Fables Compendium Three: recensione del libro

E dopo aver parlato delle storie contenute nei primi 41 numeri di Fables (Compendium One) e nei successivi 41 numeri (Compendium Two), ecco qualche pensiero sugli story arc contenuti nei numeri 83-113 del fumetto originale di Fables.

The Great Fables Crossover (issues 83 to 85)

Il terzo Compendium di Fables si apre con una lunghissima storia da nove numeri originariamente uscita su tre testate diverse (oltre a Fables, le uscite 33-35 di Jack of Fables e 1-3 di The Literals). Un po’ confusionaria a tratti, la storia narra di un pericolosissimo individuo capace di riscrivere la realtà in procinto di voler cancellare il mondo come lo conosciamo per farne uno nuovo. Insomma, è una specie di Sutter Kane di carpenteriana memoria (In the Mouth of Madness, Il seme della follia, 1994). Essendo un crossover, ci sono tanti personaggi, e su tutti torna Jack, che si riunisce carnalmente anche ad una Red Rose in piena crisi che lo prende come un meritato castigo. E molti animali della Farm scambiano Jack per Boy Blue reincarnato, in un delirio religioso che credo (e spero) duri il tempo di questo story arc.

Il potenziale della storia è grande, coi generi letterari che prendono vita (e il deus ex machina, e il blocco dello scrittore…) e i Literal che possono modificare la realtà a piacimento. Alla fine, però, la storia mi è risultata un po’ fracassona e fine a sé stessa. Ci sono molti momenti divertenti e in cui Willingham non esita a prendere in giro il suo proprio lavoro, ma anche tante parti in cui è difficile sentirsi coinvolti in una storia che non introduce abbastanza tutti i suoi protagonisti. E alla fine… rimarrà il solo Jack Frost (figlio di Jack e la Snow Queen) nelle future storie di Fables? Insomma, a meno che non mi sbagli di grosso, tanto rumore per nulla, un pessimo modo di cominciare questo nuovo Compendium.

Boxing Days (issue 86)

Ecco una specie di origin story per Mister Dark, o almeno una spiegazione di come sia stato intrappolato e poi infine liberato dopo la caduta dell’Impero. Ce la narra proprio Dark, mostrandoci un ordine di incantatori e warlock al servizio dell’Emperor. Dopo secoli di tentativi e battaglie varie, riuscirono a catturarlo per usare il suo potere, ma fecero l’errore di fabbricare il witching cloak che di fatto era una parte stessa di Dark, una parte che alla fine è riuscita a far cadere coloro che l’avevano intrappolato. E ora Dark sta costruendo il suo castello sulle rovine di Fabletown

Witches (issues 87 to 91)

Ognuno di questi cinque capitoli è dedicato ad un personaggio: Bufkin, Totenkinder, Baba Yaga, Ozma e Geppetto. Da una parte, Bufkin si trova a fronteggiare il genio della lampada di Sindbad e Baba Yaga liberi nel vecchio ufficio di Fabletown ormai separato dalla città distrutta da Mister Dark. Dall’altra, Geppetto sopravvive ad un attacco di vari animali della favole arrabbiati con lui, e si propone come unico leader capace di sconfiggere Dark.

Nel frattempo, Totenkinder termina il vestitino per la creatura nella pancia di Bella, e parte in missione per trovare colui che costruì la prigione capace di tenere chiuso Dark per secoli.

Cinque numeri, ma praticamente nessuna delle storie ha una vera e propria conclusione. Ozma ottiene la leadership degli incantatori dopo la scomparsa di Totenkinder, e poi vuole fermare l’ascesa di Geppetto. Ma proprio durante il confronto tra di loro, arriva la Fata Turchina (Blue Fairy) scomparsa da tempo e vittima del padre di Pinocchio. Bufkin riesce a sconfiggere il genio e Baba Yaga (con tanto di citazioni shakespeariane), o almeno così pare, ma rimane isolato dal resto delle Fables… Insomma, è tutto in divenire.

Out to the Ball Game (issues 92 and 93)

I bagordi successivi ad un’innocente partita di baseball nel felice regno di Haven portano una conseguenza nefasta: uno dei goblin si mangia un altro suddito di Fly, un piccolo scoiattolo. È omicidio, e la pena è la morte, ma il principe ranocchio non ha nessuna intenzione di versare del sangue che potrebbe segnare la fine della convivenza pacifica a Haven. Durante il processo, Trustworthy John sostiene che non si possa ritenere un goblin colpevole di fare qualcosa di insito nella sua natura (e la favola dello scorpione e della rana ci viene raccontata da un vero e proprio scorpione). Fly non ci sta, ma usa l’esilio come scappatoia. E, finalmente, comincia una storia d’amore con Red Riding Hood, che da tempo aspettava il primo passo di colui che amava.

Storia interessante, questa. Da statunitense, Willingham non si fa sfuggire l’occasione di commentare su qualcosa di così diffuso nel suo paese come la pena capitale. Non viene messa in discussione, anche per il contesto medievale-fantasy in cui ha luogo la storia, ma ci viene mostrato un re che fa di tutto per non giustiziare un suo suddito, pur se reo di un delitto orribile. Messaggio condivisibile, direi!

Rose Red (issues 94 to 98)

Dopo mesi di apatia, finalmente un potente spirito non meglio identificato (ma con un’aura dorata) riesce a risvegliare dal torpore Rose Red. Willingham ci narra per la prima volta la storia delle due sorelle, e di come sia nato l’astio di Red verso Snow White, e soprattutto ci racconta la sua storia coi sette nani così come non ci era mai stata raccontata. Roba pesante! Lo potevamo immaginare visto come si era consumata la vendetta della ragazza contro i sette nani (come la raccontò lei nel suo soggiorno nella favolosa Baghdad), ma leggerla in tutto i suoi particolari è davvero soddisfacente.

Insomma, alla fine Red riesce a riappacificare le varie fazioni della Farm, elegge come suoi consiglieri Bigby, Ozma e Geppetto, e Beauty fa da ambasciatore della fu Fabletown. In tutto questo, Totenkinder (che appare come la giovane e bella Bellflower) ha un alleato di lusso per provare a sconfiggere Mister Dark. Ci riuscirà?

Dark City (issue 99)

Questo numero esiste unicamente per mostrare il potere e la cattiveria di Dark, che sta tramutando in witherling senza cervello tutti i mundy che sono entrati a contatto con gli abitanti di Fabletown (anche se probabilmente questa selezione non la sta facendo consciamente). Lo vediamo spiato dal gatto nero di Ozma, Medea, anche mentre North Wind gli porta il messaggio di sfida di Totenkinder, mai così sicura di sé. E poi lo stesso North Wind sembra molto preoccupato del settimo figlio segreto di Snow White e Bigby, il puro zephyr chiamato Ghost. Riuscirà Totenkinder a sconfiggere Dark? Altra cosa da sottolineare: Inaki Miranda ci regala dei disegni meravigliosi in questa storia!

Single Combat (issue 100)

Il numero 100 di Fables è grandioso, come è giusto che sia, anche in quanto a numero di pagine (cento, naturalmente, invece delle solite trenta scarse). Da una parte vediamo Totenkinder / Bellflower nel duello contro Dark, e dall’altra Beauty finalmente dà alla luce il figlio suo e di Beast (e nel finale si capisce il perché delle tante maniche del vestitino preparatogli da Totenkinder). Pregna di colpi di scena, la storia finisce con un’epica ritirata verso Haven, ancora una volta le nostre Fables sono in fuga, e ancora una volta tanti personaggi negativi cospirano contro di loro (Geppetto, per esempio, e pure la grassa infermiera che si unisce a Dark).

E poi in questo numero speciale ecco le risposte a quattro lettori famosi (nello spirito del numero 59), un gioco dell’oca, delle figure ritagliabili… Insomma, una festa!

Fables: Werewolves of the Heartland

Questa lunga storia non uscita nei numeri regolari di Fables mi è parsa alquanto inutile. Prima di tutto i disegni di Craig Hamilton e Jim Fern non incontrano minimamente i miei gusti, e poi di vedere Bigby che distrugge tutti le basi di un’orrida società ariana di lupi mannari ne avrei fatto anche a meno. Condivido al 100% la necessità di eliminare i nazisti ovunque siano e sotto qualunque forma si presentino, però questo story arc non vedevo l’ora di finirlo mentre lo leggevo. Carino però che si sia ripresa una delle prime storie di Fables, War Stories, dei numeri 28 e 29.

The Ascent (issue 101)

Bufkin, dopo aver sconfitto Baba Yaga e il genio della lampada, si annoia un po’ a restare chiuso nell’ufficio (per quanto enorme) a parlare con lo Specchio Magico e la testa del mostro di Frankenstein (per quanto geniale possa essere diventata). Allora si lascia convincere ad intraprendere una missione che lo porta da dove era venuto… Il mondo di Oz (lui era una delle scimmie volanti della strega cattiva)! Anzi non proprio, ma vicino: il mondo di Ev! E lì fa partire una vera e propria rivoluzione… E la cosa è intrigante perché il mondo è un fantasy fuori dai soliti canoni, quindi la storia promette bene. 

Super Team (issues 102 to 106)

È divertente come Ozma metta insieme una squadra che, sotto la direzione di quel patito di fumetti di Pinocchio, diventa quasi una parodia / omaggio alle più famose squadre di supereroi DC e Marvel che infestano i cinema da qualche anno. Il punto è che Mister Dark sta per invadere Haven, e si intuisce che non c’è nessuna speranza di batterlo. A meno che… a meno che non intervenga un essere di uguale potenza come il North Wind, che dopo un intenso dialogo con suo figlio Bigby decide per puro amore dei nipoti di sacrificarsi e morire insieme a Dark. Di quest’ultimo rimane solo la perfida infermiera grassa ormai irriconoscibile nei panni dell’avvenente bionda Leigh, che aspetta le sue odiate Fables a New York prendendo lezioni di scherma. 

Sinceramente non ho apprezzato particolarmente la creazione di Mister Dark, che monopolizza quasi interamente il Compendium Three. Inizialmente mi sembrava solo un nemico più grosso e più cattivo del precedente, in quella che poteva essere una serie di confronti contro nemici sempre più grossi che avrebbe rapidamente distrutto ogni mio interesse nella serie. Fortunatamente non mi sembra sia questo il caso: prima di tutto, a questo ritmo al massimo ne può arrivare un altro di super villain da qui alla fine del fumetto. Secondo, la battaglia vera e propria contro Dark occupa una manciata di numeri, non è certo il focus della storia.

Waking Beauty (issue 107)

La morte dell’imperatore non ha portato la pace nei mondi delle fiabe liberati, o almeno non in tutti. Intorno alla vecchia capitale avvolta dai rovi e dove tutti dormono a causa dell’azione decisiva di Briar Rose, la Bella Addormentata, qualcuno (tale Jubilee Mirant) trama per risvegliare i funzionari dormienti e rimetterli a lavoro per ricreare l’impero…. Un misterioso principe al comando di un’orda di aggressivi ometti verdi manda all’aria i suoi piani bruciando la città dopo aver rapito la Bella Addormentata. I disegni di Terry Moore sono splendidi e la storia è una buona premessa per qualcosa che ha da venire, evidentemente, quindi per adesso è difficile dire molto di più. 

Inherit the Wind (issues 108 to 111)

Qualcuno deve ereditare il vento del nord, dopo l’eroico sacrificio che questo ha fatto per eliminare Mister Dark. E qui finalmente vediamo un po’ i figli di Bigby e Snow White all’opera, finalmente riuscendo a distinguerli un po’ tra di loro! E continuiamo anche a seguire Bufkin e la sua rivoluzione.

All in a Single Night (issue 112)

Ed ecco la versione Fables di A Christmas Carol (Canto di Natale di Charles Dickens), tutto centrato su Rose Red. Mi è sembrato un ottimo tentativo di dare un po’ di profondità ad un comic che, nonostante mi piaccia da matti, spesso mi sembra che rimanga piuttosto in superficie, toccando tanti temi ed argomenti ma senza mai cercare di fare il salto da fumetto di intrattenimento a opera letteraria in stile The Sandman (ma naturalmente di Neil Gaiman ne abbiamo uno solo, c’è poco da fare). Qui Willingham riflette sulla speranza, sulla giustizia, insomma, su temi alti, e dimostra di saperlo fare bene, senza appesantire la lettura e tirando fuori un altro page turner, in cui è difficile non arrivare alla fine volendone di più. Molto bene!

In Those Days (issue 113)

In chiusura del Compendium Three, Willingham ci regala delle storie brevissime tutte da gustare. A Delicate Balance (Un delicato equilibrio) mi ha ricordato il Discworld di Pratchett, con la moglie infedele trasformata in una tartaruga con sopra una tazzina che ospita un mondo intero (e la penultima storia riprende proprio questo concetto: The Way of the World). A Magic Life (Una vita magica) è la più tragica, con il potentissimo re stregone Karrant a cui Fabletown deve così tanto senza nemmeno saperlo. L’ennesima storia di crudeltà di Geppetto, e che mette in guardia dalla magia troppo potente e dalle conseguenze imprevedibili anche per chi la fa. La chiusura, Porky Pining, è una scusa per fare due risate guardando pure due belle donzelle disegnate con maestria da Adam Hughes

PS: ecco un po’ di tavole carine:

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