Dead Calm: recensione del film

Dead Calm (Ore 10: calma piatta) è un thriller del 1989 diretto da Phillip Noyce e basato su un romanzo di Charles Williams. Ho la sensazione che sia un piccolo gioiellino dimenticato per ragioni a me oscure, quindi ho particolarmente piacere a proporne una modesta recensione qui sul blog.

Comincerò da un accenno di trama e avvertirò nel caso finisca in territorio spoiler. John e Rae Ingram (Sam Neill e Nicole Kidman) intraprendono un lungo viaggio in barca a vela per provare a superare il dolore provocato dalla perdita del figlioletto in un incidente stradale (l’inizio del film è devastante, nel caso aveste dubbi). Dopo qualche giorno si imbattono in un’imbarcazione in difficoltà da cui salvano un unico superstite (Billy Zane), e non passa molto tempo prima che le cose si complichino parecchio per i due sposi…

Senza rivelare nient’altro della trama, lasciatemi dire subito che se avete voglia di guardare novanta minuti serratissimi di azione e tensione, Dead Calm è il film per voi. A riguardarlo dopo anni dall’ultima volta, l’ho ritrovato fatto ottimamente a livello di regia e fotografia e con delle interpretazioni eccezionali dei tre protagonisti. Non posso dire di aver visto il film comodamente spaparanzato sul divano perché ho fatto ben più di un salto durante la visione, e non per squallidi jump scare o soluzioni registiche banali. Insomma, se pensate che Crocodile Dundee (1986) fosse quanto di meglio potesse offrire il cinema asustraliano, ripensateci! E magari fate anche un salto nelle wastelands di George Miller del primo e del secondo Mad Max)!

Detto questo, devo inevitabilmente rivelare qualcosa della trama per parlare in maniera un minimo più approfondita del film. Sapete ciò che si dice riguardo ai film che hanno sempe una parte iniziale, una centrale, e una finale? Bene, in Dead Calm le individuerete molto facilmente, ognuna della durata praticamente esatta di mezz’ora. C’è un set up che introduce alla perfezione i tre personaggi in quanto a motivazioni e abilità, la parte centrale di John all’inseguimento della barca con a bordo sua moglie e il suo rapitore, e la mezz’ora finale con lo scontro risolutivo.

La prima parte presenta benissimo John, veterano della Marina e quindi capace di tutte le azioni che gli toccherà intraprendere nel finale, Rae la troviamo come una ragazza spezzata dalla recente perdita, e quindi è anche giustificabile una sua parziale mancanza di lucidità (ci torniamo), e per il personaggio di Zane basta quello sguardo spiritato decisamente ipnotico a farci capire cosa aspettarci da lui.

Nella seconda ci identifichiamo facilmente sia in Rae in balia di un aggressore più forte di lei, che in un John freddissimo convinto delle sue capacità… appena prima di vedere entrambi schiacciati dagli eventi all’inizio della parte finale del film, di cui non rivelerò niente.

Come detto, ho poco da recriminare a Noyce che qui ha confezionato un film solidissimo, che regge dall’inizio alla fine. Ok, la fine, gli ultimi due minuti, forse sono di troppo (e sono stati stupidamente voluti dai produttori), ma è poca cosa! E, volendo, si potrebbe criticare la gestione un po’ statica delle scene durante la tempesta, in cui la barca sembra muoversi solo quando serve ad uno dei protagonisti.

Ma davvero mi sento di cercare il cosiddetto pelo nell’uovo in un film che riguarderei volentieri anche subito. Non sono molti i thriller che riescono a restare credibili tutto il tempo, e Dead Calm ci riesce, fatte salve alcune decisioni discutibili di Rae che ha più occasioni per liberarsi una volta per tutte del suo assalitore ma fallisce inspiegabilmente. Tral’altro, secondo me, sarebbe bastato poco a giustificare il non tirarlo fuori bordo invece di legarlo sotto coperta (si libererà? Non si libererà? Indovinate!): si poteva mostrare l’esile Kidman provare a trascinarlo, fallire, e decidere di legarlo. Ma, di nuovo, sono dettagli! Recuperate questo gioiellino e godetevi una Kidman mozzafiato e due bravissimi Neill e Zane prima dei loro successi interplanetari coi dinosauri (Jurassic Park, 1993) e sul Titanic (1997), rispettivamente. Ciao!

PS: la vera storia che ha ispirato film e libro fa davvero paura, e Lucius de Il Zinefilo c’ha scritto su un ciclo di post che trovate qui.



27 risposte a "Dead Calm: recensione del film"

  1. Quanti ricordi, ho davvero amato tantissimo questo film, visto da giovane quando non conoscevo nessuno degli attori coinvolti: credo di averlo noleggiato in videoteca alla sua uscita ma potrei sbagliare. Di sicuro l’ho visto nei primissimi Novanta.
    Ricordo una grandissima tensione e uno Zane cattivissimo, credo nel ruolo che l’ha lanciato. Dieci anni dopo mi ha fatto piacere ritrovare in pratica la stessa trama in “Supernova” (2000), anche se ambientata nello spazio 😛
    Non ho mai voluto rivederlo perché avevo paura di rovinarmi un grande mito della mia adolescenza, ma prima o poi dovrò farci uno speciale, leggendomi anche la storia vera e il libro. Un giorno…

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    1. Secondo me non ti rovini niente a riguardarlo, questo film ha 30 anni e più e non li sente. Notevole anche la storia che lo ispirò, e, ora che ci penso, il tutto sembra materiale fatto apposta per gli approfondimenti Zinefili (poi Zane è diventato un eroe Z, predestinato come era con quel cognome lì)!

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  2. Visto all’epoca in lingua originale e poi rivisto successivamente doppiato, ottimo e tesissimo thriller! Ridargli un’occhiata di tanto in tanto male non fa, anzi 😉
    Sulla terribile vera storia che l’ha ispirato, poi, ci sarebbero abbastanza spunti da realizzare almeno una miniserie…

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    1. È un film che anche sapendo come va a finire ti fa rimanere davanti allo schermo tutto il tempo!

      La storia vera è allucinante, sorprende che non ce l’abbiano fatta davvero una serie.

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