse cose che valgono per lei, convintasi dell’utilità dello stare a bordo dopo aver salvato tutti con le sue eroiche azioni. E il lavoro di presentare piano piano tutti gli ufficiali lo svolge egregiamente, dandoci una nuova specie aliena (rivedremo gli Axanar?) e dando una scossa a questo primo viaggio che fino ad ora non aveva dato grandi frutti, apparentemente. E le interazioni tra Archer e T’Pol fanno scintille, letteralmente! Ciao!

PS: Mayweather è l’unico del cast principale che si vede poco, e infatti ecco in una scena eliminata (W il Bluray!) un walk and talk tra lui e Archer il cui obiettivo era chiaramente mostrare anche un po’ del personaggio interpretato da Anthony Montgomery.  


Episodio precedente: Prima missione

Episodio successivo: Strani, nuovi mondi

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11 risposte a "Star Trek: Enterprise – S01E03, Vincere la paura"

  1. Povera Hoshi, a memoria credo che questo sia l’unico episodio in cui il personaggio si distingue dalla tappezzeria dell’Enterprise 😀
    Mi piaceva questo prendersi del tempo per presentare i personaggi, con le loro paure e le loro vittorie personali, avevo l’illusione che a bordo ci fosse un equipaggio: tutte impressioni fallaci, questa Enterprise è fatta solo da cartonati alle spalle degli unici tre protagonisti 😛

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      1. E’ il format di Star Trek, ma il problema è che TOS riceve mille critiche e si spacciano le serie nuove come molto più moderne, più accurate, più rispettose delle minoranze e delle pari opportunità e via dicendo, eppure il format è ancora quello degli anni Sessanta: com’è che criticano a Kirk di fare ciò che fanno tutti i comandanti più recenti e finto-moderni? 😛

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        1. Mi ha colpito come effettivamente ci sia una corrispondenza quasi 1 a 1 con TOS. Archer Kirk, Trip Bones (come modi di fare e pure con un nickname), T’Pol Spock, Sato & Mayweather Uhura & Sulu… Vedrò se faranno pure le stesse cose!

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      2. E però vedo che qualche difettuccio già cominci a notarlo pure tu (scherzo, ma non troppo) 😜
        Come ti dicevo, le buone intenzioni e le idee azzeccate non mancano, vedi appunto il mostrare una Flotta Stellare precedente alla Federazione dei Pianeti Uniti, con relativi equipaggi e problematiche inerenti sia loro stessi che i primi contatti alieni (anche se un attore storico della TOS come il mitico George “Sulu” Takei sosteneva, comunque rispettando il lavoro dei colleghi, che un’idea così “passatista” non avrebbe fatto breccia nel cuore di Roddenberry)… il problema è (e rimarrà) riuscire a portare a casa un risultato altrettanto coraggioso di quanto lo siano le premesse.
        P.S. Hoshi Sato avrà un altro momento di gloria nella seconda stagione, in un inquietante e riuscito episodio riguardante un incidente di teletrasporto, nel XXII ancora piuttosto “primitivo” e pericoloso 😉

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        1. Ah beh, ma se dovessimo ancora aderire alle idee di Roddenberry rifaremmo TOS e le prime due stagioni di TNG all’infinito, direi che è un bene che ci siamo staccati da lì! Con tutto il bene che voglio a Takei, eh!

          Io sono solo all’inizio del viaggio, e per adesso lo trovo convincente, però capisco dai “sottili” messaggi che stanno arrivando che si andrà a peggiorare… :–(

          Vediamo come la prenderò io!

          Comunque Sato mi sta simpatica, ma è un personaggio che temo sia già finito: non era convinta della missione, ora ne è convinta… e d’ora innanzi sarà semplicemente la competente addetta alle comunicazioni?

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