Don’t Look Up è un film del 2021 diretto da Adam McKay con uno stile che si potrebbe definire a metà tra commedia e satira. In realtà potremmo definirlo anche del tutto come satirico, visto che gli intenti politici sono chiarissimi, e il metaforone (come direbbe Cassidy de La bara volante) è spiegato almeno un migliaio di volte durante il film…
La trama, in due parole. è la seguente: la Terra sta per essere colpita da un meteorite gigante che disintegrerà ogni forma di vita esistente. Due scienziati (Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence) avvertono media e politici della cosa, ma non riescono a smuovere niente scontrandosi con stupidità, miopia e ingordigia.
Il parallelo con il cambio climatico è chiarissimo, così come sono evidenti le parodie dei vari personaggi politici che pensano solo al proprio tornaconto (la presidentessa degli Stati Uniti interpretata da Meryl Streep), di quei politici che sono semplicemente stupidi (il figlio della presidentessa e capo gabinetto Jonah Hill), dei ricconi filosofi da quattro soldi e attaccatissimi al denaro (un Mark Rylance a metà tra Steve Jobs e Elon Musk), o delle masse instupidite che invece di alzare semplicemente gli occhi al cielo per capire cosa stia succedendo preferiscono seguire i loro leader carismatici anche se ciò che dicono non ha il minimo senso.
Come detto, tutto è chiarissimo, trasparente, e in più il film si ripete in maniera estenuante per due ore e venti di durata. DiCaprio e la Lawrence insistono sul guardare i dati e l’evidenza scientifica, gli altri sono presi dai loro piccoli scandali e dalle brame di potere, si scatenano dibattiti a base di meme internettiani, si formano fazioni che seguono l’una o l’altra tesi… dove voglia andare a parare il film lo si capisce al decimo minuto, ma ne servono altri 130 per arrivare in fondo. Decisamente troppo.
Non fraintendetemi: io sono contento che un film così esista! Forse aiuterà qualcuno ad aprire gli occhi sulla situazione che stiamo vivendo, chissà. Ma sinceramente non credo che, per farla breve, i repubblicani lo guarderanno, e immagino che i democratici che lo faranno saranno già d’accordo col messaggio del film. Un po’ come quando Sabina Guzzanti uscì con Viva Zapatero! nel 2005: lo guardarono solo quelli di sinistra che già erano d’accordo con lei, e il messaggio che voleva mandare non arrivò a nessuno che non lo conoscesse già.
Insomma, dubito che questo esercizio politico di McKay sia realmente servito a qualcosa, ed inoltre non l’ho trovato particolarmente elegante. Come detto, è certamente troppo lungo e ripetitivo. Per essere una commedia, ho riso quattro o cinque volte in due ore e venti, decisamente poco. Poi temo sia controproducente presentare la storia come “Guardate noi come siamo intelligenti mentre voi siete degli stupidi bifolchi che non capite una cosa nemmeno se ve la sbattiamo in faccia mille volte“…
Mi ha fatto anche un po’ tenerezza come il personaggio di DiCaprio ripeta cento volte che bisogna basarsi sulla scienza che sia peer-reviewed. Io sono più di dieci anni che per lavoro pubblico articoli scientifici su riviste internazionali col peer-review, e sinceramente è un metodo talmente fallace che presentarlo come la panacea di tutti i mali mi fa un po’ sorridere…
Che altro dire? Temo che sia un film che invecchierà parecchio male, anzi a un anno dall’uscita secondo me sembra già molto datato (anche se sicuramente è colpa mia se non sapevo chi fosse Ariana Grande, e tuttora ne ho un’idea alquanto vaga). Avrebbe aiutato forse accorciare il tutto e provare a presentare una situazione un po’ meno di parte, visto che non mi sembra che i politici statunitensi del Partito Democratico si stiano facendo in quattro per salvare il pianeta dalle conseguenze disastrose del cambio climatico accelarato dalle attività umane.
E poi sì, il film è sicuramente Stati Uniti-centrico, ma di questo non gli se ne può fare una colpa. McKay e compagnia volevano parlare a quellli del loro paese, mica agli italiani o ai russi! Tornando all’esempio della Guzzanti, sarebbe come accusarla di aver fatto un film troppo centrato sull’Italia… che razza di critica sarebbe?
Per concludere: ne consiglierei la visione? Sì, dato il messaggio condivisibile, ma non aspettatevi niente di brillante o di particolarmente divertente. Il film è lungo e ripetitivo, con vari personaggi di cui si sarebbe potuto fare ampiamente a meno (quello di Chalamet su tutti), ed esaurisce le cose da dire nei primi venti minuti. Ciao!
PS: secondo me è sbagliatissima la scena in cui i seguaci della presidentessa alzano gli occhi al cielo, vedono il meteorite che si sta avvicinando, e allora capiscono che si erano sbagliati. Sarebbe stato molto più appropriato vederli continuare ad essere convinti del fatto che il meteorite fosse una menzogna!
Link esterni:
- Trailer del film su Youtube
- La pagina del film su Internet Movie DataBase
- Recensione del film su Sentieri selvaggi
- Recensione del film su Silenzio in sala
- Recensione del film su Cinematik
- Recensione del film su I cinenauti
- Recensione del film su Movieblog
- Recensione del film su Matavitatau
Condivido in stra-pienissimo su tutta la linea!
Mi aspettavo un po’ di satira e qualche frecciatina, invece sembra un manuale per bambini: ma quanto poco stimano i propri spettatori per ripetere così a gran voce il “messaggio” del film? Quanto poco intelligenti considerano il pubblico a cui si stanno rivolgendo? Temo che il tono usato sia così sbagliato da fallire su tutti i fronti: sebbene teoricamente io stessi dalla loro parte, a metà film ero così infastidito che volevo farmi togliere i tre vaccini fatti e andarmi a iscrivere a un sito cospirazionista 😀
Purtroppo temo tu abbia ragione quando dici che è un film controproducente, perché è fatto da gente “illuminata” che racconta ad altri “illuminati” quanto siano stupidi quelli che la pensano in modo diverso da loro: è odioso fino all’insopportabile, e fornisce un pessimo servizio alle tesi di partenza che invece considero giusta. E’ come se vedessi una campagna pubblicitaria giusta però curata da schifo. “Fate controlli medici con regolarità, idioti!”: il messaggio è giusto, è il modo di dirlo che è pessimo.
Vogliamo poi parlare del “colpo di scena finale” più ovvio, scontato, telefonato e fiacco della storia del cinema? Mi sono così vergognato di Meryl Streep…
Sono più che sicuro che questo pessimo film avrà creato un mare di no-vax, tanto è odioso, e molti spettatori si saranno iscritti al Club della Terra PIatta, tanto ne esce orribile la concezione scientifica 😛
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Ahahahah! Addirittura farsi togliere i vaccini! X–D
Purtroppo la sensazione è questa. O il target erano degli adolescenti (poco svegli), o altrimenti non si spiega veramente il tono di questo film. L’altra spiegazione è davvero che gli autori pensino che lo statunitense medio abbia il QI di una pietra, naturalmente.
All’inizio mi sono anche stupito perché pensavo che fosse un passion project di DiCaprio e della Lawrence, ma poi ho capito che invece loro sì che hanno agito bene: al primo hanno dato 30 milioni di dollari e alla seconda 25 milioni. Quindi loro sono stati intelligenti, purtroppo non lo sono stati altrettanto regista e sceneggiatore. O almeno, non per noi, visto che comunque moltissimi questo film lo hanno apprezzato e ne hanno cantato le lodi…
Comunque non mi vorrai mica dire che la Terra non è piatta, no?
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Per come sta il cinema, anche gli attori più famosi vengono via per molto meno: se organizzano un film contro i vaccini e che invita gli spettatori a curarsi con l’aranciata, ma danno qualche milione a DiCaprio o un altro nome noto, quello arriva di corsa! 😀
Dalla mia finestra al secondo piano vedo tutto piatto, quindi non ho dubbi sulla forma della Terra ^_^
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Mi sa di si… son cambiati i tempi. Giusto ieri ho visto A Time to Kill e ho letto che la parte di Donald Sutherland era stata offerta a Paul Newman che aveva rifiutato perché non d’accordo col messaggio del film!
Comunque hai ragione, pure io dal quarto piano vedo tutto piatto, quindi deve essere così! :–D
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Non sono propriamente d’accordo, ma la tua critica ci sta, solo che nonostante tutto mi ha rapito, un film brillantemente moderno e almeno in parte originale, cosa che non si può dire degli altri, di quelli degli Oscar per esempio.
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Spesso i film da Oscar sono abbastanza “medi” da poter piacere a tutti. Questo è un film dichiaratamente di parte, quindi non medio per definizione, eppure io non l’ho trovato così tagliente. E poi è il tono da “sapientino” che mi ha colpito negativamente, soprattutto viste le semplificazioni fatte per presentare il messaggio (che ritengo giustissimo!).
Ripeto che meglio questo di tanta altra roba, però speravo di meglio. :–)
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Sono d’accordo con tutto quello che hai scritto. Da un lato mi è piaciuto vedere un film così sanguigno, che urla in faccia allo spettatore e cerca di scuoterlo con violenza, dall’altro ha una sceneggiatura sottile come un baobab; ed è effettivamente troppo lungo.
La cosa paradossale è che i gruppi novax l’hanno interpretato come un’accusa contro la “dittatura sanitaria” e una denuncia dei “crimini” dei governi che non vogliono ascoltare i pochi coraggiosi che gridano la vera verità; l’ho visto in compagnia di una di queste persone, ed è stato surreale vedere come interpretassimo le stesse scene e gli stessi dialoghi in maniera così radicalmente opposta. Ma questo credo non sia un problema del film, che come hai sottolineato è più che chiaro nell’esporre la sua tesi, quanto di un bias difficile da sradicare da parte di questi gruppi.
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Wow! Questo non me lo aspettavo. Se un film così esplicito non riesce ad arrivare a sta gente mi sa che è un forte sintomo di chiusura mentale da parte loro, più che un fallimento di McKay, che appunto sottile non è stato.
E pensare che alcune puntate di Star Trek sono criticate perché troppo esplicite nelle loro critiche sociali (tipo Let That Be Your Last Battlefield): in confronto sono metafore in punta di fioretto!
PS: sto seguendo il tuo impressionante MerMay, complimenti! Arriverò anche a commentarti prima o poi… Sono giorni un po’ così!
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Grazie! Lo capisco, io ho molto sottovalutato l’impegno che Maggio mi avrebbe richiesto pur sapendo bene che a scuola è il più frenetico, e in più mi ci hanno appena messo le date del concorso e l’aggiornamento delle graduatorie; ho materiale pronto fino al 20-21, ma non credo riuscirò ad arrivare fino alla fine del mese. Pazienza, è stata una bella corsa lo stesso! I post sono sempre lì per quando avrai tempo, non preoccuparti!
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Posso immaginare, mio fratello insegna in un istituto superiore e questo mese praticamente deve rientrare ogni pomeriggio per un motivo o per l’altro…
Suerte per il concorso!!! :–)
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a me manca ma non avendo Netflix vabbeh
invece sono contento per la Lawrence: dopo lo scandalo Wenstein essendo lei molto ‘legata’ a lui temevo che la carriera fosse finita
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Tanti erano legati a loro, la Miramax ha dominato il mercato del cinema indipendente degli ultimi 25 anni… Però non credo che abbiao trascinato altri nell’abisso. Anche perché più o meno tutti parlavano male di loro anche quando erano ancora al comando (eccezion fatta per Tarantino e pochi altri)!
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Speriamo. A me lei come attrice piace molto
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Qui è simpatica come PhD student. L’ho vista in poca altra roba, però.
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Guardala in Joy (il film biografico sulla imprenditrice)
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Tendo a evitare le biografie, ma piacciono alla mia dolce metà, quindi ci sta che mi tocchi vederlo… :–)
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E’ semplicemente la versione meno riuscita del Dottor Stranamore
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Parecchio meno riuscita, ora che me lo fai pensare accanto al capolavoro di Kubrick lo apprezzo pure meno questo Don’t Look Up! X–D
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Io ho pensato sempre a quel film mentre lo guardavo. La politica che si trova davanti a un’emergenza troppo grande, che si perde tra cavilli tecnici e conflitti personali. Però senza un minimo dell’intelligenza di Kubrick. In questo senso l’ho trovato molto qualunquista.
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Totalmente d’accordo con te!
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Recensione totalmente condivisibile. E’ troppo verboso e prolisso, ridondante soprattutto nella seconda parte. E alla fine, il parallelo geniale con la Guzzanti è di gran lunga più geniale del film in sé. Ciao Fritz.
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Grazie mille, troppo gentile! :–)
Con gli ingredienti che avevano, avrebbero potuto fare un prodotto di ben altra caratura…
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